TRAILRUNNING

Dalle spiagge dell’Atlantico alle vette dei Picos de Europa, sola andata: Fernanda Maciel divora... l’Arancio!  

La quarantunenne campionessa spagnola di endurance running ha coperto un dislivello di seimila metri in meno di quindici ore.

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Ultrarunner di razza, Fernanda Maciel ha messo a segno una performance del tutto particolare e straordinariamente impegnativa con partenza a livello del mare e “linea del traguardo” ai duemilacinquecento metri abbondanti del Naranjo (l’”Arancio” in castigliano) de Bulnes, una delle vette più “iconiche” dei Picos de Europa, la catena montuosa situata lungo la costa settentrionale (atlantica) della Spagna. Una prova da vera atleta eclettica, no limits o meglio – come si dice oggi – multitasking!

Originaria di Belo Horizonte ma residente in Europa (tra i Pirenei spagnoli e Chamonix, ai piedi del Monte Bianco), la quarantunenne Maciel è una brasiliana parecchio… anomala: di montagna, appunto! Senza tra l’altro dimenticare che nei suoi trascorsi agonistici pre-endurance running (multidisciplinare ed a livello planetario) ci sono la ginnastica e le arti marziali: capoeira e jiu-jitsu.

Unendo running ed arrampicata, Fernanda si è messa alla prova affrontando di corsa gli 83 chilometri ed i seimila metri di dislivello che separano la costa cantabrica da una delle vette più famose e riconocibili del Paese: il Naranjo de Bulnes appunto (conosciuto anche come Picu Urriellu), nel Parco Nazionale dei Picos de Europa (Asturie). L’impresa, che nella sua sezione running ricalcava il tracciato del Cantabria Ultra Trail (percorso originale 86K e 6200 metri D+ con partenza da San Vicente de la Barquera sulla costa al villaggio di Espinama in altura), è stata portata a termine al termine della scorsa estate in sole 14 ore e 47 minuti, ma torna d'attualità grazie alla pubblicazione dello spettacolare cortometraggio che la racconta, disponibile sul canale youtube di The North Face, al link https://www.youtube.com/watch?v=oHybLRKIbE0

In un certo senso, la prova ha “messo il cappello” ad una stagione (quella estiva, appunto), nel corso della quale Fernanda aveva relizzato il concatenamento Gran Paradiso-Cervino, oltretutto salendo l’unico “quattromila” interamente italiano in due ore e 40 minuti, nuovo FKT (Fastet Known Time) a livello feminile.

Coprire la prima parte (quella running) del “Desafío Cantabria” ha richiesto a Fernanda un impegno di 13 ore e 40 minuti (dalla partenza alla base della parete rocciosa del Naranjo ma il dato più impressionante del progetto - in considerazione del fatto che l’esperienza “climbing” di Fernanda è piuttosto limitata - è il tempo altrettanto limitato (ma in questo caso con connotazione positiva) che la Maciel ha impiegato per superare i duecento metri della “Via Directa De Los Martínez” sulla roccia calcarea del Naranjo, con uscita ai 2518 metri della vetta: solo un’ora e 7 minuti. Lo ha fatto in cordata con l’amico di vecchia data (e lui pure atleta del team The North Face) Eneko Pou che l’aspettava ai piedi della montagna per dare vita alla parte culminante – nel vero senso della parola – del Desafío. O meglio, che nei piani iniziali avrebbe dovuto essere lì ad attenderla: non fosse che Fernanda aveva calcolato male (per difetto!) il suo ritmo nell’itinerario di avvicinamento, con il risultato di presentarsi con ben tre ore di anticipo al rendez-vous con il suo partner alpinistico!

“Non sono una climber ed ero stanca ma siamo comunque riusciti ad andare abbastanza veloce. È stato incredibile, ci siamo aiutati a vicenda fino a quando abbiamo raggiunto questa meravigliosa vetta e ci siamo abbracciati stretti come pazzi. Ce l’abbiamo fatta: quattordici ore e 47 minuti dal Mar Cantabrico alla cima del Naranjo”!

Poter testimoniare il sorriso smagliante di Fernanda dopo 83 chilometri di corsa è stato per Eneko il risvolto più memorabile e sorprendente della giornata:

“Ho sempre creduto in lei, nella sua forza e nella sua tenacia, nel suo modo di superare le difficoltà. Ma quando ho visto Fernanda sorridere… sono rimasto davvero stupefatto. Mi aspettavo che dopo un’impresa simile sarebbe stata piuttosto provata… ed invece no!”

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