Epica dell’Acqua, una “cento chilometri” multisensoriale al traguardo del Grande Fiume 

L’emozionante pièce teatrale “OlmO, io corro per vendetta” ha completato la… locandina della prima edizione dell’evento

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Epica dell’Acqua, una “cento chilometri” multisensoriale al traguardo del Grande Fiume  - foto 1
© Epica dell'Acqua Press Office

Il Delta del Po è la terra più giovane e la più vasta zona umida d’Italia. Fra le più estese d’Europa, attraversata dal 45° Parallelo Nord che segna convenzionalmente l’equidistanza tra Equatore e Polo Nord. E di strada ne hanno percorsa molta - esattamente cento chilometri sapientemente distribuiti in tre tappe - i cinquanta tra runners e camminatori che hanno dato vita e corso alla prima edizione di Epica dell’Acqua, impegnati nell’attraversamento da sud a nord del Delta del Po veneto, il cui fascino ammaliatore ne ha saputo ripagare ogni fatica. Andata in scena nel fine settimana centrale del mese di ottobre (da venerdì 13 a domenica 15 ottobre), la neonata manifestazione ha per visione la discontinuità con il concetto tradizionale di gara podistica, come ha sottolineato l’ideatore ravennate Alberto Marchesani, ultrarunner dalle origini materne polesane e per così dire frontman del team organizzatore di ASD Gli Epici. 

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“Volevamo che l’Epica rappresentasse un’esperienza più intimista e più sostenibile da un punto di vista ambientale: un’esplorazione priva delle ansie da prestazione che caratterizzano di solito le competizioni. Ogni ‘Epico’ - come ci piace chiamare i nostri runners - è stato portatore di una storia, ha imparato a rallentare correndo: per trovare nuove connessioni, non per prevalere sui compagni di viaggio. Come abbiamo cercato di fare anche nel nostro piccolo con gli interlocutori locali, dagli amministratori ai produttori, l’anima di questo territorio dal potenziale immenso.

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GLI EPICI NEL DELTA DEL PO VENETO

Correndo in giro per il mondo, dalla Fire and Ice Ultra all’Oman Desert Marathon, fino alla Siberian Ice Half Marathon, il pensiero di Alberto Marchesani vola verso i luoghi dell’infanzia, perfetti per un’avventura altrettanto immersiva. Così è nato l’evento. C’è chi ha partecipato perché, dopo un periodo difficile, ha voluto per la prima volta alzare l’asticella mettendosi alla prova sui cento chilometri, con il vantaggio di poterli gestire in tre tappe. Molti sono stati attratti dall’esplorazione di un territorio incontaminato, altri affascinati dallo spirito di condivisione. Sono tante le storie giunte al traguardo dell’Epica dell’Acqua, dopo aver corso o camminato lungo il mutevole paesaggio del basso Polesine, tra canali, argini, strade bianche e pinete, emulando con la propria “impresa” il lavoro epico svolto dell’acqua per non essere sopraffatta dalla terra.

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OLMO, IO CORRO PER VENDETTA

Nella terza tappa al via anche Claudia Scarzanella, vice presidente vicario di Confartigianato Imprese Veneto, che ha sposato in pieno il progetto, e il leggendario Marco Olmo, neo settantacinquenne con quarantadue anni di corsa sulle spalle. Le sue gesta sono state celebrate, presso Villa Ca' Tiepolo sull’Isola di Albarella, con l’anteprima dello spettacolo “OlmO, Io corro per vendetta” di Lady Godiva Teatro, scritto e diretto da Eugenio Sideri e con Enrico Caravita. Hanno assistito alla serata dalle grandi emozioni anche Mauro Rosatti, direttore Isola di Albarella, e Moreno Gasparini, presidente del Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po. Due volte vincitore di UTMB Ultra Trail du Mont-Blanc, Olmo ha sottolineato con leggerezza e autoironia la rappresentazione a lui dedicata:

“Sono stato felice per lo spettacolo in mio onore. Spettacoli di questo genere di solito vengono realizzati postumi… Invece ho avuto modo di vederlo anche io! Mi ero ripromesso di correre per tre quarti di secolo. Ora che ho compiuto settantacinque anni potrei anche fermarmi. Di sicuro con L'Epica dell'Acqua concludo questo anno”.

