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UTMB Ultra Trail du Mont-Blanc: Walmsley realizza il sogno, tripla corona per Dauwalter

La ventesima edizione del grande evento di Chamonix-Mont-Blanc illuminato dalle imprese degli atleti statunitensi

di Stefano Gatti
04 Set 2023 - 13:13
 © Dacia UTMB 2023 Press Office

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Storica doppietta! Per la prima volta sua storia, Dacia UTMB Ultra TRAIL DU Mont-Blanc registra il doppio successo targato USA grazie alla vittoria di Jim Walmsley e Courtney Dauwalter nella prova-clou da 170 chilometri e diecimila metri di dislivelllo dell’evento UTMB che per un’intera settimana a cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre ha animato di passione sentieri, mulattiere, strade e contrade tutto attorno alla massima elevazione dell’arco alpino e delle tre nazioni (Francia, Italia e Svizzera) sui quali il Monte Bianco stesso stende la sua ombra. Vent'anni di UTMB festeggiati con un'edizione di grande fascino e sostanza, che conferma il mega-evento di Chamonix-Mont-Blanc come "stella polare" (quantomeno per l'Europa) della disciplina endurance.

© Dacia UTMB 2023 Press Office

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Oltre alla sua prima affermazione, Walmsley ha messo a segno anche il nuovo record sulla distanza, chiudendo la sua prova in diciannove ore, 37 minuti e 43 secondi, migliorando quindi di undici minuti e 47 secondi il primato che solo un anno fa Kilian Jornet (assente per un infortunio al sacro) aveva per la prima volta portato sotto il muro delle venti ore. Davanti a tutta la sua famiglia, giunta per l’occasione dagli USA, Jim era alla sua quarta partecipazione. Dopo un quinto posto sei anni fa all'esordio, due ritiri consecutivi (2018 2021) e il quarto posto del 2022, il trentatreenne atleta del Team HOKA originario di Phoenix (Arizona) ha messo a frutto la decisione di trasferirsi due anni fa ad Arêches-Beaufort (Alpi della Savoia) per dedicarsi totalmente al sogno ora finalmente realizzato nella Place Triangle de l’Amitié di Chamonix, dove la prova era scattata appunto poco meno di una ventina di ore prima.

© Dacia UTMB 2023 Press Office

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Walmsley ha fatto gara di testa fin dal via alle diciotto in punto di venerdì 1. settembre, tirandosi dietro nella salita del Col de la Croix du Bonhomme il connazionale Zach Miller e il britannico Tom Evans. Lasciata alle spalle Courmayeur, nelle prime ore della notte poi (intorno alle due) Jim ha allungato il passo, seguito solo da Miller per il resto della nottata. Alle dieci del mattino Walmsley ha dato un nuovo strappo all’altezza di Col de la Forclaz, vincendo l’ultima resistenza di Miller e scrollandoselo definitivamente di dosso. Jim ha raggiunto il passaggio-chiave della base-vita di Vallorcine con un quarto d’ora di vantaggio sul connazionale, portandolo poi fino a ventuno minuti e 15 secondi sotto l’arco del traguardo.

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Secondo gradino del podio quindi per Miller (Team The North Face), lui pure sotto il muro delle venti ore di gara (19:58:58, quarto uomo a riuscirci dopo Kilian e Blanchard nel 2022, oltre naturalmente allo stesso Walmsley). Cinque atleti francesi si sono dati battaglia lungo l’intera gara per il gradino più basso del podio: a spuntarla è stato Germain Grangier (The North Face come Miller e compagno di vita della statunitense Katie Schide, prima un anno fa tra le donne) che ha fatto rientro a Chamonix venti ore, dieci minuti e 52 secondi dopo averla lasciata, vale a dire trentatré e nove secondi dopo Walmsley. A completare la top five altri due francesi: quarto Mathieu Blanchard di Team Salomon (come anticipato secondo dodici mesi fa e uno dei magnifici quattro "under twenty") e quinto l'inossidabile Lodovic Pommeret (HOKA).

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A succedere alla appena citata Schide nell’albo d’oro di UTMB la favoritissima e fenomenale Courtney Dauwalter, protagonista di una gara a due volti, decisamente più sofferta di quella di Walmsley tra gli uomini. Dopo un buon avvio infatti, la trentottenne campionessa del Minnesota è andata incontro a qualche momento di crisi che l’ha messa a dura prova. Courney ha però stretto i denti, in particolare lungo la rampa che porta allo snodo decisivo della base-vita di La Flégère.

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Superata la crisi, Dauwalter (stella di prima grandezza del Team Salomon) ha messo al sicuro la sua terza vittoria a Chamonix con il tempo finale di 23 ore, 19 minuti e 14 secondi (25esima della classifica assoluta), rimanendo a quasi un'ora dal record da lei stessa fissato due anni fa (22:30:54), completando la storica doppietta USA aperta da Walmsley ma soprattutto (e di nuovo sul piano personale) un altrettanto epocale hat-trick, mai riuscito prima nello stesso anno solare: nei mesi scorsi infatti Dauwalter si era imposto in due grandi classiche endurance in patria: la Hardrock 100 Endurance Run e la Western States Endurance Run, in entrambi i casi facendo segnare i nuovi primati sulla distanza.Triple Crown esterna e interna insomma per la sempre sorridente e positiva Courtney, curiosamente imbattibile da queste parti negli anni dispari: le due tre vittorie sono infatti datate 2019, 2021e 2023 (senza peraltro dimenticare che nel 2020 UTMB è stato cancellato a causa dell’emergenza sanitaria).

© Dacia UTMB 2023 Press Office

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Secondo gradino del podio-donne per la tedesca Katharina Hartmuth (Team HOKA, 31esima del ranking) che non si è dannata l'anima ad inizio gara per tenere il passo di Dauwalter, seguendo invece il suo ritmo per poi risalire la corrente strada facendo, mettendo al sicuro solo nel finale il suo prestigioso piazzamento, con un ritardo finale inferiore all'ora (cinquantadue minuti) dalla vincitrice. È stata sfida aperta per il gradino più basso del podio: ad aggiudicarselo sotto l'arco... di trionfo di Chamonix la beniamina di casa Blandine L'Hirondel (Team HOKA) che - alla sua prima volta in questa prova - ha occupato a lungo la seconda posizione, superando poi una crisi a tre quarti circa della distanza (Champex) e riuscendo a recuperare almeno la terza posizione ai danni della rivale cinese Fuzhao Xiang (HOKA), per tagliare infine il traguardo con il tempo finale di 24 ore, 22 minuti e 50 secondi (32esima assoluta).  

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