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Milan, scatto RedBird: firmato un accordo preliminare, si può chiudere in pochi giorni

L'offerta sale a 1,3 miliardi di euro con prestito chiesto proprio a Elliott, che resterebbe socio di minoranza. Investcorp sospende le trattative

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© Getty Images

Undici giorni alla fine di maggio, undici giorni per definire la cessione del Milan. Sembra questo l'orizzonte di tempo a cui guardare per capire a chi venderà Elliott. Perché la nuova offerta di RedBird è reale e concreta e basata su cifre che difficilmente Investcorp raggiungerà, anche ipotizzando un ulteriore rilancio: 1,3 miliardi di euro che possono diventare 1,8 miliardi. E un accordo preliminare sarebbe già stato firmato. La composizione dell'investimento che è pronto a fare il fondo americano - tra l'altro, a quanto risulta, senza aver fatto la due diligence - ricalca le cifre riportate dal Sole 24 Ore: 600 milioni di equity mentre il resto arriverà da un finanziamento che, particolare non da poco, sarà effettuato proprio tramite Elliott. Il fondo del Bahrain ha così deciso di ritirarsi dalla trattativa in attesa di vedere gli sviluppi mentre l'annuncio della cessione a RedBird potrebbe arrivare già settimana prossima o una decina di giorni al massimo.

In questo modo il fondo dei Singer resterebbe, anche se con una quota di minoranza, dentro al Milan, ipotesi non nuova visto che ne avevamo parlato già tempo fa: Elliott vuole partecipare ai ricavi del nuovo impianto. A proposito, con questa evoluzione si rispalanca il progetto di un nuovo San Siro effettuato assieme all'Inter visto che lo stadio "in solitaria" era prerogativa di Investcorp, che basa gran parte del proprio portafoglio su asset immobiliari. A meno che... a meno che non entri un altro finanziatore, magari italiano: a quel punto il club rossonero ragionerebbe seriamente su uno stadio di proprietà esclusiva.

Anche con la proprietà RedBird il management che tanto bene ha fatto sin qui sarebbe riconfermato in blocco: i vari Maldini, Massara, Moncada e Gazidis continuerebbero a lavorare sul futuro del Milan con l'abilità e l'oculatezza che ha portato la squadra a lottare, e magari vincere, lo scudetto. Non ci si deve attendere dunque un mercato faraonico ma tutto soppesato con le esigenze di competitività e pareggio di bilancio.

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