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PRIMA TAPPA (33 chilometri): LA BONIFICA

Dopo una prima notte all’Oasi Rifugio Natura Delta Po San Rocco Gorino Sullam grazie a Delta Po Experience, ha avuto inizio venerdì 13 ottobre la prima tappa dall’omonimo ponte di barche, costruito con natanti in cemento degli anni Venti per unire le sponde opposte del Po di Gnocca. L’area si presenta in tutto il suo rigore geometrico, tra rettilinei e lunghi argini, frutto di un’enorme opera di bonifica con cui è stata sottratta terra brulla al mare. Affiancando la Pineta Cassella, è stato percorso poi un lungo tratto della Sacca degli Scardovari, un ampio bacino nell’entroterra protetto dal mare da lingue di terra e banchi sabbiosi, puntellato dalle case su palafitte dei pescatori. Dopo l’Oasi di Ca’ Mello e il paese di Tolle, è stato risalito l’argine del Po di Venezia, attraversando il ponte per raggiungere l’argine destro del Po di Maistra. Al Rifugio Po di Maistra a Boccasette l’arrivo.

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SECONDA TAPPA (27 chilometri): LA LAGUNA

Sabato 14 ottobre, dirigendosi verso la spiaggia di Boccasette, con il superamento del Ponte di Barche sul Po di Maistra, è stata percorsa la via delle Valli direzione Porto Levante. Su questi sentieri stretti, correndo tra la valle e il mare, la compagnia degli uccelli migratori, come pernici, folaghe, cormorani e aironi, che hanno scelto il Delta del Po per il passaggio verso sud. Arrivati a Porto Levante, gli Epici hanno attraversato con la barca il Po per proseguire la corsa dentro la meravigliosa Isola di Albarella: 528 ettari coperti di macchia mediterranea con oltre due milioni di alberi e 150 specie arboree diverse.

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TERZA TAPPA (27 chilometri): IL MARE

Domenica 15 ottobre partenza lungo la via delle Valli, tra Valle Segreda, Valle Pozzatini, Valle Capitania, toccando il Porto di Moceniga, per risalire Valle Casonetti fino all’argine dell’Adige. Costeggiando il fiume verso la foce, è stata oltrepassata Rosolina Mare proseguendo la corsa prima nella pineta e a seguire sulla suggestiva spiaggia di Rosapineta. La tre giorni si è conclusa, con il supporto di Cose del Po Guide, al Giardino Botanico di Porto Caleri, un ecosistema in perfetta armonia, dove trovano accoglienza cinque diversi habitat e 220 specie di vegetali.

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UN PACCO GARA DAI SAPORI POLESANI

Anche il pacco gara ha voluto" raccontare il territorio polesano grazie a Confartigianato Imprese Veneto e Confartigianato Polesine. Presenti vari prodotti di Laura Beltrami, piccola artigiana alimentare della città etrusca nel Delta Adria, il Riso Zanellati, coltivato e lavorato nell'Oasi di Ca' Mello, le capsule monodose di Mister Caffè e la pasta biologica e gli snack di Agrifree. I panini per i pranzi di ogni tappa sono stati preparati con il supporto del Panificio Finotti & Pan di Zucchero di Porto Viro e del Salumificio M. Brugnolo attivo Porto Viro (RO) fin dal 1951. Il birrificio artigianale di Porto Viro Capolinea 309 ha, infine, creato la birra Epica per celebrare questa sfida.

Epica dell’Acqua è stata realizzata con il contributo di Confartigianato Imprese Veneto e Confartigianato Polesine, in partnership con Isola di Albarella, con il supporto del Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po e con i patrocini dell’Assessorato Territorio, Parchi e Sport della Regione Veneto e dei Comuni di Adria, Porto Viro, Porto Tolle, Taglio di Po e Rosolina. A sostenere l’appuntamento, la cui seconda edizione è già in calendario da venerdì 18 a domenica 20 ottobre 2024 (campagna iscrizioni già aperta su www.epicadellacqua.it), anche Soladria e Cartiere del Polesine.

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Le medaglie degli Epici sono state realizzate da Cindi Bartelle, hobbista creativa di Tag, mentre la ristorazione è stata curata dalla Brigata GustAbili della Cooperativa Sociale Titoli Minori, nata nel 2011 tra Chioggia e il Delta del Po per il coinvolgimento di persone con disabilità e minori inseriti in contesti sensibili o di disagio sociale. L’équipe, formata da operatori sociali con particolari capacità in ambito culinario e creativo, attiva percorsi di apprendimento personalizzati per l’acquisizione di una maggiore consapevolezza, responsabilità e autostima necessarie per l’avviamento al mondo del lavoro. 

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