Spesso sono gli allenatori che chiamano i giocatori durante una trattativa di mercato per convincerli ad accettare il trasferimento. È un modo per trasmettere fiducia, per far sentire importante un campione e renderlo parte della squadra prima ancora che lo sia di fatto. Matthijs de Ligt ha stravolto la tendenza. Secondo quanto emerge, è stato lui a chiamare Maurizio Sarri.
Che questo ragazzo avesse personalità da vendere, lo si era capito dalle celebri immagini della festa scudetto dell'Ajax. È lui, a 19 anni, a prendere il microfono in mano e a fare da capopopolo con un discorso pieno di orgoglio. Stavolta si è fatto dare il numero di Sarri, suo possibile futuro allenatore alla Juventus e gli avrebbe chiesto: "Come giocheremo?".
De Ligt non vuole garanzie di un posto in squadra: è così sicuro di sé, probabilmente, che sa di valere i 70 milioni che chiedono i Lancieri e che la Juve dovrà essere disposta a spendere (clicca qui per i dettagli della trattativa). E sa che a quel prezzo non arriverà per sedersi in panchina. L'olandese ha voluto capire bene la filosofia di gioco che lo aspetta e, anche questo è certo, Sarri gli avrà dato ampie garanzie. Al termine di quel discorso alla festa scudetto, De Ligt tuonò: "Abbiamo mostrato come siamo noi di Amsterdam, nati per attaccare". Per "scartare" il Barcellona e scegliere la Juve, voleva essere sicuro di arrivare in una squadra con la stessa mentalità.
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