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MATRIMONIO IN CRISI

Tramonto rosso: Bagnaia si guarda intorno? Honda e Yamaha attendono

Dopo la delusione del Mugello, il pilota italiano è di fronte ad un'estate di riflessioni urgenti

di Stefano Gatti
23 Giu 2025 - 15:54
 © Getty Images

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Doveva essere il punto di svolta (lo aveva detto anche il Direttore Generale Dall'Igna sabato scorso dopo la Sprint), potrebbe essere stato un punto di non ritorno. Francesco Bagnaia attendeva il Gran Premio d'Italia come una vera e propria prova della verità sul potenziale "residuo" della sua associazione con Borgo Panigale, vincente a livello di titolo iridato in due delle ultime tre stagioni. Il responso della nona tappa del Mondiale è stato negativo, come minimo ben poco incoraggiante. Dopo i lampi di inizio gara (una manciata ma il GP ne contava ventitré) è arrivata una parte centrale di gara senza capo né coda (estremizzando) e un finale sulla difensiva. Non ce ne voglia il buon Di Giannantonio, ma il sorpasso da podio del romano "targato" VR46 è sta la goccia che ha fatto traboccare il vaso o magari potrebbe farlo in tempi brevi. Perché di fatto davanti a Pecco hanno tagliato il traguardo tutte le Ducati... possibili e immaginabili: la Lenovo gemella di Marc Marquez, quella Gresini di Alex Marquez e appunto la VR46 di Di Giannantonio. Uno scenario sconfortante per Bagnaia. Nove GP senza cavare un ragno dal buco o quasi (la vittoria di Austin è già derubricabile ad eccezione che conferma la regola) autorizzano ad ipotizzare un cambio di rotta del tre volte campione del mondo e un team che - avendo in casa un campione capace di vincere tutto o quasi quest'anno - potrebbe non precipitarsi a chiudergli la porta. Ipotesi, appunto, ma confortate da dati di fatto ben precisi, che sono poi i risultati della pista. Ma non solo.

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Non sono tanto le dichiarazioni all'insegna della rassegnazione di Bagnaia ai microfoni nell'immediato dopogara quanto l'atteggiamento non particolarmente caloroso del top management Ducati nei confronti di Pecco da un paio di GP a questa parte ad innescare lo stato di crisi.... latente. Parole di incoraggiamento e pacche sulle spalle ma poco altro. Anche perché - oggettivamente - come si giustificherebbe - aziendalmente - stravolgere una moto che - nelle mani del Cannibale - stravince dappertutto? Ci sarebbe piuttosto da chiedersi per quale motivo Ducati Corse abbia deciso di seguire fin da subito la rotta indicata dal nuovo arrivato e forse anche in questi dettagli sta (almeno in parte) la ragione dello scollamento del binomio Bagnaia-Ducati.

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Nella loro assurdità, i fischi a Marc nel corso della premiazione della Sprint del Mugello, hanno indicato che la "base" sta ancora dalla parte dell'italiano. La breve contestazione origina da una leggera ma ben presente antipatia per Marquez Sr., "scoria" ancora ben presente della sua antica rivalità con Valentino Rossi. Oltre che sacrosanto e del tutto condivisibile, l'appello di Davide Tardozzi (Team Manager) a non fischiare lo spagnolo perché "rosso" (Ducati) è suonato anche come un invito a prendere atto della centralità assoluta di Marc nel progetto Ducati, a scapito appunto di chi occupa il garage a fianco. 

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Difficile aspettarsi novità clamorose (in pista e fuori) nel già imminente weekend di Assen. Per certo Bagnaia ha il dovere di provarci ancora ma l'urgenza di guardarsi intorno: ormai perso il treno quest'anno, Pecco non può permettersi di perdere anche quello 2026, ultima stagione dell'attuale accordo tra il pilota italiano e la Ducati, che andrebbe eventualmente risolto in forma consensuale. Yamaha e Honda attendono al varco. Insieme a Fabio Quartararo, Bagnaia formerebbe una coppia formidabile in casa Yamaha. Con Pecco e magari Jorge Martin Honda potrebbe varare una rifondazione in grande stile ma in questo caso la formazione ci appare male assortita. Suggestiva infine l'ipotesi Aprilia, per non dire affascinante, però al momento ai confini della realtà, soprattutto dal punto di vista di Bagnaia. Lasciare una Casa italiana per tentare il rilancio personale sposandone un'altra sembra poco opportuno ma di certo quest'anno c'è solo lo strapotere di Marquez. 

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