Lo spagnolo conquista il settimo successo stagionale a Brno e va alla pausa estiva con 85 punti di vantaggio su Piqueras (4°)
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José Antonio Rueda ha vinto il GP di Repubblica Ceca, conquistando il settimo successo stagionale nel Mondiale Moto3 e consolidando ulteriormente la leadership della classifica iridata. Lo spagnolo, che partiva dalla seconda casella in griglia, si è messo subito al comando e ha dominato dal primo all'ultimo giro, tagliando il traguardo con oltre 3'' di vantaggio sul resto del gruppo. Sul podio con lui anche Maximo Quiles e David Munoz, autore di una rimonta incredibile dall'ultima casella in griglia. Niente da fare invece per Dennis Foggia, che ha chiuso al 5° posto dopo essere rimasto a lungo in bagarre con i migliori. Rueda va alla pausa estiva con ben 85 punti di vantaggio su Angel Piqueras, 4° al traguardo di Brno.
Weekend dopo weekend si allungano dunque le mani di Rueda sul Mondiale. Anche sulla pista ceca il ritmo del pilota Ktm è stato semplicemente inavvicinabile per chiunque: gli è bastato uno stacco di frizione perfetto allo spegnimento dei semafori per prendersi la testa del gruppo e non mollarla fino al traguardo, stampando giri veloci in sequenza nonostante la totale assenza di scie.
Alle sue spalle la battaglia c'è stata eccome. A incendiarla ci ha pensato il solito Munoz, che partiva dalla 24esima casella a causa di una penalità, ma che è presto riuscito a tornare a ridosso dei migliori, arrendendosi a Quiles solo al fotofinish.
A tentare di scongiurare l'ennesimo podio tutto spagnolo ci ha provato Foggia, che è rimasto a lungo in lotta per la top 3, ma ha avuto un calo nel finale e si è dovuto accontentare della quinta piazza, risultando comunque il migliore degli italiani, di cui ora è anche il migliore in classifica (scavalcato l'infortunato Lunetta). Gara deludente invece per Guido Pini, che dopo la splendida pole di sabato non è riuscito a ripetersi sul passo e alla fine ha chiuso 10°. Fuori dalla zona punti invece Stefano Nepa (17°) e Leonardo Abruzzo (20°), costretti al ritiro dopo una caduta Riccardo Rossi e Nicola Carraro.