La storica scuderia inglese secondo (anzi... quinta) solo alle Big Four del Mondiale
di Stefano Gatti© Getty Images
Tra le sorprese più grandi del Mondiale terminato domenica 7 dicembre ad Abu Dhabi c'è sicuramente il quinto posto della Williams nella classifica Costruttori. Il dato non è esaltante di per sé (il team fondato da sir Frank vanta ben nove titoli Costruttori e sette Piloti) ma assume spessore una volta inquadrato nel contesto della stagione. Grazie ai 137 punti totalizzati da Alexander Albon (ottavo tra i piloti con 73) e da Carlos Sainz (nono con 64) Atlassian Williams Racing - questa la denominazione ufficiale - ha chiuso il 2025 subito (si fa per dire) dietro alle Big Four e "prima" del resto del mondo, con un ritardo di ben 361 punti dalla Ferrari e un margine di 45 lunghezze sulla sesta classificata Racing Bulls, che l'ha a sua volta spuntata allo sprint (92 a 89) nei confronti di Aston Martin. Erano ben otto anni che la Williams non arrivava così in alto: il quinto posto 2025 pareggia quello del 2017 (Felipe Massa e Lance Stroll al volante), "apice" di un quadriennio da top team o quasi che - nelle tre stagioni precedenti - aveva visto lo stesso Massa e Valtteri Bottas portare la Williams per due volte sul terzo gradino del podio Costruttori (2014 e 2015) e di nuovo al margine basso della top ten nel 2016. Un balzo in avanti di quattro caselle in classifica - quello compiuto quest'anno dalla Williams - che è il più grande in assoluto del Mondiale appena consegnato alla storia, eguagliato... ma nel senso inverso da Alpine, passata dal sesto posto del 2024 al decimo e ultimo del 2025, nonostante la "cura" Briatore. Insieme a McLaren, Mercedes, Red Bull e Ferrari, Williams chiude significativamente in tripla cifra una stagione da incorniciare... o quasi. Vediamo perché.
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Alla sua quarta stagione a Grove dopo la bocciatura Red Bull del 2021, Albon ha sfruttato inizialmente la sua miglior conoscenza di monoposto, procedure e ambiente per avvantaggiarsi sul nuovo arrivato (dalla Ferrari) Sainz. Lo spagnolo ha faticato un po' nella prima parte della stagione, poi però ha decisamente ingranato, mettendo in atto lo switch prestazionale (ma non solo) largamente fallito invece - con le dovute proporzioni al suo erede a Maranello Lewis Hamilton. Era sembrato a tutti gli osservatori un azzardo (o per meglio dire un ripiego senza alternative) quello di Carlos, ma lo spagnolo ha smentiti tutti.
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Andando un po' più profondità (e gli uomini diretti dal Team Principal James Vowles lo hanno sicuramente già fatto), non si può non rilevare come la "staffetta" prestazionale) tra Albon e Sainz abbia impedito alla Williams di andare ancora oltre: sì perché alla crescita di Carlos... con i primi caldi ha corrisposto un calo di forma di Alex. Quest'ultimo ha collezionato nel girone d'andata della stagione (da Melbourne a Silverstone ) ben più di metà dei suoi punti totali: 46 di 73. A parti (di stagione) invertite, è evidentissimo il salto di qualità di Sainz che ha raccolto solo 13 dei suoi 64 punti dal GP d'Australia a quello d'Inghilterra, per poi cambiare marcia - in particolare dopo la pausa estiva, riuscendo tra l'altro a salire sul terzo gradino del podio nel GP dell'Azerbaijan e in quello del Qatar. Certo, nemmeno con un rendimento più continuo da parte dei suoi piloti la Williams avrebbe potuto ulteriormente scalare la classifica Costruttori ma lo slancio 2025 e la "ripartenza" regolamentare del 2026 permettono al team di puntare - a medio termine - ad un ritorno ai vertici. Sognare non costa nulla, tutto il resto... sì!