IL CASO

Samardzic, cosa non torna nelle parole del padre: il ruolo della Pimenta

Il 20 giugno scorso la procuratrice, a precisa domanda, rispondeva: "Sì, Samardzic lo gestisco io"

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È evidente che, quando si espone la propria versione dei fatti su un determinato evento, si veda la questione da un punto di vista soggettivo e dunque per forza di cose parziale. Ma nelle parole di Mladen Samardzic, papà di Lazar, sull'affare saltato con l'Inter c'è più di una cosa che non torna. A partire dalla frase attorno alla quale ruota tutta la tesi della famiglia del centrocampista: "I nerazzurri hanno trattato con Rafaela Pimenta che però non è, e non è mai stata, l'agente del giocatore". Eppure solo due mesi fa, durante la cerimonia del Golden Boy 2023, la stessa procuratrice, a precisa domanda, rispondeva: "Sì, è un mio assistito. Secondo me è un fenomeno ma è troppo facile per me, sono di parte". Era il 20 giugno, un mese e mezzo dopo ci sarà la trattativa in cui Inter e Udinese troveranno accordo, così come nerazzurri e Pimenta ma, dopo le visite mediche effettuate, tutto salta proprio per problemi sorti a causa dell'inserimento del padre (e forse anche di un fantomatico terzo agente).

Come Pimenta anche l'Inter avrà tempo e spazio, se lo vorrà, di replicare a Mladen Samardzic ma è evidente che, se l'Udinese dà il via libera per le visite mediche, queste sono autorizzate anche da chi gestisce il ragazzo. E nel momento in cui - racconta papà Samardzic - il ds interista Ausilio stampa gli accordi presi con Pimenta per farglieli visionare, se davvero il dietrofront non fosse per una mera questione economica (che Mladen Samardzic nega) non si capisce allora perché quell'accordo non venga firmato chiudendo il cerchio.

Vedi anche Il papà di Samardzic: "Soldi? No, l'Inter voleva fare l'affare solo con la Pimenta" Mercato Il papà di Samardzic: "Soldi? No, l'Inter voleva fare l'affare solo con la Pimenta"

Ma la lista è lunga: se davvero Pimenta non era autorizzata a trattare per conto del ragazzo, a questo punto la famiglia del giocatore avrebbe avuto anche la possibilità di adire a vie legali, cosa invece che non è stata fatta. E com'è possibile che neppure l'Udinese, proprietaria del cartellino, non sapesse che Pimenta non era l'agente di Samardzic? Nelle trattative con l'Inter avrebbe dovuto avvisare i nerazzurri... E invece, ma non è un mistero, la prima volta che l'Inter ha parlato con Samardzic, in sede con il padre del ragazzo c'era anche Pimenta.

 Insomma, troppe cose che non tornano per un affare che sembrava in discesa e invece è sfumato a due centimetri dal traguardo. In attesa di altre dichiarazioni che possano regalare ulteriori dettagli, i contorni dell'affaire Samardzic resta ancora un mistero.

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