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SkyClimb Mezzalama by Dynafit, prima edizione: Collé-Pivk e Buchauer-Campos Odriozola aprono l'albo d'oro

Sul Monte Rosa una prova di nome e di fatto al confine tra skyrunning ed alpinismo, nel solco della tradizione e alla ricerca di nuovi scenari competitivi

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© SkyClimb Mezzalama

C’era una volta il Trofeo Mezzalama, storica prova di scialpinismo e non solo c’è ancora ma... raddoppia, con la sua versione “summer” SkyClimb Mezzalama by Dynafit che - dopo l’edizione zero del 2021 - è ufficialmente scattata sabato 9 luglio con la vittoria tricolore di Team Hoka/Karpos composto da Franco Collé e Tadei Pivk tra gli uomini e quella sovranazionale di Dynafit Squad formato dalla tedesca Rosanna Buchauer e dal spagnola Igone Campos Odriozola tra le donne.

Una giornata con cielo terso e vento teso in quota ha fatto da suggestiva ed impegnativa cornice alla prima edizione ufficiale di SkyClimb Mezzalama by Dynafit, sorella minore o per meglio dire versione estiva del mitico Trofeo Mezzalama di scialpinismo. Il tracciato di gara - 25 chilometri e 2533 metri di dislivello - si è presentato agli atleti in ottime condizioni e - nonostante le scarse precipitazioni nevose dello scorso inverno - in una veste bianca quasi perfetta. Grazie anche al lavoro fatto da Adriano Favre e dal suo staff per preparare al meglio il tracciato di gara, alla luce della tragedia avvenuta domenica 3 luglio sulla Marmolada.

Partenza di buon’ora - le sette del mattino - da Saint Jacques (in Val d'Ayas) per la prima edizione di SkyClimb Mezzalama. Meta ed al tempo stesso giro di boa (GPM insomma) della neonata prova di skyrunning d’alta quota la vetta del Castore, uno dei quattromila del massiccio del Monte Rosa che - sul versante italiano dello spartiacque alpino - procedendo da est verso ovest fa da testata a Valsesia, Valle del Lys e Val d’Ayas, condividendo poi con il Cervino e le Grandes Murailles il compito di sbarrare a nord la Valtournenche. Toccata e doppiata quota 4226 (punto culminante del Castore), la missione degli atleti era quella di mantenere lungo la discesa il vantaggio accumulato in salita sulla concorrenza o viceversa dare il via alla rimonta su chi era stato più bravo ad arrampicarsi verso il mondo della roccia e del ghiaccio.

© Maurizio Torri

Assente ai nastri di partenza il fortissimo austriaco Jakob Herrmann che - in coppia con l’elvetico Pascal Egli - si era aggiudicato un anno fa l’edizione “zero” della gara, mentre le scialpiniste azzurre Mara Martini e Ilaria Veronese si erano imposte tra le ragazze.

Fin dai primi chilometri, quelli che portano al Rifugio Guide d’Ayas passando per Pian di Verra, Lago Blu e Rifugio Mezzalama, le squadre destinate a lottare per i tre gradini del podio hanno messo le cose in chiaro, facendo selezione nel confronto delle altre formazioni in gara: trentadue squadre maschili, sei femminili.

© Maurizio Torri

Indicato dal pronostico come naturale candidato alla vittoria, il team HOKA/Karpos (composto da Franco Collé e Tadei Pivk, recenti vincitori della Monte Rosa Skymarathon di Alagna Valsesia, ambientata sempre sulla seconda vetta dell’arco alpino italiano) ha allungato al comando senza esitazione, anche se l’atleta valdostano tre volte vincitore del Tor des Géants non era nella sua migliore giornata. Come curiosamente era successo al suo compagno di squadra proprio ad Alagna.

© SkyClimb Mezzalama

Ai loro primi inseguitori - Fabio Cavallo e Maurizio Basso (Team Fox), Daniel Thédy e Roberto Perolini (Gressoney Team) - è toccato fin da subito il difficile compito di contenere il forcing iniziale dei due battistrada. Al primo riferimento cronometrico del Rifugio Guide d’Ayas, Collé e Pivk sono passati in un’ora, 38 minuti e 57 secondi, con un buon margine sulla diretta concorrenza. Lungo la salita della parete ovest del Castore, attrezzata con corde fisse e preparata con gradini scavati nel ghiaccio, il duo valdostan-friulano (da un capo all’altro dell’arco alpino!) ha mantenuto senza particolare affanno il comando della gara. Alle loro spalle conferma di Cavallo e Basso all’attacco della spettacolare cresta, mentre Enzo Mersi e Gabriele Gazzetto (Climb Runners PRES-BUBU) guadagnavano la seconda posizione.

