Juventus, Conte pronto a dire sì. Ma l'Inter non molla

Pronto un triennale, obiettivo Champions. Allegri ha un'offerta dal Psg ma spera nel Barcellona

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Antonio Conte è a un passo dal clamoroso ritorno alla Juventus. Una soluzione che solo un mese fa sembrava impossibile viste le modalità del divorzio datato 2014 e seguito a una lunga “querelle” tra allenatore e società. Ma negli ultimi giorni e soprattutto nelle ultime ore, grazie a un vertice tra Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici tenutosi durante la partita di Champions League tra Tottenham e Ajax (circostanza casuale o forse no), la situazione si è evoluta pesantemente in questa direzione, con la linea Nedved (fiero sostenitore del ritorno di Conte) che ha preso il sopravvento – salvo ripensamenti dell'ultima ora – sulle tesi del presidente e del responsabile dell'area tecnica.

PRIMA SCELTA SEMPRE
Dai discorsi degli ultimi giorni era apparso chiaro un concetto: Conte stava aspettando un segnale dalla Juve. Per un sì o per un no, ma la sua prima scelta era quella bianconera. Adesso si spiegano diversi segnali, come l'ammiccamento alla Roma (poi spazzato via con l'intervista rilasciata a Walter Veltroni per La Gazzetta dello Sport) e l'accettazione del corteggiamento dell'Inter che comunque non molla la presa. Ma era anche chiaro che l'allenatore leccese avrebbe accettato il progetto Inter solo dietro pesante compenso economico. A Marotta ha chiesto 10 milioni netti a stagione più uno staff adeguato e un mercato d'avanguardia, alla Juve guadagnerebbe sicuramente meno (dovrebbe attestarsi sugli 8 milioni, poco più di quanto guadagna Allegri oggi) con un progetto almeno triennale da portare avanti, con la missione Champions da curare in modo particolare. Se poi arrivasse la retromarcia bianconera, ecco che Conte tirerebbe fuori dal cassetto l'offerta nerazzurra.

L'INCONTRO CON ALLEGRI
Per sbloccare tutto questo meccanismo manca un dettaglio non proprio secondario. Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri si devono guardare in faccia e dirsi tutto. Ma è qualcosa di assolutamente imminente. Resta solo da capire se sarà Allegri a dire “grazie e arrivederci” sapendo di avere in mano qualcosa di importante per l'immediato futuro oppure se sarà il presidente a invitare il suo allenatore pentatitolato a chiudere qui. Il prossimo anno di contratto ancora in essere è un dettaglio che non dovrebbe creare ostacoli. Allegri si troverebbe a quel punto di fronte a un bivio: farsi liquidare e prendersi un anno sabbatico oppure buttarsi in una nuova avventura. Alla fine verrà accesa questa seconda ipotesi, perché l'opportunità è di quelle che non vanno fatte aspettare.

L'OFFERTA DEL PSG
Allegri infatti ha in mano un'offerta davvero pesante del Paris Saint Germain, offerta che raddoppia per le prossime tre stagioni lo stipendio che attualmente l'allenatore livornese percepisce a Torino: da 7,5 a 15 milioni. In questo modo Allegri entrerebbe nell'èlite degli allenatori più pagati in Europa. Con la consapevolezza di poter contare su un mercato straordinario. Se la Juventus un anno fa gli ha regalato Cristiano Ronaldo, il Psg può garantirgli 3-4 rinforzi di primissimo piano ogni estate. E la predilezione che Allegri ha per i giocatori di talento sicuramente potrebbe aiutarlo nell'assemblaggio di un grande Psg, pronto per arrivare più avanti dei soliti ottavi o quarti di finale di Champions League. Certo, se arrivasse una chiamata del Barcellona (che riflette su Valverde dopo la clamorosa eliminazione contro il Liverpool), Allegri darebbe priorità ai blaugrana anche in caso di offerta economica minore.

Questo al momento lo scenario, anche se quando si parla di rivoluzioni così radicali va sempre lasciato il beneficio del dubbio o dell'imprevisto. Ma entro pochissimo sarà tutto chiaro.

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