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LE PAGELLE DI ZANDVOORT

Piastri fa bye-bye a Norris, Verstappen profeta. Hamilton e Leclerc: "tre" da incubo

I due ferraristi "spiaggiati" tra le dune di Zandvoort nella stessa curva in due distinti incidenti

di Stefano Gatti
01 Set 2025 - 07:54
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OSCAR PIASTRI: VOTO 10

Non può ancora essere il colpo del ko (ci mancherebbe, con nove GP prima del sipario) ma la vittoria di Zandvoort mette Oscar nella piacevole condizione di iniziare il conto alla rovescia verso il titolo, anche se lui non lo ammetterà neanche sotto tortura. In Olanda parte un passo indietro al compagno di squadra al venerdì ma lo brucia con una pole position che - su una pista stretta e sinuosa come quella adagiata a pochi passi dal Mare del Nord vale solo uno "zic" in meno di quella sdi Montecarlo. Una gara tutta in controllo, con la sola necessità di tenere a bada la concorrenza nelle tre ripartenze della Safety Car: un compito facile facile per un pezzo di ghiaccio come lui.

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CHARLES LECLERC: VOTO 7,5

Maledetta curva tre, all'anagrafe "Hugenholtzbocht". C'era il podio nei sogni del monegasco e forse - visto quello che sarebbe poi capitato a Norris - il bis del terzo posto 2024 non era da escludere a priori. Peccato che ci abbia messo lo zampino (anzi la ruota) Antonelli, azzoppando la SF-25 numero sedici lanciata alla rincorsa del podio. Tutta grinta e azzardo la manovra "fuori dal tempo" più che dai track limits su Russell. Per sua fortuna (e in particolare per l'integrità delle sue chances a Monza), Leclerc è stato graziato dai Commissari di Gara.

ANDREA KIMI ANTONELLI: VOTO 5

Un fine settimana da rientro ferie tutto in saliscendi quello di AKA, un po' come il nastro d'asfalto disegnato tra le dune olandesi. Poco incisivo e anzi falloso al venerdì, in decisa ripresa nelle qualifiche del sabato, il "nostro" si disimpegna bene nella top ten nella prima parte del Gran Premio vincendo un paio di duelli non proprio banali, poi rovina tutto con l'aggancio a Leclerc nella fatidica curva tre. Lascia Zandvoort con un anonimo sedicesimo posto, causa somma di penalizzazioni: dieci secondi per l'incidente (più due punti sulla patente), cinque per eccesso di velocità ai box. Tutto da rifare, possibilmente tra pochi giorni a Monza

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ISACK HADJAR: VOTO 8

Una qualifica da sogno, un podio che diventa realtà. Il rookie franco-algerino riporta sul podio il team nato dalle ceneri della Minardi con una performance da top driver che - in tema linea verde - "pareggia" il terzo posto di Antonelli in Canada. In più, Isack ci mette quell'arroganza ai microfoni ("Sogno questo podio fin da quando ero un bambino... e non solo il podio") che promette di diventare "cattiveria" in pista. A Zandvoort non ce n'è stato bisogno, visto che Isack non poteva attaccare chi gli stava davanti e ne aveva comunque di più di chi lo inseguiva (anche se forse Leclerc...).

LANDO NORRIS: VOTO 6,5

Non gli si può di certo rimproverare lo zero olandese in classica, ma la mancata pole position sì, considerando il dominio assoluto delle tre sessioni di prove libere e il netto vantaggio di scattare davanti a tutti a Zandvoort. Puntava a sfruttare un errore da parte di Piastri (o magari un imprevisto, che è invece capitato a lui), consapevole di non avere altra chance. Gli tocca ricostruire la sua candidatura iridata a partire da Monza, dove un anno fa lui e Oscar avevano bisticciato alla Roggia una ventina di secondi dopo lo spegnimento del semaforo, regalando un assist a Leclerc che avrebbe poi vinto il Gran Premio.

