Milan: l'ottimismo di Maldini e quel che è successo a Madrid

Il dt rossonero si lascia scappare un "è andata bene" che fa pensare a un principio di accordo. Ma quale giocatore vuole veramente?

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Se non fosse che si sono amati così poco, ci sarebbe da pensare che l'uno, Paolo Maldini, abbia ascoltato i consigli dell'altro, Adriano Galliani. Perché quel che è accaduto ieri, con il viaggio della nuova dirigenza milanista al completo alla corte di Florentino Perez - Maldini, appunto, e con lui Boban e Massara, quest'ultimo in attesa ancora di annuncio ufficiale ma ds in pectore - è uno di quei déjà vu che riportano i tifosi rossoneri indietro nel tempo. Al vecchio Milan, manco a dirlo, di casa a Madrid ogni volta che c'era un problema da risolvere. Il vecchio Florentino è un amico fidato del club di via Aldo Rossi. E c'è qualcosa di meglio che affidarsi agli amici nel momento del bisogno?

Fatto sta che dalla trasferta spagnola del nuovo Milan si possono ricavare immediatamente due conclusioni: la prima, Maldini e Boban sono atterrati a Malpensa con il sorriso dei giorni migliori e non hanno mancato di divulgare urbi et orbi parole di grande ottimismo. Nell'ordine: "È andata bene" e, subito dopo, "abbiamo sempre buone notizie per Giampaolo".

La seconda conclusione è che si è parlato di giocatori da inserire nel nuovo Milan ma non c'è verso di sapere quali siano. Basta una rapida lettura di siti e quotidiani per capirlo: Ceballos, Borja Mayoral, Odegaard, Theo Hernandez, Sergio Reguilon, Vinicius jr e, per non farsi mancare proprio nulla, perfino Asensio, la cui clausola rescissoria non è nemmeno avvicinabile dai rossoneri, ma tant'è. Insomma, molti profili che in comune hanno essenzialmente due cose: sono considerati esuberi dal Real - quindi si potrebbe anche valutarne il prestito -, sono tutti estremamente giovani e tutti hanno certamente talento. Identikit perfetto per l'era Gazidis-Elliott.

Andando a logica, perché di questo si tratta, si potrebbero forse escludere gli ultimi due. Andando sempre a logica, e provando ad andare oltre quel "è andata bene" di Paolo Maldini, non è difficile pensare che qualcosa di simile a un sì, all'amico Florentino, il Milan sia anche riuscito a strapparlo. Insomma, sarà anche stato un viaggio istituzionale - presentarsi, farsi conoscere (da chi, poi? e chi, Maldini e Boban?), avviare contatti -, ma è difficile pensare che i rossoneri abbiano mosso tutto il loro stato maggiore solo per due chiacchiere esplorative. Normalmente, quando un club sposta tutti i suoi pezzi da novanta lo fa per tornare con un nuovo giocatore sotto braccio. Perché allora non è sceso nessuno dall'aereo milanista? Perché, anche avessero chiuso un affare, prima della sentenza Uefa, per questioni di opportunità, è meglio non annunciarlo. Questo non significa ovviamente che il Milan abbia già acquistato, o preso in prestito, un giocatore del Real. Ma se questo fosse successo non ci stupiremmo affatto.

Tornando ai nomi, intanto va registrato con piacere che il modus operandi è finalmente ed esclusivamente tattico-tecnico. Quindi, anche al Real, i giocatori per cui il Milan ha chiesto informazioni sono due terzini, due mezzali/trequartisti e una punta, tutti ruoli in cui è necessario fare un salto di qualità. Entrando nel dettaglio, superfluo dire che Ceballos, per evidenti motivi, è un gradino sopra tutti ed è un grosso sì. Lo stesso si può dire di Theo Hernández, esterno basso sinistro di qualità indiscutibili. Meno convincenti gli altri profili. Da Odegaard, talento ancora non esploso del tutto e obiettivamente incostante, fino a Sergio Reguilon e Borja Mayoral, ancora decisamente acerbi (anche se il secondo soprattutto ha grandi potenzialità). Molto variabili anche i prezzi: Ceballos è difficile immaginarsi che possa costare meno di una quarantina abbonandante di milioni, gli altri sono decisamente più abbordabili, ma anche più facili da ottenere in prestito che a titolo definitivo.

Restando ai costi, non c'è quasi nulla in questi giorni che stia facendo imbestialire il popolo rossonero come le valutazioni dei giocatori in entrata e in uscita. Quella di Sensi, ad esempio, che il Sassuolo valuta 35 milioni ha fatto storcere il naso a più di un tifoso e potrebbe anche far naufragare una trattativa che era ben avviata. Per Schick, idem come sopra, la questione è un po' più complicata perché si dovrebbe andare a trattare con una società, la Roma, che sul ceco ha fatto un investimento importante e non può permettersi minus-valenze.

Ma più dei giocatori potenzialmente in entrata, sono le possibili uscite a far discutere: da Donnarumma a Cutrone, passando per Suso e Kessie, ci si chiede perché mai il loro valore di mercato debba essere sempre così al ribasso. In attesa di capire cosa accadrà realmente, basti prendere atto di un paio di dettagli affatto irrilevanti: che Donnarumma a parte non sono arrivate offerte concrete per nessuno dei giocatori sopra citati (e il valore, come detto, lo fa il mercato) e che la situazione economica del Milan, con necessità di vendere allegata, abbassa per forza di cose il prezzo. Tutto sta nella capacità dei rossoneri di far valere la propria forza. Ma siamo solo a fine giugno. Per tutto, o quasi, c'è davvero tempo.

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