TRAILRUNNING E AVVENTURA

Kilian Jornet e la traversata dei Pirenei: "La cosa più dura che abbia fatto in vita mia"

Il fenomeno catalano ha collegato in poco più di una settimana quasi duecento vette da tremila metri e oltre della catena montuosa a cavallo di Spagna e Francia

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Kilian Jornet e la traversata dei Pirenei: "La cosa più dura che abbia fatto in vita mia" - foto 1
© NNormal/David Ariño

La ricetta è semplice ma è… inimitabile. Proprio come lui, Kilian Jornet. Come sostituire motivazioni ed emozioni che l’UTMB (Ultra Trail du Mont-Blanc) e poche altre prove di questa caratura sanno offrire, se sei costretto a rinunciarvi? Beh, per lo straordinario campione catalano, trentasei anni il prossimo 27 ottobre, con una traversata di pari impegno sia dal punto di vista prestazionale che emozionale sui Pirenei, le montagne della sua infanzia. Costretto da un infortunio al sacro a rinunciare alla rincorsa alla “manita” nella classica di Chamonix intorno al Monte Bianco e alla difesa del suo record (che puntualmente l’americano Jim Wamsley ha ritoccato), Kilian ha intrapreso lunedì 2 ottobre e porto a termine martedì 10 un viaggio da 485 chilometri e 43mila metri di dislivello in un arco temporale di 155 ore, collegando una dopo l’altra 177 delle 212 cime (129 principali, 83 secondarie) ufficialmente classificate da UIAA (Union Internationale des Associations d'Alpinisme) nella catena che segna il confine di stato tra Spagna e Francia e fa da cerniera naturale tra i due paesi. L'inimitabile avventura di Kilian è scattata ai piedi del Frondella (metri 3055 slm) a Sallent de Gállego (provincia di Huesca) e si è conclusa in vetta al Pica d'Estats nel Parc Natural Alt Pirineu che - con suoi 3143 metri - è il punto più elevato della Comunità Autonoma della Catalogna: un itinerario da ovest verso est lungo il terzo centrale dei Pirenei, con… giro di boa ai 3404 metri del Pico de Aneto, la massima elevazione della catena montuosa e della Spagna continentale.

Kilian Jornet e la traversata dei Pirenei: "La cosa più dura che abbia fatto in vita mia" - foto 5
© NNormal/David Ariño

Dopo essere sceso da Pica d'Estats e aver collegato 177 vette di oltre 3000 metri in soli otto giorni, Kilian Jornet ha descritto questo viaggio come un’esperienza incredibile. Raggiungere la vetta del Vignemale, del Monte Perdido o dell'Aneto rappresenta un traguardo importante per gli appassionati di montagna che frequentano i Pirenei. Vale anche per Kilian Jornet, che lo ha fatto da bambino e da ragazzino. Ecco perché il "nostro aveva a lungo sognato di tornare sulle sue montagne di casa (dopo un decennio abbondante dal suo ultimo passaggio) e ritrovare vette, panorami e ambientazioni che lo hanno visto crescere e appassionarsi di sport in natura, inizialmente guidato dai suoi genitori.

Durante il suo viaggio, Kilian è arrivato a collegare fino a quaranta vette in un solo giorno, camminando per trentanove ore consecutive, servendosi in alcuni casi della bicicletta nei tratti di trasferimento da una montagna all'altra. Nel corso della sua cavalcata pirenaica, Kilian ha rivisitato le creste delle vette più emblematiche della catena: Balaitus, Garmo, Vignemale, Cilindro, Mont Perdut, Pic Long, Pic de Posets, Punta de Lliterola, Aneto, Sayó, Montcalm, Pica d'Estats e molte altre ancora… Iniziato come detto sopra lunedì 2 ottobre, il viaggio si è concluso nella mattinata di martedì 10 ottobre 2023, quando i primi raggi di sole hanno illuminato la vetta della montagna più alta della Catalogna: la Pica d'Estats, nel Parco Naturale dell'Alt Pirineu. 

