Risultati a sensazione nella tappa italiana di Valsir Mountain Running World Cup in Val Camonica
di Stefano Gatti© Marco Gulberti
Tutto il gotha mondiale della corsa in montagna riunito al Fletta Trail per celebrare una storia bellissima di sport: i sessant'anni di US Malonno, la storica società organizzatrice dell'evento. Una ventina di nazioni, oltre trecentotrenta iscritti (compresi i migliori top runners della scena iridata), si sono messi alla prova e confrontati nel doppio appuntamento di Valsir Mountain Running World Cup 2023. La gente di Malonno, paese di tremila abitanti della Val Camonica (in provincia di Brescia) ha risposto con l’entusiasmo di sempre, addobbando a festa le frazioni storiche dislocate sul percorso di gara e accogliendo con un lungo applauso al traguardo di Piazza della Repubblica i due vincitori keniani del "Fletta": Joyce Njeru Muthoni (che chiude la prova in un’ora, 39 minuti e cinque secondi-a soli ventuno secondi dal suo record di due anni fa) e Philemon Ombogo Kiriago che invece abbassa di un minuto e quattro secondi il record precedente del 2019 di Cesare Maestri, portandolo a un’ora, 24 minuti e 22 secondi. Riuscita solo al maschile nel FlettaTRAIL, la missione-record è stata invece portata a termine sia da Andrea Mayr che da Patrick Kipngeno nel PizTriVertical che aveva aperto un fine settimana dafuochi d'artificio per US Malonno, per la Coppa del Mondo e per la corsa in montagna come disciplina più classica della corsa in natura.
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Malonno, Kenia... verrebbe da dire, visto che solo Andrea Mayr (nel Piz Tri Vertical) ha tenuto alta la bandiera delle nazioni alpine di fronte allo strapotere dei corridori africani. Partiamo però dal Fletta Trail, prova ricca di colpi scena. In gara-donne Andrea Mayr è partita in testa, guadagnando terreno sulla concorrenza in salita e cercando di difendersi nelle discese. Nel finale però la fuoriclasse austriaca è stata raggiunta e superata da Joyce Njeru Muthoni. La campionessa di Atletica Saluzzo è andata in progressione, ha passato Philaries Kisang al Plas Campasso e si è lanciata all’attacco della prima posizione poco prima del passaggio in Fletta.
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Mayr chiude seconda a 40 secondi dalla vincitrice, abbassando di sette il suo personale best e controllando agevolmente Philaries Kisang, terza al traguardo. Buone prestazioni anche per Monica Madalina Florea e per Scout Adkin (quarta e quinta). Tre italiane nella parte bassa della top ten, dalla ottava alla decima posizione: Sara Bottarelli (Free-Zone), Vivien Bonzi di La Recastello Radici Group e Alessia Scaini (Atletica Saluzzo)
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Tra gli uomini, Philemon Ombogo Kiriago non ha lasciato scampo agli avversari, di fatto facendo gara sul record di Cesare Maestri. Già al passaggio di Narcos, uno dei luoghi storici dI FlettaTRAIL, il keniano ha allungato su Filimon Abraham e Sylvain Cachard, prendendosi vittoria e record. In crisi all’inizio della gara Cesare Maestri (Atletica Valli Bergamasche), che ha faticato a tenere la quinta posizione nella prima parte, per poi rimontare, scavalcando Cachard nel prato in discesa finale e tagliando il traguardo terzo, alle spalle di Abraham.
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“È stata una gara d’esperienza, perché molto dura e quando si corre contro rivali di livello internazionale i parametri cambiano. All’inizio facevo fatica e non avevo bellissime sensazioni. Da metà salita ho rimontato e quando ho visto davanti a me Cachard ho capito che potevo farcela. L’ho staccato e ho corso più che potevo in pianura verso il traguardo. Qui a Malonno il terzo posto vale molto, anzi moltissimo”. (Cesare Maestri)
Quarto posto per Sylvain Cachard davanti ai nostri Marco Filosi (SA Valchiese) e Luciano Rota di la Recastello Radici Group.
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Non poteva mancare al Fletta Trail uno dei suoi campioni, già osannato nel momento di commemorazione di ieri sera al Gran Galà: stiamo parlando di Bernard Dematteis (Sportification), che ha gareggiato con il pettorale numero sessanta in onore della ricorrenza, chiudendo la sua prova in ventesima posizione, accolto al traguardo dall’abbraccio del fratello gemello Martin.
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Culminata nel Fletta Trail la kermesse di Malonno aveva preso le mosse dalla sua prova più bruciante: il Piz Tri Vertical. Quasi duecento gli atleti sulla linea di partenza di Moscio per scalare il muro verticale verso Malga Campél (1820 metri). Confermando pronostico e previsioni della vigilia, Andrea Mayr e Patrick Kipngeno si sono assicurati il gradino più nobile del podio della prova da quattro chilometri e 30 metri di sviluppo per mille metri di dislivello in salita. La campionessa austriaca ha abbassato di sette secondi il suo stesso record di quattro anni fa, fissandolo a 37 minuti e 13 secondi. Il keniano ha invece tolto quasi un minuto e mezzo al primato che Andrea Rostan aveva stabilito solo l’anno scorso,portandolo a 32 minuti e tre secondi.
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La partenza della prova femminile ha visto in testa nel primo tratto (piuttosto corribile) Philaries Kisang, che ha però ben presto dovuto cedere il passo a Mayr, accolta al traguardo da applausi a scena aperta da parte del numerosissimo pubblico. Secondo posto per la britannica Scout Adkin in 38 minuti e 59 secondi e terzo per Kisang, al traguardo cinquanta secondi dopo la rivale britannica. Un podio di livello, tutto sotto i quaranta minuti. Migliore italiana al traguardo la padrona di casa (vincitrice sette anni fa) Valentina Belotti che chiude sesta in 41 minuti e 53 secondi, seguita a un minuto e cinque secondi da Vivien Bonzi.
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Campione del mondo di uphill 2022 e 2023 e della World Cup 2022, Patrick Kipngeno (run2gether) non lascia spazio a nessuno nella prova maschile. Eleganza, potenza e ritmo lo accompagnano fino alla conquista del nuovo record da 32 minuti e tre secondi. Lo segue l’argento up&down ai recenti Mondiali, il compagno di squadra Ombogo Kiriago Philemon (staccato di due minuti e un secondo). La Union Jack sventola sul podio anche tra gli uomini, grazie al terzo posti del britannico Joe Steward (34 minuti e 35 secondi). Detentore del precedente record, Andrea Rostan di Atletica Saluzzo è primo degli italiani in 34 minuti e 50 secondi. Quinto posto per Abraham e sesto per Cachard. Andrea Elia di OSA Valmadrera chiude sesto davanti a Luciano Rota e all'hombre vertical Henri Aymonod (US Malonno), mentre Tiziano Moia di Gemoantletica strappa l'ultima casella della top ten ad Alex Baldaccini (GS Oobie).
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