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L'INDISCREZIONE

La Juve sonda Spalletti: è lui il nome che più scalda l'ambiente ma c'è l'ostacolo ingaggio

L'allenatore toscano piace alla dirigenza bianconera in caso di allontanamento di Tudor. Palladino è l'alternativa

di Redazione
21 Ott 2025 - 14:22

Non c'è stato un contatto diretto ma un sondaggio indiretto. La Juve e Spalletti non si sono parlati ma la dirigenza bianconera ha cercato di capire se ci potesse essere la disponibilità dell'ex ct della Nazionale a trasferirsi a Torino. A stagione in corso e nel caso di esonero di Tudor. Siamo ancora lontani da qualsiasi trattativa e dal mettere nero su bianco un'ipotesi di ingaggio, di progetti e di contratti. La Juventus si augura che la stagione possa essere raddrizzata con il croato ancora in panchina. Il suo allontanamento significherebbe dover continuare a versare lo stipendio a lui e al suo staff fino al 2027, anno di una scadenza che prevede anche l’opzione per un'altra stagione. Dato che sul bilancio pesano anche i 5 milioni netti a stagione, da versare per quasi due anni a Thiago Motta, a cui vanno aggiunti gli emolumenti per lo staff, diventa complicato pensare che si possa esonerare Tudor così facilmente. 

Allo stato attuale si vuole mantenere la fiducia nell'allenatore, perché così conviene a tutti. C'è però da pensare a cosa potrebbe accadere in caso di sconfitta a Madrid e a Roma con la Lazio. La Juve si troverebbe già in seria difficoltà nella classifica Champions e lontana dai posti più alti in campionato. A quel punto la crisi sarebbe conclamata. Ma probabilmente non si arriverebbe all'addio nemmeno in questo caso. Secondo Tuttosport si aspetterebbe il derby con il Toro, in programma sabato 8 novembre. A quel punto, con quattro partite di campionato e due di Champions in più, si potrebbe fare una valutazione precisa della situazione. 

Tudor, insomma, è legato ai risultati, come sempre capita agli allenatori. Il famoso "progetto" è solo una parola da conferenza stampa di presentazione e non vale più. Forse giusto per qualche squadra milionaria della Premier League. In poche parole ci si augura che Thiago Motta possa trovare una squadra nel frattempo e, se ci fosse un crollo evidente, si procederebbe a cercare una nuova guida tecnica.

Ecco perché si è sondato, per vie traverse, l'ex allenatore del Napoli campione d'Italia. Spalletti ha dichiarato di soffrire ancora terribilmente per la sua fallimentare esperienza azzurra. Sta bene nella sua tenuta toscana ma si sa quanto patisca lontano dai campi (quelli di gioco). E' tempo di riflessioni anche per lui, visto che oltre che lusingato è intrigato da una chiamata così importante. Quando e se arriverà si sarà già fatto un'idea se accettarla o meno. 

Alla Juventus hanno provato di tutto dopo l'ultimo scudetto targato Sarri. Il giovane che non aveva mai allenato, l'usato sicuro che poi tanto sicuro non è stato (nonostante sia ancora adorato dai tifosi), lo scienziato emergente e il pragmatico senza troppi grilli per la testa. Al momento, in più di 5 anni, si contano 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. E' chiaro che l'unica sia puntare su un uomo di esperienza, in Serie A da quasi trent'anni, e con un passato di altissimo livello. Il suo ingaggio è un problema solo se non ci si libera di Thiago Motta. Non si può pensare a un contratto come quello percepito con l'Italia, visto che se lo era ridotto per venire incontro alle esigenze della Figc. Più logico pensare a quello con il Napoli, ultimo club allenato, che era intorno ai sei milioni lordi più bonus, a cui, ovviamente, vanno aggiunti gli emolumenti dello staff.

L'alternativa più economica, nel caso in cui per vari motivi non si riuscisse a chiudere con Spalletti, è quella legata a Palladino. Non ha una squadra dopo l'addio alla Fiorentina, non ha un ingaggio faraonico, ha un passato bianconero, idee moderne e un "phisique du role" in linea con l'immagine della Juventus.