Milan, la lunga estate della rivoluzione

Prima il rinnovo dell'organigramma tecnico-dirigenziale, poi la drastica riduzione della rosa. Con cessioni importanti e dolorose, ma anche molti acquisti...

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Sarà un'estate lunga e particolarmente intensa. A un mese dall'inizio del ritito dire che il Milan sia in fase di stand-by è un eufemismo. C'è ancora quasi tutto da fare, c'è la linea tecnico-dirigenziale da scegliere e ufficializzare - a partire dal dt Paolo Maldini, per il quale si aspetta ancora una risposta ufficiale, per quanto scontata, all'offerta di Gazidis - e c'è poi tutta una squadra da rivoluzionare e ricostruire. Quel che si sa è che la rosa verrà ridotta e in questo senso gran parte del lavoro è stato fatto grazie alle scadenze dei vari Zapata, Abate, Montolivo e Bertolacci oltre al mancato riscatto del prestito di Bakayoko. Tutte operazioni buone ad abbattere la quota ingaggi di un bilancio in difficoltà e attenzionato dalla Uefa. Poi toccherà però fare cassa, possibilmente con plusvalenze importanti e cercando acquirenti per quei giocatori che nel 4312 di Giampaolo sono poco funzionali.

In questi giorni si è parlato molto di Gigio Donnarumma che l'ex Leonardo vorrebbe portare a Parigi. L'affare è ancora tutto da delineare, ma con Gigio, che piaccia o no ai milanisti, il club di via Aldo Rossi risolverebbe gran parte dei problemi economici. In primo luogo per il potenziale incasso di una sessantina di milioni per la cessione del suo cartellino. Quindi, e non è meno importante, per il risparmio di 6 milioni netti l'anno dell'ingaggio cui si aggiungerebbe certamente anche il milioncino del fratello Antonio, anche lui a quel punto in partenza.

Ma non ci sono solo i "Donnarummas" in uscita. Tutti gli esterni consegnati a Rino Gattuso un anno fa avrebbero infatti con Giampaolo poco senso di esistere. Suso, valutato 40 milioni, potrebbe anche essere ripescato dal nuovo tecnico nel ruolo di sottopunta, ma ha richieste dall'estero e sarà quasi certamente sacrificato. Con lui potrebbe lasciare anche Castillejo, per il quale il Milan deve saldare l'obbligo di riscatto di 15 milioni. L'ex Villarreal non è in cima al taccuino di nessun club, ma in caso di offerta adeguata sarebbe lasciato partire. Lo stesso vale per Laxalt e Borini e, forse, per Lucas Biglia, a sensazione e per via dell'età il più difficile da piazzare incassando qualcosa.

Non basta: Strinic, acquistato e mai visto a causa dei problemi fisici, sarà valutato attentamente al pari di José Mauri. Per Kessie e Cutrone, infine, dipende dalle eventuali offerte. Il primo ha parecchie pretendenti e deve essere ancora pagato del tutto all'Atalanta. Il secondo può partire solo per un'offerta choc o all'interno di una trattativa per un altro attaccante, ad esempio Schick dato che lo scambio tra le punte di Roma e Milan è stato recentemente valutato.

Ovviamente il mercato del Milan dovrà passare anche per gli acquisti. Il profilo dei giocatori che saranno seguiti è quello dettato dalla proprietà, quindi giovani e con un ingaggio inferiore ai 3 milioni, con un paio di eccezioni al massimo. Considerando la necessità di avere due giocatori per ruolo, il punto andrebbe fatto in questo modo: in porta, anche con la partenza di Donnarumma, i rossoneri sarebbero ben coperti con Reina e Plizzari. In difesa ci sono due esterni destri (Calabria e Conti), tre centrali (Musacchio, Caldara e Romagnoli) e tre esterni sinistri (Rodriguez, Laxalt e Strinic, ma gli ultimi due sono sul mercato). In mezzo al campo non si toccano Calhanoglu e Bonaventura, mentre il resto è tutto da vedere. Per il ruolo di trequartista c'è Paquetà (eventualmente Bonaventura o Calhanoglu o Suso o Castillejo). In avanti, infine, Piatek è il punto fermo e al suo fianco, per ora, c'è Cutrone.

Quindi: probabile che serva un centrale, ruolo per il quale con Giampaolo si proverebbe a prendere Andersen, ottimo nell'ultima stagione alla Samp. A sinistra nelle ultime ore è spuntato il nome di Mario Rui, in uscita dal Napoli. In mezzo al campo il Milan lavora da tempo per Tonali e Sensi, ma per Praet si può fare lo stesso discorso di Andersen con tra l'altro la possibilità di utilizzarlo sia come centrocampista puro che come sottopunta. Attenzione anche a Soumaré, promettentissimo giovane del Lille (under 20 della nazionale francese che somiglia moltissimo a Bakayoko e costerebbe una decina di milioni). In attacco, infine, serve almeno un altro giocatore. André Silva, di ritorno dal Siviglia, sarà valutato ma per lui il Wolverhampton parrebbe intenzionato a offrire una trentina di ottimi milioni. Giampaolo vorrebbe come detto Schick. Il ceco, due gol ieri con la Nazionale, con la Samp aveva fatto faville. Sarebbe una scommessa che forse varrebbe la pena di tentare.

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