TRAILRUNNING

Immensa Courney! Dauwalter senza rivali alle Canarie, Italia tre volte sul podio

La fuoriclasse statunitense riscrive la storia, la spedizione italiana alle Canarie brilla con Basso, Vinco e Aymonod

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© Jordi Saragossa

Il Paradiso Terrestre del trailrunning e dei suoi adepti: come definire altrimenti ed in modo più efficace gli scenari primordiali e la natura strabordante dell’arcipelago delle Canarie che anche quest’anno ha chiamato a raccolta un nutrito numero di top runners della corsa sui sentieri ed una quantità molto più vasta di amatori? Stiamo parlando “naturalmente” della Transgrancanaria e delle prove del suo ricco programma, che ha spaziato dalla secca vertical d’apertura alla prova ultra che ha chiuso la scaletta della settimana trail. Tra gli atleti élite che hanno raggiunto l’isola di Gran Canaria alcune star di livello assoluto: su tutte la fenomanale statunitense Courtney Dauwalter. Hanno trovato modo di mettersi in evidenza i nostri con tre presenze sul podio: vittoria per la giovanissima Cecilia Basso nella prova Youth e terzo posto sia per l’hombre vertical Henri Aymonod nel Vertical Kilometer che per la veronese Giulia Vinco nella prova Advanced.

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© Ian Corless

Se non fosse per la... geolocalizzazione remota (una volta si sarebbe detto fuori mano) e quindi… antieconomica, le Canarie sarebbero un set perfetto per un episodio della saga di Jurassic Park oppure - non volendo limitarci a Hollywood - per uno spaghetti western alla Sergio Leone. Intanto quest’anno il premio per miglior attori protagonisti se lo sono aggiudicati la straordinaria Courtney Dauwalter e il toprunner polacco Bart Przedwojewski. Al suo primo successo nell'evento TGC, lei ha dominato la Classic da 128 chilometri, vale a dire la prova di gran lunga… più lunga delle otto in locandina (tanto per rimanere in tema "cinema"), lui invece ha fato doppietta nella veloce Starter da 24K e nel durissimo Vertical Kilometer che ha aperto il programma. Nel cast stellare di Transgrancanaria anche gli atleti italiani, che come anticipato si sono ritagliati molto più che una semplice particina.

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© Ian Corless

Noblesse oblige, partiamo però dal fondo… del programma ed al tempo stesso dal vertice sportivo di Transgrancanaria 2023. Pronostico chiuso in partenza e fin dalla linea di partenza della prova Classic da 128 chilometri e 7060 metri di dislivello positivo, nella quale (come si conviene in un contesto dalle mutevoli condizioni meteo come l’arcipelago spagnolo di fronte alle coste africane) Courtney Dauwalter from Hopkins, Minnesota ha fatto il bello e il cattivo tempo ma soprattutto un tempo di altissimo livello al traguardo, vincendo a mani basse tra le donne e piazzandosi settima della classifica assoluta, con un distacco di appena un'ora, un minuto e sei secondi dal vincitore assoluto: un exploit dentro l'exploit! Per Courtney una progressione irresistibile: nel gruppo delle prime trenta ad inizio gara, a ridosso della quindicesima posizione intorno a metà distanza, poi "full attack" nel finale, rimontando una ad una tutte le avversarie. 

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© Ian Corless

Trentotto anni appena compiuti (lo scorso 13 febbraio) a campionessa del Team Salomon vincitrice di UTMB Ultratrail du Mont-Blanc "back-to-back" nel 2020 e nel 2021 ha chiuso la sua prova in quattordici anni, 40 minuti e 39 secondi, infliggendo sul traguardo del Parque Sur di Maspalomas un distacco di poco più di un’ora e tre quarti alla canadese Jazmine Lowther (The North Face), mentre la spagnola Claudia Tremps di ON Running Team ha raggiunto il terzo gradino del podio sedici ore, 33 minuti e 34 secondi dopo lo scatto al via.

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© Ian Corless

L’exploit di Dauwalter ha in parte oscurato la vittoria di Andreu Simón Aymerich (ASICS Trail Team) nella prova maschile in tredici ore, 39 minuti e 33 secondi. Per lo spagnolo terza presenza sul podio alto della Transgrancanaria: le due precedenti erano state nella prova Maratón del 2020 ed in quella del 2021. Simón ha fatto gara di testa per buona parte della Classic ma non ha mai potuto abbassare la guardia, difendendo sulla linea d’arrivo un vantaggio appena superiore ai cinque minuti nei confronti del portoghese Miguel Arsénio (HG AML Sport Team), mentre il portacolori di Nike Trail Tyler Green ha regalato gli USA il podio Classic anche tra gli uomini. Delusione per il catalano Pau Capell, cinque volte vincitore da queste parti, mai giù dal podio dal 2015 ed invece questa volta "solo" quinto al traguardo.

