FORMULA 1

"Monoposto difficili da guidare ed imprevedibili alle alte velocità", focus-gomme per Leclerc all'alba del 2022

Il pilota monegasco attende con impazienza i primi test delle nuove monoposto ed intanto fissa la sua personale asticella.

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La Ferrari ha riconfermato la propria fiducia in Mattia Binotto come Team Principal per il quarto anno di fila ed è la quarta stagione a Maranello anche quella che si prepara ad affrontare Charleston Leclerc che - dopo la straodinaria stagione del debutto in rosso nel 2019 (sette poles, due vittorie) e dopo aver "facilmente" avuto ragione di Sebastian Vettel nel mediocre 2020 ferrarista, nonostante la maggiore esperienza dentro la Scuderia l'anno scorso non è riuscito a fare la differenza con il nuovo arrivato Carlos Sainz, che lo ha addirittura preceduto nella classifica generale, grazie ad un finale di stagione tutto in crescendo.

Un solo podio contro i quattro di Sainz ed un settimo posto finale contro il quinto del madrileno. Il 2021 non ha sorriso più di tanto a Leclerc. Nude cifre a parte, Charles è apparso a tratti... vulnerabile rispetto al più "quadrato" nuovo compagno di squadra. Più ancora (e più sostanzialmente), in alcune occasioni nella fase centrale della stagione il monegasco è apparso tutt'altro che infallibile nel dare la necessaria continuità alle proprie performances tra prove e gara, addirittura all'interno dello stesso weekend. Difficoltà che (lo ricordiamo bene) lo stesso Charles è stato il primo a rimarcare. Anche davanti ai microfoni, anche a caldo. Con un sincerità rara, che gli rende onore. Come se, invece che davanti ai microfoni stessi, Charles stesse parlando davanti allo specchio. I passi avanti non sono comunque mancati. La strada è tracciata, la "mission" molto ben definita e non più rinviabile.

"Sicuramente mi sono migliorato nella gestione della gara. Lo andavo dicendo da un paio d'anni che quello era uno dei miei punti deboli. Nel 2019 specialmente ero andato benissimo in qualifica (sette pole positions, ndr...) ma in gara facevo un po' troppa fatica. Come squadra, direi. Però io in particolare. Quindi ci ho lavorato molto nel 2020, ho mosso dei passi nella direzione giusta, fino a farne uno dei miei punti di forza nella scorsa stagione. Tuttavia, non è ancora finita: resta da trovare una corrispondenza tra il mio livello in qualifica ed il ritmo in gara. A volte, come è successo qualche volta nel 2021, ho dovuto sacrificare un po' la qualifica a favore della gara. È un compromesso sul quale sto lavorando, per trovare il perfetto equilibrio nell'arco del fine settimana di gara".

Nei test di Yas Marina che - poco più di un mese fa - hanno seguito l'ultimo GP del 2019, dopo averle già "guidate" al simulatore, Charles ha potuto fare conoscenza in pista con gli pneumatici da diciotto pollici che rappresentano una (ma non l'unica) delle novità del nuovo regolamento tecnico. Anche se solo montate su una monoposto 2019. Una soluzione di compromesso che impedisce a Charles di dare un giudizio "esatto", rimandandolo per forze di cose alla sessione collettiva di test  di Barcelona. 

"Ci sono e ci saranno molte differenze. Ma la correlazione tra i risultati al simulatore e la pista li potremo fare solo quando monteremo gli pneumatici da diciotto pollici sulle auto di nuova generazione. Le nuove gomme comunque rappresentano una sfida impegnativa per noi piloti, perché rendono le macchine in generale più difficili da guidare. La finestra di utilizzo è probabilmente un po' più grande ed in condizioni di basse temperature le relative sensazioni sono buone. Viceversa, specialmente alle alte velocità l'auto diventa imprevedibile".

 

  

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