Il pilota spagnolo regala alla Casa veneta uno storico successo nel terzo appuntamento della premier class a Termas de Rio Hondo.
di Stefano Gatti© Getty Images
Aleix Espargarò trionfa con l'Aprilia nel GP d'Argentina superando a cinque giri dalla bandiera a scacchi Jorge Martin sulla Ducati Pramac al culmine di una giornata storica per il motociclismo tricolore. Il pilota spagnolo balza anche in testa alla classifica generale piloti. Sul terzo gradino del podio sale Alex Rins (Suzuki) che precede al traguardo il compagno di colori Joan Mir. Bella rimonta di Francesco Bagnaia che riesce a chiudere al quinto posto.
Dopo la prima pole position nell'era della MotoGP, Aprilia mette a segno la sua prima affermazione nella categoria al termine di venticinque giri al calora bianco tra Aleix Espargarò e Jorge Martin: due piloti spagnoli, di due generazioni diverse, in sella a due moto italiane. Una sfida intensa ma prima ancora molto tattica, con una lunga fase di studio da parte di Aleix. Compreso che non era possibile sopravanzare la Desmosedici Pramac partendo da lontano (due assalti... falliti), al terzo tentativo Espargarò ha attaccato più a ridosso della staccata, per così dire "coprendo" l'avversario alla corda, allo scopo di impedirgli di incrociare la traiettoria e tornare in testa.
© Getty Images
Negli ultimi quattro giri poi Espargarò è riuscito a garantirsi il margine di sicurezza necessario per impedire a Martin di controbattere, dimostrando nei fatti come l'Aprilia disponga oggi di un motore a livello di eccellenza assoluta. Anche se - nell'immediato dopogara - Jorge ha offerto una chiave di lettura diversa, spronando Ducati a recuperare i cavalli a suo modo di vedere smarriti per strada. Aleix intanto mette a segno la sua prima affermazione e la fa coincidere con il proprio 200esimo GP nella premier class ma soprattutto - come detto - con la storica vittoria della Casa veneta, che completa la propria giornata trionfale con la settima piazza finale di Maverick Vinales. Per classe e talento, se la moto italiana troverò altre piste in gradi di esaltarne le qualità, Maverick avrà sicuramente le proprie occasioni.
© Getty Images
Le briciole della sfida stellare tra Aprilia e Ducati le raccoglie la Suzuki. Regolari e costanti, Alex Rins e Joan Mir chiudono al terzo ed al quarto posto, mentre Francesco Bagnaia "sigilla" la top five del terzo appuntamento iridato con una rimonta spalmata lungo i venticinque giri del GP, raddrizzando almeno parzialmente un weekend piuttosto complicato. Va peggio all'altro ducatista factory Jack Miller, letteralmente "missing" nella classifica di un GP che - dopo il suo compagno di squadra italiano - allinea Brad Binder (KTM), il già citato Vinales, il campione in carica Fabio Quartararo e due piloti italiani: Marco Bezzecchi ed Enea Bastianini. Quest'ultimo vede la propria performance compromessa da un "lungo" in stacacata che gli fa perdere cinque posizioni in una sola curva e - in buona sostanza, anche la testa... della classifica generale, ora occupata proprio da Aleix Espargarò con 45 punti, seguito da Binder con 38 e dallo stesso Bastianini con 36 (ex-aequo con Rins). Quartararo scala dalla terza alla quinta posizione con 35 punti, due in più di Mir e - a ben vedere- solo dieci dalla vetta: classifica cortissima, insomma. Oltretutto, aspettando il ritorno in sella di Marc Marquez.
© Getty Images
Oltre a Miller, lasciano l'Argentina - direzione Texas - con tanti motivi per recriminare (ed altrettanti spunti di riflessione) Andrea Dovizioso e Franco Morbidelli, traditi dalle loro M1. Oltre a Luca Marini (che chiude appena fuori dalla top ten una prova iniziata dalla prima fila) e oltre a Johan Zarco e Pol Espargarò, entrambi finiti a terra. Lo spagnolo però, autore tra l'altro di un'ottimo scatto al semaforo - una volta rientrato nel garage HRC - ha potuto godersi in tv la performance vincente del proprio fratello maggiore!