© SkyClimb Mezzalama

Superato il giro di boa, Collé e Pivk si sono gettati a capofitto nella discesa verso il Rifugio Quintino Sella, dietro di loro sempre Cavallo e Basso. Nella volata verso il traguardo di Saint-Jacques Thedy e Perolini si sono... riappropriati del terzo gradino del podio, alle spalle dei vincitori di team HOKA/Karpos e della coppia Cavallo-Basso. Collé e Pivk hanno bloccato il cronometro sul tempo di tre ore, 43 minuti e 29 secondi, fissando quindi il tempo di riferimento per le prossime edizioni di SkyClimb Mezzalama.

© Maurizio Torri

Fabio Cavallo e Maurizio Basso hanno chiuso la loro performance con quindici minuti e 50 secondi di ritardo ed un finishing time di 41 secondi sotto il muro delle quattro ore. Per Thédy e Perolini finish time di quattro ore, 13 minuti e 31 secondi. Perso in discesa il terzo posto conquistato salendo verso il Castore, Mersi e Gazzetto sono invece riusciti a difendere nel rientro a Saint-Jacques il quarto posto dagli elvetici Loïc Perez e Florian Ulrich (Les Gloutons) che hanno completato la top five.

© SkyClimb Mezzalama

Nella prova femminile le azzurre dello scialpinismo Mara Martini ed Ilaria Veronese hanno mantenuto il comando dal via fino al tratto conclusivo della discesa, dove però il passaggio ad un sentiero più corribile ha offerto alle loro più dirette inseguitrici Rosanna Buchauer e Igone Campos Odriozola (Dynafit Squad) l'occasione di chiudere il gap e di prendere la testa della gara. La ragazza tedesca e la sua compagna di squadra spagnola si sono imposte in quattro ore, 36 minuti e 35 secondi, aggiudicandosi anche la settima piazza della classifica assoluta. Martini-Veronese hanno accusato sul traguardo un ritardo di quattro minuti e 25 secondi, andando ad occupare l’ottava casella della generale. Sul terzo gradino del podio le “Gresso Girls” Katrin Bieler e Giuditta Turini, con il finishing time di cinque ore, 11 minuti e 57 secondi (undicesime della generale, alle soglie della top ten).

© Maurizio Torri

 

Con il successo di Collé-Pivk e Buchauer-Campos Odriozola SkyClimb Mezzalama by Dynafit dà l’appuntamento tra due anni per la seconda edizione. La versione summer” del Mezzalama si corre infatti con cadenza biennale ed in alternanza con il mitico Trofeo Mezzalama di scialpinismo, la cui attesissima ventitreesima edizione è in calendario per domenica 22 aprile 2023: il conto alla rovescia è già partito!

© Maurizio Torri

Tutte le informazioni, e la traccia del nuovo percorso (qui sotto la descrizione testuale) si possono trovare sul sito www.trofeomezzalama.it

 

SKYCLIMB MEZZALAMA - IL PERCORSO 

Partenza da Saint Jacques, una prima salita dentro un bosco di larici porta al piccolo abitato di Fiery (metri1878 metri). Da qui la salita è meno ripida e - obliquando verso destra - si raggiunge il Pian di Verra (metri 2050). Attraversata la piana, la mulattiera conduce ai 2215 metri di quota del Lago Blu. Si segue il ripido filo della morena glaciale che porta al Rifugio Mezzalama (metri 3036), oltre il quale il terreno si fa tipicamente pre-glaciale e roccioso ed una facile lingua di ghiaccio pianeggiante conduce ai piedi delle ripide rocce di Lambronecca, alla cui sommità sorge il Rifugio delle Guide di Ayas (quota 3400).

© Maurizio Torri

Al Rifugio Guide di Ayas, prima Feed Zone e cambio d'assetto. Si indossa l’imbrago, si calzano i ramponi e ci si lega in cordata, pronti per affrontare il ghiacciaio con le sue insidie. Le pendenze sono moderate fino al raggiungimento dei 3848 metri del Passo di Verra. Teatro della parte più tecnica ed impegnativa della gara è l’ascesa al Castore (metri 4226) per la parete ovest, sulle tracce del classico Mezzalama primaverile.

© Maurizio Torri

La discesa segue la cresta est ed il Ghiacciaio del Felik fino al Rifugio Quintino Sella (metri 3585), dove si trovano la seconda Feed Zone ed il secondo cambio d'assetto. Si tolgono corda e ramponi. Un’aerea cresta rocciosa ben attrezzata porta alle pietraie che rapidamente conducono al Passo della Bettolina (metri 3000 circa). Da questo punto si prende il sentiero che conduce al Colle della Bettaforca, poi per un bosco di larici in direzione dei Rifugi Ferraro e Guide Frachey (metri 2060) a Résy, dove inizia la ripida picchiata che porta all’arrivo di Saint-Jacques.

© SkyClimb Mezzalama

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