Non si batte Marc Marquez a Barcellona. Lo spagnolo è stato il più veloce anche nelle libere 3 della MotoGP, facendo segnare il tempo di 1'44"178 su un tracciato modificato nella zona della variante finale. Alle sue spalle l'altra Honda di Pedrosa e poi l'Italmoto: Bautista con una Ducati privata, Aleix Espargaro con l'Aprilia e quindi le Desmosedici ufficiali di Dovizioso e Lorenzo. Disastro Yamaha, costrette al Q1: Vinales 13°, Rossi 15°.
Insomma, quello che normalmente è un turno non spettacolare, questa volta ha dispensato brividi ed emozioni, anche a causa di un asfalto con poco grip e da rifare al più presto. Ma, soprattutto, ha regalato tante sorprese. Non quella di vedere davanti al gruppo due Honda (nonostante una scivolata di Marquez), che a questo punto sono le grandi favorite per il successo, quanto quella di trovare un'Italia protagonista in massa anche senza il suo grande capitano Valentino Rossi. La Ducati sembra trovarsi molto a suo agio in Catalogna, tanto che pure un Lorenzo non ancora al meglio è andato forte, ma anche l'Aprilia ha fatto faville e adesso spera di raccogliere in gara quanto seminato in prova. Oltretutto nella "top ten" hanno chiuso un ritrovato Iannone con la Suzuki e Petrucci con l'ennesima Ducati. A uscire con le ossa rotte dalla FP3 è la Yamaha. Sia le M1 ufficiali di Rossi e Vinales, sia quelle private di Zarco (caduto) e Folger saranno costrette a passare dal Q1 con l'inevitabile taglio di diversi big. Anche perché con loro ci sarà anche Crutchlow. E' vero che i distacchi sono ridottissimi (da Marquez a Zarco, 16°, c'è solo 1") e basta poco per scalare la classifica, ma lo è altrettanto che nel box di Iwata dovranno fare un miracolo per ribaltare la situazione in vista della domenica.
A complicare i piani di tutti, poi, è arrivato il cambio di layout del tracciato, con il ritorno all'utilizzo della variante 2016 introdotta dopo l'incidente costato la vita a Luis Salom. Ai piloti, Rossi in testa, non era infatti piaciuta la nuova chicane realizzata quest'anno e così la direzione gara ha deciso di fare un passo indietro. In questo modo, però, la pista è stata modificata e per questo i tempi fatti segnare venerdì non potevano più essere validi: la FP3, così, è diventata decisiva per determinare i primi dieci qualificati direttamente per il Q2. Una sorta di pole anticipata. Ma non era meglio pensarci prima?
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