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Juve, il bilancio bianconero di Giuntoli: conti risanati ma pochi risultati sul campo

La rottura con Allegri, la scommessa Thiago Motta e il maxi-mercato 2024 non hanno pagato. Ma i conti sono migliorati e anche il monte ingaggi

30 Mag 2025 - 09:23

I due anni, anzi qualcosa in meno visto che era approdato ufficialmente alla Juve il 7 luglio 2023 e la separazione dovrebbe diventare ufficiale a breve, di Cristiano Giuntoli in bianconero non hanno soddisfatto la proprietà con la decisione di John Elkann, dopo un confronto teso avvenuto giovedì mattina (proprio prima delle celebrazioni per i 40 anni dalla strage dell'Heysel), di optare per una rivoluzione nella dirigenza: sarà dunque addio all'ex Napoli con l'arrivo di Comolli e la posizione di Chiellini che acquisirà più importanza.

E pensare che Giuntoli, due estati, aveva firmato per cinque stagioni: era la mossa per iniziare il nuovo corso juventino dopo gli scossoni delle inchieste sulle plusvalenze che avevano costretto all'addio Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene. Fresco di scudetto col Napoli, con al petto la medaglia dell'affarone Kvaratskhelia, poca spesa tanta resa, ha vissuto una prima stagione travagliata nel rapporto con Massimiliano Allegri: la Coppa Italia vinta a fine stagione e la qualificazione Champions non avevano salvato il rapporto, con il livornese che aveva chiesto il suo allontanamento dai festeggiamenti in campo. Gli acquisti della stagione 2023/24 non gli avevano dato ragione: Weah, Milik, Facundo Gonzalez, Djalò e Alcaraz.

La svolta di Giuntoli era arrivata proprio la scorsa estate, in cui aveva scommesso su Thiago Motta regalandogli un mercato faraonico: Koopmeiners, Douglas Luiz, Thuram, Cabal, Conceiçao, Nico Gonzalez, Adzic, Di Gregorio, Kalulu in estate, con l'aggiunta di Alberto Costa, Veiga, Kelly e Kolo Muani a gennaio. Un investimento nei cartellini, al netto delle cessioni, di oltre 180 milioni di euro. Un progetto che, però, non ha portato i risultati attesi, né a livello di gioco né sul campo, restando un'incompiuta. A marzo arriva l'esonero di Motta - sembra più per decisione della proprietà che di Giuntoli, da sempre strenuo difensore dell'italo-brasiliano - per cercare di non perdere il treno Champions. Nel calderone vanno inserite anche la clamorosa eliminazione in Coppa Italia con l'Empoli e quella europea per mano del Lipsia. 

Il quarto posto finale salva solo in parte la stagione ma non la posizione di Giuntoli che dunque saluta dopo solo due delle cinque stagioni previste. Annate in cui i risultati sul campo non hanno dato ragione alle sue scelte ma per una analisi a 360° non bisogna dimenticare il lavoro fatto a livello di conti. Nel 2024 il bilancio recitava -200 milioni di euro, quest'anno dovrebbe arrivare un sostanziale pareggio: l'ultima semestrale (luglio-dicembre 2024) ha fatto registrare un utile di quasi 17 milioni mentre quella precedente (luglio-dicembre 2023) recitava -95,1, un miglioramento di oltre cento milioni dunque. E che dire del monte ingaggi? Quando è arrivato Giuntoli superava i 180 milioni lordi mentre oggi e poco al di sopra dei 100. Inoltre i ricavi torneranno sopra i 500 milioni di euro in modo da contenere il prossimo aumento di capitale. Non abbastanza, però, da salvarlo dalla rivoluzione che Elkann ha in mente per la Juve.

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