Quanti campioni in Arabia: spese folli e stipendi a tre cifre
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Quando siamo alla metà di luglio, i top club italiani hanno perso diversi punti fermi: c'è solo un'eccezione
Il mercato è iniziato ufficialmente ‘solo’ da undici giorni, ma in Serie A, tra addii a parametro zero e cessioni pesanti, le partenze eccellenti sono già state numerose. Colpite ovviamente le big, che hanno perso diverse colonne: dal Napoli Campione d’Italia con Kim alla Juventus, rimasta orfana di Di Maria: più che campagna acquisti, fino a ora è stata una campagna di indebolimento. Ma c’è ancora tempo per rimediare.
Partiamo dal Napoli tricolore, che è riuscito a proteggere almeno Victor Osimhen quando siamo quasi alla metà di luglio. Non invece Kim, solo di passaggio sotto al Vesuvio: dopo un anno ecco il Bayern Monaco. Che paga la clausola e si porta il sudcoreano in Baviera: la fumata bianca è vicinissima. Possibili sostituti? Forse Kilman, ma c’è da trattare col Wolverhampton.
Veniamo poi all’Inter, la più colpita in questa prima fase, almeno sulla carta. Gli arrivi di Thuram e Frattesi hanno ridotto, solo parzialmente, i buchi createsi dai big che hanno salutato. Skriniar ha raggiunto Parigi, Brozovic è finito Al-Nassr dopo un affare ricco di colpi di scena. Ma c’è di più: Dzeko ripartirà dalla Turchia (biennale col Fenerbache), Onana è ad un passo dal Manchester United. Troppo importante a questo punto riportare a casa Lukaku per non avere Lautaro Martinez come unica certezza sul fronte offensivo.
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Dal fronte offensivo appunto, passiamo al centrocampo e quindi al Milan: Tonali si è trasferito al Newcastle, e a metà campo c’è quasi una voragine. Quasi appunto perché Loftus-Cheek è una pezza più che dignitosa. Ma numericamente servono altri uomini. Davanti le perdite di Brahim Diaz e Ibrahimovic non sono da banalizzare: basterà Pulisic per garantire più fantasia a Pioli?
Certo, il rinnovo di Leao, adesso ‘bloccato’ fino al 2028, è stato un colpo da novanta. Un po’ come per la Juventus trattenere Adrien Rabiot. Almeno per una stagione. Sicuramente mancherà Angel Di Maria, incostante sì, ma di gran classe: l’attacco va rivisto. Non basta la conferma di Milik, riscattato dal Marsiglia. Da capire se Weah, acquistato dal Lille saprà rimpiazzare con onore Cuadrado sulla fascia destra. Occhio invece a Paul Pogba: la tentazione dell’Arabia Saudita è forte.
A Torino non si vedrà sicuramente Milinkovic-Savic, ad un passo dall’approdo all’Al-Hilal: bruciata tutta la concorrenza per la gioia delle casse della Lazio. Solo delle casse probabilmente e non di Sarri: adesso i biancocelesti hanno un bel vuoto nel reparto nevralgico del campo. Dall’altra parte della Capitale invece sorridono: quando è iniziato il ritiro, Mourinho non ha perso pezzi da novanta. C’è da coprire in attacco il buco lasciato da Tammy Abraham, costretto ai box, ma si è aumentata la qualità delle rotazioni grazie agli arrivi di Aouar e N’Dicka, entrambi a parametro zero.