Kilian Jornet e la traversata dei Pirenei: "La cosa più dura che abbia fatto in vita mia" - foto 3
© NNormal/David Ariño

Durante tutti gli otto giorni del viaggio, gli appassionati di montagna hanno potuto seguire il viaggio di Kilian attraverso i suoi social media e quelli di NNormal, dove i follower hanno potuto anche vederlo e ascoltarlo durante alcuni momenti di riposo, seguendolo anche live nella progressione sul suo profilo Strava. Ecco come il fenomeno catalano (sky e trailrunner, alpinista e da un anno imprenditore con il suo brand NNormal) ha raccontato senso, modalità e impressioni della sua incredibile “odissea” pirenaica:

“A viaggio terminato, sono proprio esausto: è stata davvero dura! Fisicamente, mentalmente ma anche dal punto di vista emozionale. Una specie di viaggio di re-iniziazione della durata di otto giorni. Andare su e giù da tutte quelle cime è stato intenso e bellissimo ma al tempo stesso durissimo: probabilmente la cosa più dura che abbia fatto in vita mia!

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© NNormal/David Ariño

“Avevo pianificato una stagione di gare, poi però mi sono infortunato. Ho dovuto in particolare rinunciare all'UTMB di Chamonix. A quel punto ho provato a pensare ad un progetto sportivo che potesse restituirmi le stesse motivazioni. Mi sono venute in mente diverse idee, nessuna delle quali però mi convinceva del tutto. Poi mi sono ricordato di quando - da bambino - scalavo nei Pirenei con i miei genitori. Mi sono detto: non torno più lassù da più di dieci anni. Ne è venuto fuori il modo per riscoprire le montagne della mia infanzia e di farlo applicando al progetto tutte le capacità e l’esperienza fin qui maturate. Muoversi lungo queste creste è stato un piacere, e mi sono piaciuti molto i percorsi. Avevo scalato queste vette quando avevo tredici anni, ma non le ricordavo, e ciò ha reso questa esperienza visivamente intensa".

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“L’idea era di intraprendere una traversata in solitario. In realtà le cose sono andate diversamente. Mi hanno accompagnato tutte le persone che hanno reso possibile questo progetto. Prima di tutte quelle alle quali ho chiesto se secondo loro fosse un’idea un po’ pazza e che mi hanno risposto: no, si può fare! In primo luogo i gestori dei rifugi toccati dalla traccia dell’itinerario e che poi mi hanno dato una mano… in corso d’opera, accompagnandomi per alcuni tratti e fornendomi tutto il necessario a livelli di sostentamento e di logistica nei rifugi stessi, specialmente per potermi riposare e recuperare le energie. Senza dimenticare tutti coloro che - a vario titolo - mi hanno prestato assistenza giorno per giorno, per tutti gli otto giorni”.

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“Questo viaggio ha rappresentato anche un ottimo terreno di collaudo dei prodotti NNormal, anzi direi proprio il migliore possibile: ho provato tutta la nostra collezione: scarpe, abbigliamento, equipaggiamento, zaini… Fate conto che nell’arco in poco più di una settimana ho usato il materiale che normalmente si utilizza nell'arco di un anno intero di attività all’aria aperta nelle più diverse modalità. Direi proprio il miglior laboratorio … viaggiante che avrei mai potuto desiderare!”

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Kilian Jornet è cresciuto in un rifugio di montagna nei Pirenei, quindi le alte quote sono sempre state il suo parco giochi, sia che corra, si arrampichi o scii. Come atleta multidisciplinare, ha battuto i record di velocità sulle montagne di tutto il mondo, tra cui una doppia salita dell'Everest. Oggi Kilian vive con la moglie Emelie Forsberg (anche lei atleta di livello mondiale) e le loro due figlie in una fattoria in Norvegia, dove continua a mettere alla prova i suoi limiti negli sport di montagna e ad ispirare una grande comunità con film, libri e contenuti digitali. Kilian è diventato un imprenditore (il brand NNormal è stato lanciato nell'autunno del 2022) ed è anche un sostenitore nella lotta contro i cambiamenti climatici e lavora per aumentare la consapevolezza della necessità di proteggere il nostro ambiente.

NNormal è un marchio di sport e outdoor nato tra le coste di Maiorca e i fiordi della Norvegia. I suoi prodotti riflettono la filosofia condivisa di Camper e Kilian Jornet, i due fondatori di NNormal: sostenibilità e prestazioni per ispirare le persone a godere e rispettare la natura. Questa missione prende forma attraverso attrezzature senza tempo, funzionali, focalizzate sulle prestazioni e costruite per durare. Tutte le attrezzature NNormal sono progettate a Maiorca e testate in Norvegia, un'unione che può essere vista nel nome del marchio (Nor-way + Mal-lorca).

  

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© NNormal/David Ariño

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