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Comolli pronto per la Juve: carriera, filosofia, risultati e l'eredità lasciata al Tolosa

Ritratto dell'ex presidente del club francese, destinato a entrare nella dirigenza bianconera

di Federico Casotti
29 Mag 2025 - 11:05
 © ipa

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Damien Comolli è il nome nuovo accostato a un posto di primo piano nella dirigenza della Juventus. Francese, 54 anni, un’esperienza cosmopolita iniziata come osservatore in Inghilterra, proseguita come direttore sportivo dapprima al St Etienne e quindi al Liverpool: in entrambi i casi, due esperienze durate lo spazio di un biennio e caratterizzate da un bilancio sportivo in chiaroscuro. Dopo aver terminato consensualmente nel 2012 il suo ruolo ai Reds, non ha ricoperto cariche di rilievo per sei anni, per poi tornare dapprima per un biennio al Fenerbahce e quindi, dal 2020, come presidente del Tolosa, ruolo che ha ricoperto fino a mercoledì scorso. Si tratta del ciclo più lungo ricoperto da Comolli sin qui in carriera, e vale la pena analizzarlo per farsi un’idea, con tutte le proporzioni del caso, del suo stile di lavoro.

BASE DI PARTENZA - Comolli arriva a Tolosa nel luglio 2020. Complice il campionato interrotto a marzo e mai più ripreso per il Covid, trova un club retrocesso in Ligue 2 e da ricostruire secondo logiche nuove, coerenti con i dettami della nuova proprietà, il fondo di investimento RedBird. Il Tolosa è storicamente un club che si fonda su un settore giovanile forte, in grado di produrre magari pochissimi campioni ma in compenso un ottimo livello medio di giocatori stimolati a passare buona parte della propria carriera nella prima squadra. Nel decennio precedente l’arrivo di RedBird, il Tolosa mediamente schierava sempre più di metà squadra formata nel proprio settore giovanile, garantendosi una sopravvivenza dignitosa costantemente a metà classifica. Il sistema ha iniziato a creparsi alla fine degli anni’10, con un progressivo calo di risultati culminato con la retrocessione del 2020.

STRATEGIA - Abbiamo imparato a conoscere la filosofia calcistica di RedBird: ricerca dei giocatori attraverso l’algoritmo e l'adattabilità al sistema di gioco prefissato, ricerca di un modello di business che coniughi risultati e profittabilità. I giocatori del settore giovanile diminuiscono progressivamente, mentre nel contempo prende forma una rosa eterogenea e cosmopolita che porta ad avere in campo 9, 10 nazionalità diverse: quasi uno shock culturale per il “Tefecè”. L’analisi della gestione nel corso di questi anni testimonia però come si sia trattato di una necessità temporanea: nella seconda parte di questa stagione sono stati infatti lanciati con regolarità i vari Messali, Canvot, Edjouma, tutti ragazzi provenienti da un settore giovanile riformato secondo le esigenze del fondo e che, per definizione, richiedeva tempo per dare frutti. Tutto questo fa pensare che il Tolosa tornerà ad avere un solido zoccolo duro di giovani fatti in casa.

RISULTATI - Il primo e più immediato era il ritorno in Ligue 1: obiettivo perso agli spareggi al primo anno, ottenuto di forza al secondo tentativo. Una volta tornate al piano più alto, le “violette” hanno puntato a consolidare la categoria e a tornare in Europa: missione compiuta in entrambi i casi, con la vittoria in Coppa di Francia del 2023 che ha portato un trofeo in bacheca e ha permesso l’anno dopo una bella avventura in Europa League, che ha permesso di valorizzare oltremodo i pezzi pregiati della rosa: su tutti, l’attaccante Thijs Dallinga, venduto al Bologna per oltre 15 milioni di €. Il decimo posto nella Ligue 1 appena conclusa (dopo un 13° e un 11°) fa però venire qualche dubbio in città: le ambizioni del Tolosa si fermano qui?

L’EREDITA' - Comolli lascia un Tolosa relativamente in salute, riportato nel suo posto tradizionale, ovvero quello di squadra di centro-classifica della Ligue 1, con la sensazione di non aver sfruttato completamente il potenziale del club: sicuramente non ha aiutato la situazione contingente della Ligue 1, con la crisi dei diritti TV e un crollo del 40% dei ricavi rispetto alla precedente stagione. Gli ultimi progetti portati avanti da Comolli negli ultimi mesi riguardavano l’ampliamento dello stadio Municipal (condiviso con lo Stade Toulousain di rugby) da 33mila a 40mila posti, oltre a un dossier presentato alla LFP, la lega francese, di 40 proposte concrete per modernizzare il prodotto-Ligue 1 sotto l’aspetto spettacolare e commerciale. Proposte che chissà, potrebbe magari portare presto anche al calcio italiano.

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