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© Iván Léon

Le note di “God Save The King” e quelle della “Marcha Real” sono invece risuonate alla cerimonia di premiazione di TGC Advanced (84 chilometri, 4900 metri D+) in omaggio alle vittorie dell’inglese George Foster (Team HOKA) e della spagnola dal nome "da film" Azara García de los Salmones Marcano (HG AML Sport Team). Tra gli uomini, Foster ha preceduto (di un quarto d’ora) l’austriaco Alexander Hutter (Brooks Trail Runners) e il connazionale Tom Joly: doppietta “Made in UK" mancata per soli quattro minuti: quelli che hanno separato Joly da Hutter. Nella top ten della classifica (per la precisione alla settima casella) il fuoriclasse valdostano delle ultradistanze Franco Collé.

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© Iván Léon

Tra le donne invece la fortissima Azara García (peccato abbreviare un nome così "musicale") ha tenuto fede ai favori del pronostico, piazzandosi anche diciannovesima della generale e staccando di poco meno di dieci minuti (in capo a quasi dieci ore di gara) la finlandese Johanna Antila (Salomon Trail Team Finland), mentre la nostra Giulia Vinco da Sommacampagna (in provincia di Verona) ha festeggiato il fresco rientro nella "grande casa" Brooks Running mettendo in campo una performance tutta sostanza che le ha permesso di firmare un meritatissimo e prestigioso terzo posto.

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© Iván Léon

Nella classica Maratón da 45 chilometri per 1900 metri di dislivello positivo da Tejeda a Las Palomas più di un migliaio di trailrunners da una cinquantina di Paesi hanno dato vita ad uno spettacolo… itinerante che ha visto il successo del keniano Robert Pkemoi Matayango (Sky Runners Kenya), che ha letteralmente scritto la storia: primo atleta africano in assoluto ad imporsi in una delle gare dell’evento Transgrancanaria dalla sua nascita ventuno anni fa.

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© Jordi Saragossa

Successo peraltro senza discussioni, quello del top runner africano, che ha staccato di otto minuti l’elvetico Roberto Delorenzi. All'esordio con gli onnipresenti colori di Brooks Trail Runner, il toprunner ticinese ha difeso con successo il secondo gradino del podio dal finlandese Juho Ylinen (Team HOKA), precedendolo di cinquantanove secondi.

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© David Delfour

Ugualmente fuori portata per la concorrenza tra le donne è stata sulla distanza della Maratón la spagnola Núria Gil Clapera (ASICS Trail Team, ventesima assoluta), nel suo caso addirittura con un vantaggio da doppia cifra (dieci minuti) nei confronti della svedese Johanna Amström (ARC'TERYX), mentre Gemma Arenas Alcazar (HG AML Sport Team) ha sigillato il podio femminile.

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© David Delfour

Continuando a ritroso nel tempo, la seconda giornata di gare è stata la più ricca di appuntamenti. La Starter da 24 chilometri (1800 metri D+) da Tunte a Tejeda - epicentro delle prove più lunghe - è stata contraddistinta dalle condizioni meteo mutevoli, tipiche delle Canarie, soprattutto con l’aumento della quota: sole al via, poi peggioramento lungo la salita del Camino de La Plata, al cui culmine gli atleti hanno affrontato freddo e pioggia che hanno fatto selezione, di fatto lanciando la sfida finale tra il polacco Bart Przedwojewski (Team Salomon International) e lo spagnolo Álex García Carrillo (Brooks Trail Runners).

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© Carlos Diaz-Recio

I due si sono furiosamente sfidati in uno sprint finale tra le vie del paese che si è chiuso clamorosamente in volata, con esito favorevole a Przedwojewski per meno di mezzo secondo: per la precisione440 millesimi! A blindare il podio è poi piombato sul traguardo un paio di minutoi più tardi l'inglese Christopher Richards (Helm Hill/Salomon UK).

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© Carlos Díaz-Recio

Ventiduesimo e ventiseiesimo della classifica maschile della STARTER rispettivamente il neocampione italiano SkySnow Classic Up&Down Gianluca Ghiano e il suo corregionale (piemontese) Daniel Borgesa - entrambi Brooks Trail Runners - che con la partecipazione alla TGC2023 hanno arricchito il loro bagaglio di esperienza internazionale.

