LE PAROLE

MotoGP, Rossi: "Il ritiro? Non avevo più l'istinto omicida"

Valentino parla anche dei suoi ex rivali: "C'è stato un grande riavvicinamento con Stoner, Lorenzo e anche con Biaggi. Con lui ero una carogna..."

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Valentino Rossi torna a parlare a pochi giorni dall'inizio della sua seconda vita da pilota. Dall'1 al 3 aprile, infatti, il Dottore sarà impegnato nel suo primo weekend di gara del Fanatec GT World Challenge Europe, al volante dell'Audi R8 GT3. Inevitabile, però, tornare sull'addio alle due ruote: "È difficile da accettare, io non mi sono arreso fino alla fine - ha detto in una lunga intervista a Il Giornale -. Capisci che a quarant’anni non hai più quegli istinti omicidi di quando ne avevi venticinque, però è stata dura. A un certo punto della mia carriera, una decina di anni fa, mi sono chiesto: smetto quando sono sulla cresta dell’onda e mi ritiro da campione del mondo, o corro fino a quando non ne posso più?".

Ora comunque il capitolo è chiuso e Vale non sembra soffrire di nostalgia: "Quando sali su una MotoGP devi farlo con un obiettivo, perché è una moto brutale che va fortissimo e non ha senso andare al 75%. La MotoGP non mi manca". L'ipotesi di fermarsi del tutto, tuttavia, non gli era neanche balenata per la mente: "Rimanere a casa senza far niente sarebbe devastante dopo 26 anni a correre per il mondo. Sono due terzi della vita e se da lì tagli di colpo e non fai più niente è tosta. Invece io ho sempre lavorato per diventare un pilota di macchine. Ho lavorato per arrivarci una volta smesso, perché le moto sono una cosa da giovani, devi essere in forma, devi avere coraggio… Invece le auto, ecco, adesso non vorrei dire una cosa che poi viene mal interpretata, ma le auto sono un po’ più abbordabili anche dalle persone di una certa età. Ora sono curioso di vedere quello che riuscirò a fare… In fondo nasco come pilota di auto, ero sui kart da bambino, poi sono passato alle moto. Per fortuna".

L'intervista è stata anche l'occasione per parlare di alcune delle rivalità più importanti della sua carriera, che ora appaiono messe da parte: "C'è stato un grande riavvicinamento con Casey (Stoner, ndr), che mi manda spesso messaggi dall’Australia, mi chiede della bambina... Ci siamo anche visti. C'è stato un riavvicinamento anche con Lorenzo, ormai è un amico. È venuto alla 100 km del Ranch e alla sera eravamo a ballare assieme. Persino un riavvicinamento con Max Biaggi. La rivalità con lui è stata forte... Ora ci salutiamo, parliamo reciprocamente bene l’uno dell’altro. È bello. All'inizio io non ero nessuno e lui era il numero uno in Italia, uno dei più forti al mondo e ho cominciato a rompergli le scatole. Ero una carogna. Ma adesso tutto è passato, ci siamo riavvicinati. È stata una bellissima rivalità sportiva".

Oltre alle quattro ruote, naturalmente, per Vale è anche il momento a pensare alla sua Giulietta, nata dall'amore con Francesca Sofia Novello: "È tranquilla come me e Francesca. La desideravo, sono abbastanza grande, era anche il momento giusto".

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