TRAILRUNNING

Duello tra "giganti" al Tor des Geants: dalla notte del Malatrà spunta Collé, Russi battuto con onore

Il 43enne campione valdostano mette per la terza volta il suo sigillo sul classico appuntamento endurance di fine estate.

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Hanno affrontato insieme tutta la parte centrale del Tor des Geants - 330 chilometri (e 24000 metri di dislivello) lungo le Alte Vie 1 e 2 della Valle d'Aosta - Franco Collé e Jonas Russi ma nell'ultima notte di una gara che - solo per loro! - è durata appena meno di tre giorni, l'ingegnere di Gressoney ha inesorabilmente allungato il passo sul suo degno avversario elvetico mettendo a segno una vittoria memorabile, ulteriormente impreziosita dal nuovo primato sulla distanza.

Nell’ultimo tratto di gara, da Saint-Rhémy-en-Bosses al traguardo di Courmayeur valicando i 2925 metri del mitico Col de Malatrà  il campione valdostano (transitato cinque minuti prima delle due di notte) ha allungato su Russi, tagliando poi in solitaria e sotto la pioggia battente il traguardo alle quattro e 43 minuti del mattino, aggiudicandosi così per la terza volta uno degli appuntamenti di endurance trail più prestigiosi al mondo nel finish time di 66 ore, 43 minuti e 57 secondi, record precedente abbassato di oltre un'ora! Con il suo meritatissimo "triplete" (aperto dal sucesso nel 2014 e proseguito con quello del 2018) Franco Collé si conferma il re del TOR330 - Tor de Geants® e - sottolineandolo - non si può fare a meno di annotare la prova altrettanto eccezionale di Jonas Russi, l'ultimo ad arrendersi al ritmo instancabile di "Franky" ed un sicuro candidato al successo per le prossime edizioni del Tor: trailrunning at its very best, è proprio il caso di dirlo.

“Ho voluto arrivare al traguardo a tutti i costi, mi ero ripromesso di non mollare nonostante i problemi avuti in gara, per riscattare il ritiro di due anni fa. Sono felice per questo record. Ringrazio il pubblico, il suo calore. Dopo due anni c’era grande voglia di TOR!” 

Queste le prime parole di Collé sotto l'arco del traguardo di una Courmayeur ancora avvolta nel buio della notte ma "accesa" di entusiasmo e che... non dorme mai, quando a tenerla desta sono la "febbre" del Tor ed in questo caso particolare l'imminenza dell'arrivo del vincitore.

Sempre lucido e forte della sua esperienza nella gestione di una gara così lunga e complessa, Collé ha impresso alla corsa un ritmo impressionante che, insieme alla vittoria finale, gli ha permesso appunto di abbassare il primato che - come detto -apparteneva dal 2017 a Javier Dominguez-Ledo (67 ore, 52 minuti e 15 secondi, un'ora e 18 minuti in più del nuovo primato). Il basco è tra l'altro l'unico straniero capace di interrompere lo strapotere italiano al Tor degli ultimi sei anni, visto che al tris di Collé (portacolori del Team Hoka-Karpos) va aggiunta la doppietta messa a segno da Oliviero Bosatelli nel 2016 e nel 2019 (nel 2020 il Tor è stato cancellato a causa dell'emergenza sanitaria). Quanto a Jonas Russi (Hoka), mattatore della prima parte del Tor lungo l'Alta Via numero 2 e poi  - una volta raggiunto - rimasto a lungo alla ruota di Collé, non appena si è accesa la battaglia l'elvetico - vincitore poco meno di due mesi fa  della 100 Miglia del Bernina (Valmalenco) - oltretutto rallentato da dolori al polpaccio sinistro non ha potuto fare altro che prendere atto del passo superiore dell’italiano, accumulando al traguardo di Courmayeur un distacco di due ore e venti minuti.  

Non è la prima volta tra l'altro che Collé e Russi fanno gara... di coppia. Prima di passare oltre ed alla gara ancora in pieno svolgimento (il tempo massimo per completarla sfiora la settimana: 150 ore per la precisione), ricordiamo un... precedente tra Franco e Jonas. Già nel 2020 infatti i due grandi protagonisti del Tor 2021 avevano gareggiato uno nella scia dell'altro allo Swiss Peaks Trail da 314 chilometri di sviluppo (e 22500 metri di dislivello positivo) ai primi di settembre sul versante elvetico delle Alpi, scegliendo però in quel caso di tagliare appaiati il traguardo di Bouveret (nel Vallese).

Ad aggiudicarsi con pieno merito il terzo gradino del podio è stato - ad inizio pomeriggio il 4enne svedese (residente a Chamonix) Petter Restorp, staccato di undici ore circa dal vincitore. Il portacolori del Team La Sportiva aveva "doppiato" il Col de Malatrà intorno a mezzogiorno.

Completato il podio, bisognerà attendere ancora qualche ora per i prossimi passaggi sulla rampa finale: la quarta posizione (al pari delle prime re anch'essa abbastanza "blindata") appartiene attualmente al francese Jerome Lucas e sui nostri Simone Corsini, Luca Picinali, Matteo Bolis, Oliviero Bosatelli e Marco Bethaz, in quest'ordine (e non troppo distanziati tra di loro ma ancora lontani da Courmayeur) dal quinto al nono posto. Da rimarcare la performance del popolare "Bosa", alle prese con un fastidioso infortunio che, se non gli ha permesso quest'anno di ingaggiare gli atleti del podio (e di rivaleggiare con Collé per il tris vincente),  non gli ha però impedito di essere comunque protagonista. Segnaliamo poi che la top ten è chiusa da Silvia Ainhoa Trigueros Garrote, prima donna in classifica ed avviata ad imitare Collé: l'atleta spagnola del Team Land-Scarpa è infatti a sua volta poche ore dal tris al Tor: consecutivo oltretutto, visto che Silvia è dal 2018 ininterrottamente padrona assoluta delle Alte Vie Valdostane. Alle sue spalle (ma con un distacco virtualmente incolmabile), l'italiana Melissa Paganelli e la francese Claire Bannwarth. 

Sono attesi al traguardo di Courmayeur nella tarda serata di mercoledì o nella notte tra mercoledì e giovedì Jules-Henri Gabioud e Luca Papi, i due mattatori del Tor des Glaciers da 450 chilometri (e 32000 metri D+), il cui itinerario ricalca quello del Tor des Geants ma "gira" più largo e più alto. Come Collé e Russi, l'elvetico Gabioud e l'italofrancese Papi (vincitore nel 2019 dell'unica edizione precedente della prova), hanno lungamente fatto e stanno tuttora facendo gara in coppia, seguiti al terzo posto dalla straordinaria canadese Stephanie Case, terza assoluta ed ovviamente prima della classifica femminile.

 

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