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Calata alle Canarie in forze, come già l'anno scorso, la corazzata Brooks Trail Runners (una vera e propria multinazionale del traIl running) si è presa una bella rivincita nella STARTER femminile, monopolizzando il podio: ad imporsi è stata l’elvetica Rea Iseli (ventisettsima assoluta), che ha avuto ragione della spagnola Mireia Pons Torres e della francese Noemie Vachon. Lungamente al comando, quest’ultima ha commesso un errore di percorso nel finale, cedendo primo e secondo posto alle due compagne di squadra.

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Nella breve e proprio per questa intensa Promo sulla distanza di 12 chilometri (725 metri D+)da Artenara a Tejeda ad imporsi sono stati Cecilia Basso ed Enzo Ratti: italiana lei, francese lui, entrambi targati Brooks Trail Runners. Sesta assoluta del ranking, Cecilia ha regolato la compagna di squadra basca Ainara Uribarri Martinez e la canarina Saida María Martín Leon (Yeepaa Trail). Da segnalare che Cecilia ha ottenuto la miglior performance femminile nelle classifiche assolute delle gare di Trangrancanaria 2023, facendo meglio anche della superstar Dauwalter (settima nella prova ultra)! Sul secondo e sul terzo gradino del podio maschile sono invece saliti Wilson Cardoso di Capo Verde e l'estroverso Brooks Trail Runner spagnolo Damian Ramis Pons.

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© David Delfour

Sulla stessa distanza è andata in scena la prova Youth, vinta da Camile Cucherousset (Brooks Trail Runners) e da Lilly Perignon (Cap Cernay). Doppietta francese insomma. Secondo e terzo posto per Javier Moreno Díaz (Carphial Teror Trail) e il ceco Jiri Vemola tra gli uomini, per Sohvi Vapaaoksa e Noelia María Santana Ojeda (C.D. Vantrail) a livello femminile. Da segnalare che la Perignon ha fatto meglio sia di Dauwalter che di Basso nella classifica assoluta (quinta), ma il ranking era composta da soli otto atleti (cinque uomini e tre donne).

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Bisogna tornare alla base (o meglio all’apertura della lunga settimana di gare di Transgrancanaria ventiventitré) per trovare la seconda presenza italiana sul podio: o meglio la prima. Stiamo parlando del terzo posto di Henri Aymonod nel Vertical Kilometre El Gigante. Il campione valdostano del team The North Face ha chiuso la prova da 5,5 chilometri (1130 metri D+) dalla località di San Pedro - periferia di Agaete - al Tamadaba Natural Park con un distacco di un minuto e un secondo dal vincitore Bart Przedwojeski che il giorno dopo si sarebbe ripetuto nella prova Starter, unico atleta in grado di salire due volte sul gradino più alto del podio quest'anno.

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Pioggia e freddo anche in questo caso, secondo gradino del podio per il local boy Yoel de Paz Baeza (Wild Trail Prject), originario di La Palma e portacolori di Nike Wild Trail Project, che ha chiuso la sua prova a soli 26 secondi dal vincitore.Tra le donne, Katarzyna Solinska (ON Running Team) ha completato la doppietta verticale polacca, piazzandosi diciottesima assoluta. Al suo esordio in questa specialità, Solinska ha centrato la sua seconda vittoria alle Canarie (si era imposta quattro anni fa nella Maratón), staccando di 46 secondi la collega belga Marie Dessart (RRunning/WACO), seconda relativamente “in scioltezza”, visto che l’inglese Sophie Horrocks (Carnethy Hill Racing) ha completato il podio tagliando il traguardo con un pesante passivo di sei minuti dalla vincitrice. 

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A completare la proposta di Transgrancanaria 2023 dal nuovo format "esteso" (cinque giorni di gara invece del solo weekend, evoluzione-rivoluzione, come l'hanno definita gli organizzatori) è stata la prova FAMILY da 13 chilometri (775 metri D+) vinta al maschile dal finlandese Juho Rantala e dalla sua connazionale Jenni Vapaaoksa tra le donne, che ha portato a 3600 il numero totale degli atleti in gara quest'anno: poco meno di un terzo... canarini, per il resto invece arrivati nel Paradiso Terrestre dell'arcipelago spagnolo da una sessantina di Paesi diversi!

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