Insigne vuol lasciare Napoli ma non ci sono vere offerte: Raiola al lavoro. E il Milan...

Troppo alta la cifra chiesta da De Laurentiis: dall'estero solo abboccamenti

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L'amore è intatto ma il rapporto è logoro. Capita. Capita di volersi bene, di continuare a volersene, ma di non trovare più la chiave per un dialogo. E allora, meglio separarsi. Senza urla o scontri. Insigne e il Napoli sono di fronte a questo bivio: dirsi addio senza alzare i toni oppure... Oppure niente, perché un accordo si troverà, una linea comune da seguire: lo vogliono tutti i protagonisti in campo, il giocatore, il presidente e l'agente. E anche i tifosi.

Lorenzo sente arrivato il momento di andarsene, di cambiare aria e di provare a vincere qualcosa altrove e De Laurentiis, che a Insigne è legato sino al 2022 con in contratto da 4,6 mln a stagione, spera di poter rimpinguare le casse del club con una cessione milionaria. E così Raiola, che dovrebbe presto arrivare in città, sta lavorando per mediare tra le opposte esigenze. Sta lavorando insomma per convincere l'uno e l'altro ad abbassare le rispettive richieste per trovare così reciproca soddisfazione.

Al momento mancano infatti reali offerte capaci di accontentare entrambi, perché nessuno club è intenzionato ad avvicinarsi agli 80/100 milioni voluti da AdL. Nè all'estero (l'Atletico Madrid non si è più mosso in direzione Insigne), né Italia, dove solo il Milan avrebbe fatto un pensierino per Insigne. Ma non a certe cifre. Ecco, dunque, l'importanza del lavoro di Raiola: perché separarsi, a volte, è più facile a dirsi che a farsi.

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