DIECI ANNI AL SUO FIANCO

Todt: "Schumi è un amico, ma dobbiamo rispettare la privacy della sua famiglia"

Il manager francese tra passato, presente e futuro: "Tifo Leclerc, merita il titolo. Non ho nostalgia della F1, ma adoro le corse"

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Todt: "Schumi è un amico, ma dobbiamo rispettare la privacy della sua famiglia" - foto 1
© Getty Images

Il prossimo 29 dicembre saranno passati dieci anni esatti dal terribile incidente sugli sci a Meribel, che di fatto ha interrotto la vita di Michael Schumacher. Il pilota tedesco da allora vive protetto in Svizzera dalla famiglia, che non gli fa mai mancare il suo affetto e lo ha sempre tenuto lontano dai riflettori. Solo gli amici più cari hanno la possibilità di fargli visita e tra questi c'è Jean Todt, con cui ha condiviso i successi ai tempi della Ferrari. "Michael è un amico, lo considero parte della mia famiglia. Vado a trovarlo regolarmente, in passato abbiamo seguito dei GP in tv. Come sta? È una questione privata. L'unica cosa che dico è che adoro Michael, adoro la sua famiglia ed è giusto rispettarne la privacy", ha detto a La Stampa il francese, oggi all'interno dell'Onu con il compito di occuparso di sicurezza stradale.

Vedi anche Mick Schumacher sbarca nel Wec: è pilota ufficiale Alpine drive up Mick Schumacher sbarca nel Wec: è pilota ufficiale Alpine Dire Schumacher e Todt, però, fa tornare soprattutto alla mente l'incredibile serie di trionfi targati Maranello. "La situazione all’inizio era disastrosa. Nel ’96 si parlava molto del mio licenziamento. Michael era appena arrivato e vedeva che il mio piano era giusto, la gente che stava per arrivare e con cui trattavo in segreto corrispondeva al nostro progetto. Per questo è intervenuto e ha detto: “Se parte Todt, me ne vado anch’io. Nel 2000 vinciamo. L’abbraccio con Michael suo podio è il momento sportivo più felice della mia vita. Abbiamo finalmente raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati nel 1993", ha aggiunto.

Dopo il successo di Kimi Raikkonen nel 2007, la Ferrari aspetta di vincere un altro campionato del mondo, anche se quello perso da Massa l'anno seguente nel fa ancora parlare. "Io faccio il tifo per Leclerc. Mio figlio lo segue fin da quando correva nei go-kart. E' un grande pilota e merita l’occasione di vincere il titolo. Massa? Non entro nella polemica. Per lui psicologicamente è stata molto dura. Forse potevamo essere più duri quando si è saputo di questa storia. Non c'è dubbio che il Gran premio di Singapore è stato truccato e andava cancellato". Vedi anche F1, la compagna di Jean Todt premiata con l'Oscar: "Orgoglioso di lei" Formula 1 F1, la compagna di Jean Todt premiata con l'Oscar: "Orgoglioso di lei"

Intanto, a capo della F1 è salito Stefano Domenicali, che è stato il suo successore in Ferrari. "Sono contento della sua bella carriera. Abbiamo trascorso 16 anni insieme. È stato un po' ingiustamente licenziato dalla Ferrari, ma questo momento no si è trasformato in una opportunità. Sta lavorando benissimo. Ogni tanto il destino nell'immediato sembra brutto, poi ci regala soddisfazioni".

Nostalgia della Formula 1? "No, nostalgia mai. Sono fortunato, sono stato l'ultimo a vincere in Ferrari e i tifosi mi ricordano ovunque. Con la mia attività all'Onu riesco a restituire al prossimo quanto di buono ho ricevuto nella mia vita. E poi adoro sempre le corse, quando programmo appuntamenti e viaggi controllo prima se c'è un Gran premio. La scorsa settimana ero a Pechino e dovevo rientrare domenica sera. Mi sono reso conto che sarei stato in aereo durante la gara di Abu Dhabi. Allora ho preso il volo alle 2 di notte per non perdermi la corsa".

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