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LE PAGELLE DI ABU DHABI

Norris primo della classe con merito, Verstappen otto più. Leclerc: la grinta non basta

Tra i bocciati di Abu Dhabi "brillano" i due piloti Mercedes Russell e Antonelli

di Stefano Gatti
08 Dic 2025 - 08:00
 © Getty Images

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LANDO NORRIS: VOTO 9,5

Cinquantotto giri guidati sul filo di una tensione gestita apparentemente in scioltezza ma... dentro il suo casco c'era solo lui. Il neocampione parte con il pensiero fisso del terzo gradino del podio in testa e porta a termine il compito con successo. Non senza qualche sobbalzo al cuore però, come nella gestione della sfida a tratti ravvicinata con Leclerc e poi ancora in occasione dei sorpassi su Antonelli e Lawson (praticamente in un colpo solo), ma soprattutto di quello ad altissimo tasso di rischio (e infatti poco ci manca che... ) su Tsunoda.  

MAX VERSTAPPEN: VOTO 8

Otto come le sue vittorie stagionali. Max scatta da par suo allo spegnimento del semaforo, poi costruisce la vittoria mettendo in pista un ritmo inarrivabile (in parte per ragioni tattiche, si capisce) dalla McLaren. C'è poco altro da dire, se non che la caccia al quinto titolo iridato è solo rimandata, Red Bull 2026 permettendo. Accetta il verdetto finale un po' a fatica ma con la maturità che si conviene ad uno che la sa lunga in materia.

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OSCAR PIASTRI: VOTO 6,5

Le sue chances iridate erano limitatissime fin da inizio weekend. Con questa premessa, era difficile per l'australiano dare vita ad una prestazione da fuochi d'artificio, sapendo praticamente fin dal via che - ad andare bene - gli sarebbe toccato giocare di rimessa in favore di Norris. Non ce n'è stato bisogno ed è sicuramente meglio così. Ad inizio gara si mette a posto a livello di orgoglio personale con un sorpasso bello deciso sul futuro campione del mondo, poi fa il suo lavoro da professionista ma per Oscar devono essere stati cinquantotto giri di sofferenza.

COMMISSARI DI GARA: VOTO 7

Il confronto ravvicinato tra Norris e Tsunoda rischiava di mandare tutto a carte quarantotto (come si diceva una volta) al neocampione del mondo. Investigazione parallela per il giapponese (troppi cambi di traiettoria nella sua... linea difensiva) e per l'inglese (sorpasso completato con quattro ruote fuori pista da parte di Lando). Come logica impone, la colpa in questi casi può stare da una parte sola e infatti il Collegio dei Commissari di gara (tra loro l'ex pilota di F.1 Derek Warwick) attribuisce per intero la responsabilità dell'accaduto ad una sola delle parti in causa: quella del piccolo samurai ai saluti d'addio con la Red Bull. D'altra parte a riaprire un po' forzosamente il Mondiale sette giorni prima a Losail era stata la doppia squalifica McLaren: bastava e avanzava.

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CHARLES LECLERC: VOTO 7

Una gara in un certo senso rappresentativa di un'intera stagione per il monegasco: grinta, talento e determinazione dal semaforo alla bandiera a sacchi, ma se la macchina è quella che è... c'è ben poco da fare, anzi nulla. Nella fase iniziale del GP ha provato ad ingaggiare Norris ma probabilmente - in un paio di episodi - non ha davvero affondato il colpo, visto la posta in palio. Non erra questo il modo di lasciare ormai fuori tempo massimo un segno "indelebile" su una stagione da dimenticare in fretta. È stato comunque lui a tenere un minimo sulle spine il box McLaren per tre quarti di gara: per quanto possa valere. 

GEORGE RUSSELL: VOTO 5

Gara non priva di problemi tecnici per George, in realtà a toglierlo subito dal vivo della sfida è un pessimo scatto al via che gli fa perdere due posizioni (da Leclerc e da Alonso) già all'uscita di curva uno. Da possibile arbitro della sfida per il titolo a comprimario di lusso. Lo si rivede in pratica solo a gara finita, a favore di telecamera per una bella pacca sulla schiena al connazionale Norris che ha centrato la missione iridata... prima di lui (a proposito, in bocca al lupo).

ANDREA KIMI ANTONELLI: VOTO 5

Chiude la sua stagione da rookie con una prestazione non all'altezza di buona parte delle ventitré precedenti. Fa parte del bagaglio d'esperienza, certo, però ci aspettavamo un guizzo in più alla chiusura di una stagione d'esordio che lo ha comunque visto terminare settimo nella classifica generale a sei soli punti da Hamilton, il sette volte campione del mondo del quale AKA ha preso il posto al volante della Mercedes... E forse tendiamo a dimenticarcelo un po' tutti.

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FERNANDO ALONSO: VOTO 6,5

Sogna e fa sognare nei primi giri del Gran Premio, saltando Russell al semaforo e mettendo per un paio di giri sotto pressione Leclerc. Poi rientra nei ranghi ma riesce a difendere fino alla bandiera a scacchi la sesta casella dell'ordine d'arrivo, blindando la seconda miglior performance stagionale per lui (e per Aston Martin, ovviamente...) dopo il quinto posto di Budapest. Meglio tardi che mai e complimenti a Fernando, campione intramontabile e prima ancora inimitabile.

LEWIS HAMILTON: VOTO 6

Strappa una sufficienza risicata al capolinea di una gara condotta tutta in rimonta dopo la quarta partenza di fila (tra GP veri e Sprint) dai quartieri bassi della griglia di partenza. Una prova da vorrei-ma-non-posso che riassume in buona sostanza la sua prima e deludente stagione al volante della Rossa.

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