Milan, Leonardo e Maldini confermano Gattuso: "Non c'è il piano B". E su Higuain...

"Serve una svolta, ma non abbiamo mai pensato al cambio di allenatore"

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E nel momento più difficile, viene fuori il Milan. Paolo Maldini e Leonardo, gli uomini che sono stati richiamati in rossonero per dare l'esempio, per raccontare ai giovani cosa significa la maglia rossonera, si sono stretti intorno a Rino Gattuso, gli hanno fatto sentire la loro vicinanza, hanno cercato in tutti i modi di mettere l'allenatore e il gruppo nella condizione di dare il meglio di sé. L'ambientazione è suggestiva, la mitica sala del caminetto di Milanello, dove Silvio Berlusconi dispensava pillole di saggezza quando era presidente. In quel luogo, sinonimo di momenti solenni e frasi importanti, Maldini e Leonardo hanno ricevuto la stampa per chiarire la situazione e per lanciare un messaggio chiaro: "Gattuso non si tocca". Il Milan si rende conto di come sia andata questa stagione, ha soppesato i pro e i contro del lavoro svolto e concluso che allo stato attuale, essere in corsa per un posto in Champions League nonostante tutti gli infortuni e tutti i problemi accumulati in questi mesi, è un risultato da considerare positivo. Ecco Leonardo: "Gattuso è il nostro allenatore, non c'è e non c'è mai stato un piano alternativo. Non sono mai stati contattati gli allenatori di cui si è parlato in questo periodo. Il pessimismo di cui parla Rino è la carica importante di una squadra con ancora una macchina da aggiustare, questo è evidente. Questa è la situazione. La proprietà sa che stiamo vivendo questo, ci vuole da parte di tutti cooperazione, unione". 

Gattuso non è l'imputato numero uno dunque. E si era già capito che nei piani immediati non ci sarebbe stato un grande nome per la panchina, da qui l'ipotesi di una ritrasformazione di Leonardo da dirigente ad allenatore. Per ora il progetto rimane in un cassetto e allo stato attuale anche la partita contro la Spal non viene considerata decisiva. Si apre invece un capitolo importante sui giocatori, che devono responsabilizzarsi e cambiare registro: "Serve la scintilla da parte di tutti e chi vuole andarsene può chiedere di farlo". Higuain ve l'ha chiesto? "No". Ma quello è un punto diverso. Leonardo dice: "Sarà un mercato di opportunità e di scambi". Niente acquisti pesanti, niente investimenti milionari. Per questo vanno tenuti vivi lo scambio Higuain-Morata, così come potrebbe essere un'ipotesi Fabregas proprio nel momento in cui dal suo entourage esce un'informazione importante: si sta svincolando dal Chelsea e dal 3 gennaio potrebbe trovare un nuovo posto senza indennizzi. 

Intanto il Milan ha ricevuto una lettera di ammonizione dall'Uefa per l'acquisto di Paquetà, investimento da 35 milioni fatto sotto la scure del fairplay finanziario. Ma dal club rossonero è stato risposto che l'accordo con il Flamengo è stato trovato a ottobre, molto prima delle sanzioni. "La legge del fairplay finanziario ha colpito tutti, Real Madrid, Paris Saint Germain, Barcellona. Noi dobbiamo cercare di andare avanti come possiamo". Andare avanti, con un obiettivo ben preciso: "Il quarto posto è fondamentale per operare nel mercato estivo e per il futuro del Milan". Questo lo sanno tutti, lo sa per primo Rino Gattuso, che ora si ritrova con due alleati di peso in più. Perché anche le parole di Paolo Maldini sono significative: "C'è bisogno di comprensione, di coesione. Se vuoi fare un passo in avanti devi mettere qualcosa in più. Il nostro lavoro non è stato facile, così come quello dell'allenatore. C'è bisogno di quell'emozione in più, di quella cosina in più, fare squadra non è semplice". Ma forse, con uno come lui che entra in tackle con questa decisione, tutto può diventare un po' più facile.

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