VERSO ASSEN

Tutte le Ducati all'assalto ... del Diablo: Assen ultimo giorno di scuola prima della tregua estiva

In Olanda inizia il girone di ritorno di un Mondiale della premier class che squadre e piloti di Borgo Panigale devono provare a rilanciare.

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Lasciate ogni speranza o voi che entrate... ad Assen. Il monito (scherzoso!) è rivolto agli avversari di Fabio Quartararo e si applica alle chances dei suddetti inseguitori più o meno immediati del leader della classifica generale dopo l'uno due Barcellona-Sachsenring, con il quale il campione in carica ha gettato solidissime fondamenta per il bis iridato. Oltre i cancelli dell'università della moto si stende l'asfalto sul quale Fabio mise un anno fa a segno il quarto dei suoi cinque successi 2021, davanti all'allora (ed ancora per poco) compagno di squadra Maverick Vinales, che era scattato dalla pole ed al campione 2020 Joan Mir.

All'indomani della tappa olandese - con un anno di anticipo sulla scadenza naturale - venne infatti annunciata la rescissione del contratto tra Vinales (promesso sposo dell'Aprilia) e la Casa di Iwata ma il rapporto, già compromesso, precipitò alla ripresa agostana del Mondiale, con la sospensione dello spagnolo, accusato di aver volontariamente danneggiato il motore della sua M1 al GP della Stiria di Spielberg.

Oggi Vinales è uno dei piloti più in forma, come dimostrato dalla volitiva ma sfortunata performance del Sachsenring. Numeri (anzi, punti) alla mano, l'uomo forte del team italiano resta però il suo connazionale Aleix Espargarò, il cui ritardo dalla vetta è peraltro lievitato tra Catalunya e Germania a 34 punti. Tanti, ma sempre meno delle sessantuno lunghezze che pesano sulle spalle e sulle chances iridate di Johan Zarco e delle settantadue di Enea Bastianini, terzo e quarto della generale. Contro il francese di Pramac e contro l'italiano di Gresini "remano" però anche le statistiche olandesi. Nell'era MotoGP, iniziata nel 2022, Ducati ha vinto una sola volta ad Assen: nell'ormai lontano 2008 con Casey Stoner!

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Il resto del bottino se lo sono spartite (non così equamente) Yamaha e Honda: undici vittorie a sette. Il piatto della bilancia continua insomma a a pendere dalla parte Quartararo. Impresa complicata quella che si para davanti a Zarco e Bastianini ed ai satelliti Ducati Pramac e Gresini in un fine settimana che, oltre che sulle battaglie fa pista, vivrà su sussurri, voci e magari annuncia di un mercato piloti che sta rapidamente sistemando le caselle dello schieramento 2023. Assen intanto è stata spesso teatro di gare anomale e di... strappi al pronostico più "esatto" e affidabile. Non si può quindi escludere a priori la prima vittoria in premier class del francese trgato Pramac che sta letteralmente scalando le classifiche (quinto, quarto, terzo e secondo da Le Mans al Sachsenring, via Mugello e Barcelona) e nemmeno il ritorno sul gradino più alto del podio da parte del romagnolo "griffato" Gresini, a chiudere nel primo fine settimana dell'estate un primavera con molti più alti che bassi. Tra Enea e Quartararo (tre vittorie a testa nel 2022, Assen è una specie di "bella" che noi possiamo senz'altro sperare favorevole... alla "Bestia"!

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Dopo aver dato a Brad Binder quello che gli spetta per la costanza di rendimento che gli consente di occupare la sesta piazza della generale a pari punti (81) con Francesco Bagnaia - chiudiamo la fila degli inseguitori del Diablo proprio con il piemontese del team Ducati factory. L'obiettivo di Pecco è ovviamente quello di dare una scossa ed una svolta alla propria stagione. Per la scossa sarà "sufficiente" la vittoria nel GP con il quale il Mondiale doppia la boa di metà stagione raggiunta in Germania. Per una vera e propria svolta da "last chance" iridata occorrerà dare continuità alla linea di rendimento del piemontese e del team Lenovo, subito dopo la lunga pausa estiva: sei intere settimane! Senza dimenticare che lo stesso Bagnaia ha dichiarato di pensare ormai solo al singolo exploit per la stagione in corso.

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Che si tratti di pretattica, di basso profilo o di senso della realtà, Assen sembra proprio il posto giusto per la più attesa delle smentite: in Olanda il nostro conosce a menadito la strada più breve per raggiungere il traguardo prima della concorrenza: come dimostrano la sua prima vittoria assoluta - nel 2016 in Moto3 - e quella di due anni più tardi con la Moto2.  Occorre ora migliorare (e di molto) il sesto posto di dodici mesi fa nella premier class.

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