MOTOGP

"In sella ad un a MotoGP quando sarò almeno al settanta per cento", Marquez fissa l'agenda

Il pilota spagnolo fa il punto su tempi e modi del suo recupero e del ritorno in sella ad una moto della premier class

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"Stiamo andando... piano piano ma la direzione è quella giusta. Sto bene, il mio braccio destro ha subito quattro operazioni. Ci stiamo lavorando e... sembra funzionare. La prossima settimana farò una TAC molto importante per capire se posso aumentare i carichi di lavoro e quando. Poi salirò in moto e solo allora potrò capire davvero se il lavoro come va davvero." Con queste parole si è aperta la conferenza stampa di Marc Marquez a Spielberg, teatro questo fine settimana del tredicesimo appuntamento del Mondiale, interrotta dopo una ventina di minuti dalle forti raffiche di vento che scuotevano la struttura sotto la quale si trovavano il campione della Honda ed i giornalisti intervenuti.

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"Mi piacerebbe fare due o tre gare entro questa stagione, ma se questo sarà davvero possibile lo scoprirò solo dopo la TAC della prossima settimana. Io comunque sono ottimista, il braccio sembra reggere bene. Salirò su una MotoGP solo quando il recuperò sarà almeno al settanta-ottanta per cento".È molto più importante preparare ben la prossima stagione. D'altra parte, voglio una moto vincente. La decisione di tornare sotto i ferri è stata difficile da prendere. A Le Mans ed al Mugello è stato difficile. Ho ascoltato il mio istinto, ho cercato di assecondare il mio fisico ed ho deciso di fermami. Dal momento della quarta operazione, le prime sei settimane sono rimasto con il braccio immobile. Poi ho deciso di procedere in maniera conservativa, senza rischiare. Nelle due settimane successive ho iniziato la fisioterapia, poi con gli elastici, adesso ho aumentato i pesi. C'è da capire se posso spingere un po' di più ed eventualmente quando potrò tornare. Sono consapevole che il recupero è importante: se devo aspettare, aspetterò!"

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"La Honda quest'anno è in difficoltà ma abbiamo vinto gare e titolo in un recente passato e non vedo perché non dovrebbe tornare ad essere così ma la categoria sta cambiando: adesso le moto sono più alte, più' grosse, gli ingegneri devono capire queste cose, io posso suggerire quali sono i punti deboli, ma io faccio il pilota, sono gli ingegneri ad avere i numeri sottomano, io credo in loro".

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