Trail running - Allenarsi in montagna senza correre rischi: usate gambe e... testa

Dall'equipaggiamento alla condotta, ecco come comportarsi quando ci si allena in natura

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Corsa in montagna e trail running: negli ultimi anni è stato un boom, un'espansione che ha attinto dal bacino running contagiando un numero sempre maggiore di praticanti. Il contatto con la natura e il sapore più sfidante dei propri limiti sono elementi che fanno maggiormente leva. Molti, pur essendo validi atleti, non hanno però un bagaglio tecnico esperienziale di conoscenza della montagna.

In gara la questione è meno rischiosa: ci si affida alla presenza di esperti che in caso di necessità dovrebbero avere il coraggio di sospendere o modificare la competizione e si è sostenuti dall'assistenza di specialisti che in caso di infortunio possono intervenire tempestivamente in soccorso. In allenamento tutto questo non succede e la sicurezza passa direttamente alla totale gestione da parte degli atleti.

Per prima cosa bisogna pianificare l'uscita e scegliere un itinerario di difficoltà adeguata alla preparazione. Lo stesso itinerario è bene sia comunicato a qualche famigliare o amico. È altamente sconsigliato fare delle uscite in solitaria in montagna o comunque in territori isolati, bisogna essere sempre accompagnati.

Il giorno che precede l'uscita è necessario guardare attentamente le previsioni meteorologiche e non esitare a cambiare i programmi o a rinunciare all'allenamento in caso di previsioni avverse. Se si ha intenzione di attraversare dei passi alpini in periodi dove potrebbe esserci ancora la neve è indispensabile informarsi presso la comunità montana o presso le Guide Alpine della zona.

L'equipaggiamento è fondamentale in caso di peggioramento meteo imprevisto. Utilizzare dei capi caldi o antivento o antipioggia, senza preoccuparsi di dover appesantire leggermente lo zaino.

In genere i soccorsi vengono attivati per traumi agli arti inferiori anche se le richieste possono arrivare per severe crisi di stanchezza e freddo o per smarrimento dovuto a perdita dell'orientamento.

Intanto occorre non farsi mai prendere dal panico. Se si è sereni e lucidi si possono anche affrontare e risolvere problemi di autogestione dell'infortunio altrimenti non bisogna esitare a chiamare i soccorsi. La chiamata deve essere fatta al 118 che poi provvederà ad inviare gli specialisti del caso.

È molto importante riuscire a fornire la descrizione del luogo in cui ci si trova con la massima precisione perché questo può velocizzare molto le ricerche e il soccorso. L'ideale sarebbe essere dotati di un GPS in grado di fornire l'esatta posizione perchè attraverso le coordinate certe si può intervenire con la massima efficacia. In caso di mancanza di questo dispositivo e nel caso in cui il disperso o l'infortunato abbia solo a disposizione il telefono è comunque possibile da parte dei soccorritori attuare una ricerca relativa alla provenienza del segnale che comunque sarà sempre più generica rispetto alle coordinate satellitari

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