OCCASIONE

Chelsea a rischio FPF: perdite per oltre 130 milioni, serve vendere. Quante occasioni per la Serie A

Campagna acquisti faraonica e "spese straordinarie" mandano le casse Blues in rosso: in estate bisogna vendere

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Profondo rosso nelle casse del Chelsea, che dopo le ultime campagne acquisti faraoniche teme la mannaia del Fair Play Finanziario. Il club londinese, infatti, avrebbe registrato perdite per 121,3 milioni di sterline, al cambio circa 138 milioni di euro, che fanno temere il peggio dalla Uefa. Milioni che mancano alle casse dei Blues per "straordinarie spese" degli ultimi anni e che, senza altra alternativa, dovranno essere recuperati dal mercato per evitare sanzioni. Ed ecco che le occasioni per i club di A si fanno ghiotte.

Se da un lato c'è chi soffre, temendo pesanti ripercussioni da parte della Uefa, dall'altro c'è chi fiuta il colpo. Chelsea da una parte, big della Serie A dall'altra che potrebbero sfruttare il momento negativo degli inglesi per strappare alcuni dei gioielli dei londinesi. Per cercare di recuperare quanto più possibile il buco, infatti, al 30 giugno 2023 il Chelsea dovrà cercare di far quadrare i conti con l'aiuto del mercato, cercando di ottenere quanto più possibile.

ROSSO CHELSEA, OCCASIONE PER LA SERIE A

Guardando la rosa dei londinesi, a eccezione dei pezzi pregiati appena arrivati alla corte dei Blues, i possibili partenti sono i prodotti dell'Academy del club, i cosiddetti homegrown stars. La lista è ricca di nomi e potrebbe esserlo anche economicamente per il Chelsea data la scontata plusvalenza segnata a bilancio. Tra i primi papabili alla partenza ci sono Ruben Loftus-Cheek, Trevoh Calobah e Callum Hudson-Odoi a lungo accostati alla Serie A nelle ultime sessioni di mercato.

Per Loftus-Cheek, in passato, c'è stato l'interesse del Milan. Il classe 1996, infatti, piace a Pioli per la sua fisicità e la sua tecnica, ma per lasciare Londra serviranno almeno 25 milioni. I rossoneri, così come altri club eventualmente interessati, potrebbero però giocare sul prezzo data l'emergenza in casa inglese. Stessa situazione anche per Hudson-Odoi, chiacchierato in rossonero in estate e poi volato in Germania al Leverkusen il cui prestito scadrà al termine della stagione. Per Calobah, invece, il mercato è tanto e l'Inter aveva messo gli occhi sul classe 1999 per sostituire il partente Skriniar. Ma a differenza dei nomi citati per i cugini rossoneri, per l'under 21 inglese pesa il rinnovo fino al 2028 e l'opzione per un altro anno che di certo farà lievitare il prezzo del cartellino. Vedi anche Tottenham, Paratici costretto al passo indietro: la Fifa estende la sua inibizione Calcio estero Tottenham, Paratici costretto al passo indietro: la Fifa estende la sua inibizione

Tra i "senior" potrebbero invece partire in quattro. Con Aubameyang possibile partente a parametro zero, Ziyech, Pulisic, Kovacic e Mendy avrebbero mercato in Italia. Per il marocchino è forte l'interesse di Milan e Roma, in passato molto vicini all'ex Ajax, così come per Pulisic. Kovacic, il cui rinnovo è stato recentemente rimandato, potrebbe tornare in Serie A, ma la pista preferenziale sarebbe per il Bayern Monaco dove c'è Tuchel che lo ha richiesto a gran voce. Su Mendy, invece, c'è stata la Juventus e l'occasione per i bianconeri potrebbe essere di quelle ghiotte.

E Lukaku? Per il belga ci sarà di certo da discutere nei prossimi mesi. Marotta ha ammesso più volte che Big Rom rientrerà a Londra a fine stagione perché al momento le condizioni del prestito oneroso non sorridono all'Inter, ma non è escluso che parti possano sedersi nuovamente al tavolo per trattare.

I GUAI DEL CHELSEA

Il rosso nelle casse dei Blues è dato da una serie di spese straordinarie che il club ha dovuto affrontare negli ultimi anni. Oltre alla campagna acquisti monstre messa a segno da Todd Boehly dal suo arrivo, nel triennio 2019-2022 per il Chelsea pesa anche il pagamento di circa 30 milioni di euro ad Antonio Conte e al suo staff per la separazione del 2018 e, soprattutto, la perdita di introiti tra pandemia e sanzioni per lo scoppio della guerra in Ucraina. Negli scorsi mesi, infatti, il governo britannico aveva comminato delle sanzioni al proprietario Abramovich che hanno avuto pesanti ripercussioni sulle casse del club.

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