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MotoGP, la versione di Pecco: esperienza e serenità per la missione titolo-bis

Il fine settimana del GP dell'Indonesia ha offerto uno "spaccato" completo della sfida per il titolo

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MotoGP, la versione di Pecco: esperienza e serenità per la missione titolo-bis - foto 1
© Getty Images

 Un fine settimana all'inferno... e ritorno, quello di Francesco Bagnaia a Mandalika. Incassato il sorpasso mondiale da Jorge Martin nella Sprint del sabato, il campione in carica all'indomani ha prontamente ripreso le redini del comando con una grande vittoria nel GP dell'Indonesia, partendo da centrogruppo e con la... collaborazione del suo stesso rivale, che ha pensato bene di macchiare con una scivolata il suo per il resto praticamente impeccabile ruolino di marcia recente. Next stop, Australia. Oltre ai diciotto punti di vantaggio nel bagaglio che imbarca sull'aereo per Phillip Island (erano solo all'ingresso nel weekend di Mandalika), Bagnaia ha messo un punto al periodo difficile che era iniziato ai primi di settembre con l'incidente al via di Barcellona. Da lì in avanti, quattro Gran Premi con un bottino di 95 punti a fronte dei 139 del diretto rivale Martin, il quarto dei quali si è però chiuso con il ritorno sul podio alto che Pecco non raggiungeva più dal GP d'Austria del mese di agosto (doppietta Sprint e Gran Premio). E adesso? Con cinque tappe e dieci gare da affrontare da Phillip Island a Valencia, cosa può ancora andare storto sulla strada per la riconfema? Tutto o niente, viene da dire. La sfida è tesa, intensa e incerta, come è... bello che sia.

MotoGP, la versione di Pecco: esperienza e serenità per la missione titolo-bis - foto 2
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Al netto della classe e dell'esperienza di Bagnaia (che sa già come si fa) e della crescita esponenziale dello spagnolo - l'intoppo indonesiano è da considerarsi un episodio, niente di più - forse il nemico più difficile da affrontare Pecco se lo ritrova in casa, ma non è quello al quale state pensando (questa è tutta un'altra storia). Piuttosto, qualche momento di "fatica" e di pressione che chi sta al vertice può trovarsi a patire, perché in fondo ha tutto e solo da perdere. La ricetta, il nostro ce l'ha già e ne ha parlato ai microfoni subito dopo la vittoria di Mandalika: un contesto confortevole, un ambiente familiare, gente che gli vuole bene e al quale lui vuole bene. La premessa necessaria per poi infilare il casco, salire sulla sua Desmosedici numero uno ed entrare in pista a fare quello che sa fare.

Con gli alti e i bassi (anzi, il contrario) del weeknd nel Sude Est asiatico insomma il leader della classifica segnala un'esigenza precisa. In questo scenario manca forse (e sottolineiamo la formula dubitativa) a Francesco solo la tranquillità assoluta di poter contare sulla precedenza della sua candidatura a quella di un rivale che porterebbe comunque al successo finale la moto italiana, oltretutto quella di una squadra clienti, come a sottolineare... l'universalità di un'affermazione indiscussa. Ci sta, come ci sta che Bagnaia e Martin se la giochino fino in fondo, fino a Valencia.

MotoGP, la versione di Pecco: esperienza e serenità per la missione titolo-bis - foto 3
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Anche se Pecco, appunto, da questo punto di vista si trova in una posizione più difficile che a lui - per chiudere il cerchio - richiede una serenità che forse non è sempre presente, che può accompagnarlo di sabato ma non di domenica (e viceversa), come si è visto in Malesia: tutta la Sprint "murato" dalla Rossa gemella di Bastianini, tutto il Gran Premio in progressione (dopo che tra l'altro il compagno di squadra si era fin da subito tolto da giochi), fino al sorpasso decisivo su Vinales. 

Il resto è sfida vera e nuda, senza fronzoli, contro un avversario che ormai sa il fatto suo, che ha più che legittime ambizioni e tutte le possibilità di trasformarle in moneta sonante. Pardon, vittorie (altre) e casomai il titolo. 

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