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LEWIS HAMILTON: VOTO 5

Fino all'uscita del suo compagno di squadra è stato l'unico pilota fuori gara a Zandvoort. Grave errore in curva tre (anche lui come Leclerc) a parte, sir Lewis è andato in calando lungo la traiettoria di un fine settimana nel quale - almeno fino alle qualifiche - era stato davanti a Charles e sostanzialmente al suo stesso livello di rendimento. Non resta anche nel suo caso che attendere il bagno di folla monzese e la relativa scarica di adrenalina, anche se il weekend monzese parte già in salita, con la penalità di cinque posizioni in griglia caricata sulle spalle di sir Lewis per non aver rispettato (in termini di velocità) le doppie bandiere gialle all'uscita dell'ultima curva e all'ingresso della corsia di rientro ai box nei giri di ricognizione pre-gara.

MAX VERSTAPPEN: VOTO 7,5

Come legge le gare lui nessuno, viene da dire. "Punto al terzo gradino del podio, a meno che non succeda qualcosa là davanti, alle McLaren". Detto fatto (anzi... rotto) la MCL39 di Norris accosta a bordo pista e Max monta come un anno fa sul secondo gradino del podio di casa. Business as usual, anche se i rave party orange del passato sono un ricordo e anche la sua gara di casa dopo il 2026 uscirà dal calendario.

GEORGE RUSSELL: VOTO 6 

Mette a bilancio un quarto posto da non disdegnare (permette alla Mercedes di mettere la Ferrari nel mirino a livello di Mondiale Costruttori) ma piuttosto deludente in termini di ambizioni individuali. Non solo non ha dato del filo da torcere a Verstappen, al quale contende il terzo gradino del podio iridato, ma si è visto sbarrare la pista dalla V-Carb di Hadjar sia in prova che in gara!

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ALEXANDER ALBON: VOTO 7,5

Zitto zitto, quatto quatto Alex aggancia Antonelli al settimo posto del Mondiale Piloti a quota 64 punti. Dopo Melbourne, Miami e Imola il pilota della Williams timbra per la quarta volta quest'anno la casella d'ingresso della top five dell'ordine d'arrivo. È soprattutto grazie a lui se la Williams chiude la top five Costruttori alle spalle delle "Big Four".

CARLOS SAINZ: VOTO 4

Dà dello stupido in diretta mondiale via radio a Liam Lawson per il loro contatto in gara, ma è lui ad essere penalizzato (dieci secondi) per il fattaccio e chiude tredicesimo, alle spalle dello stesso Lawson. Ciò che è peggio, l'ex ferrarista naviga nei bassifondi della classifica generale con sedici soli punti al suo attivo, praticamente un quarto di quelli di Albon. E c'è da scommettere che in tema di ingaggio il rapporto di forza (contrattuale) sia lo stesso, ma a posizioni invertite! Al Team Principal James Vowles la cosa non sarà sicuramente sfuggita. Pobre Carlos!

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OLIVER BEARMAN: VOTO 7

Chiudiamo con chi è partito da più lontano: che rimonta per Ollie dalla corsia box al sesto posto finale! Il pilota inglese di scuola Ferrari si districa bene tra le trappole di un Gran Premio che nelle retrovie è stato bello movimentato. Risale la classifica ben guidato dalla cabina di regia Haas e porta a casa il miglior risultato della sua ancor breve carriera nel Mondiale, migliorando il settimo posto ottenuto (al debutto assoluto!) nel 2024 a Jeddah: settimo sulla Ferrari dell'indisposto Sainz (rieccolo). Quest'anno peraltro Bearman era stato ottimo... ottavo a Shanghai. Gli fanno ancora difetto la continuità e forse anche un po' di sangue freddo nei momenti chiave ma a Zandvoort ha fatto tutto bene, non c'è che dire. Talento puro, solo da indirizzare sulla strada verso le posizioni che contano.

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