FORMULA E

Da Alexanderplatz a Tempelhof: Berlino tappa fissa del Mondiale elettrico

Quello della capitale tedesca è l'unica tappa presente nel calendario della Formula E fin dalla sua prima edizione

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Da Alexanderplatz a Tempelhof: Berlino tappa fissa del Mondiale elettrico - foto 1
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Nel fine settimana a Berlino il Mondiale di Formula E raggiunge la boa di metà campionato ma - ben oltre questa circostanza - la tappa tedesca della serie iridata ha un significato ancora più alto. Berlino è infatti presente nel calendario fin dal 2015 (Season 1) e - con la sola eccezione del 2016, quando si corse sul tracciato cittadino della Karl-Marx-Allee, nelle immediate vicinanze di Alexanderplatz - la prova ha sempre avuto luogo nel circuito ricavato nell'ara sulla quale affaccia l'edificio principale dello storico Tempelhof Flughafen. Non solo: essendo stato scelto (causa emergenza sanitaria) come sede unica del Mondiale del 2020 (sei gare in sequenza nel mese di agosto), l'E-Prix di Berlino è di gran lunga l'evento con il maggior numero di prove disputate: ben sedici nell'arco di otto anni. A fronte di sei gare nel solo 2020, l'evento stesso si è svolto nel format gara unica in quattro delle sue prime cinque edizioni (ad eccezione del 2017).

Nell'albo d'oro di Berlino brillano soprattutto (anche se avrebbero - chi più chi meno - urgente bisogno di una bella... lucidata) le stelle di Sebastien Buemi, Lucas Di Grassi e Antonio Félix Da Costa, unici a riuscire a ripetersi a Berlino. Due vittorie a testa con Renault E-dams per il pilota elvetico attualmente pilota Envision (unico a vincere sia a Templehof che ad Alexanderplatz), due per quello brasiliano di Mahindra (all'epoca con Audi) e due anche per l'attuale porschista portoghese, campione proprio nel 2020 pandemico a trazione... integralmente berlinese, allora con i colori nero-oro DS Techeetah.

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È proprio quest'ultima (oggi DS Penske) una delle due sole Case capaci di vincere tre volte a Berlino: ai successi di Da Costa in gara-uno e gara-due va aggiunto infatti quello di Jean-Eric Vergne tre anni fa in gara-quattro. Altrettanto bene ha fatto Audi che alle affermazioni targate Di Grassi aggiunge quella di Daniel Abt nel 2018. Tra i Costruttori tedeschi, la Casa dei Quattro Anelli è inseguita a quota due successi da Mercedes (Stoffel Vandoorne in gara-sei nel 2020), Nyck DeVries in gara-due un anno fa.

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Lunga è la lista di piloti e Costruttori che non sono andati oltre la vittoria singola a Berlino. Senza andare troppo in là nel tempo, vale la pena ricordare quella di Edoardo Mortara (con la Gen2 Venturi) dodici mesi fa in gara-uno. L'attuale pilota Maserati (autore nel 2022 della pole position per entrambe le gare in programma) è quindi uno dei protagonisti più attesi a Tempelhof ed ha la chance - più che altro l'obbligo - di rilanciare una stagione fin qui estremamente deludente: tre soli punti racimolati nelle prime due gare per l'italo-elvetico, tra l'altro gli unici fin qui messi a bilancio da Maserati nel ranking Costruttori, visto che Maximilian Guenther non è ancora riuscito a... lasciare i blocchi di partenza. Anche per lui Berlino arriva al momento giusto: tre anni fa infatti Max trionfò in gara-quattro, regalando alla BMW la sua unica vittoria a Berlino.

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