Hamilton avvisa la Ferrari: "Più forte perché vegano e posso migliorare ancora"

Lewis: "Rosse veloci, ma noi abbiamo il motore nuovo. È ora di cambiare il format dei GP"

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Lewis Hamilton non si fida della Ferrari a Montreal. Questo è quanto ha apertamente dichiarato nella conferenza stampa che ha aperto il weekend del GP del Canada: "Qui ci sono lunghi rettilinei e loro nel dritto sono forti, mi aspetto una battaglia molto serrata. Noi, però, abbiamo il motore nuovo". Quindi un pensiero a Niki Lauda e il piccolo Harry Shaw, recentemente scomparsi: "Niki fondamentale per il mio percorso, Harry ci aiuta a capire quanto sia preziosa la vita".

Poi svela il segreto della sua crescita: "Sono nella situazione migliore di sempre, ma credo che questo si veda e non credo di fermarmi, credo di poter migliorare ancora in ogni aspetto. Più invecchi più capisci i valori, quanto sia importante la saluta, un passo importante per me è quanto ho deciso di diventare vegano, mi ha aiutato tantissimo a livello mentale e fisico. Mi sarebbe piaciuto farlo prima".

Lewis Hamilton è carico in vista del GP del Canada, che si correrà in una delle sue piste preferite (proprio a Montreal, tra l'altro, ottenne la sua prima vittoria in carriera nel 2007). Ma le caratteristiche del circuito sembrano più adatte alla Ferrari, e su questo non indifferente dettaglio il leader della classifica mondiale non usa mezzi termini: "In realtà è un po' di tempo che non brillo qui. Con la McLaren andavo bene, perché quella era una macchina veloce ad adattarsi a questo circuito, negli anni recenti invece è stato più difficile. Nell'era ibrida le macchine sono più lunghe, specie dal 2017, perciò è difficile fare bene queste curve. Invece nel lento andiamo bene, quindi mi aspetto che rispetto al recente passato andremo meglio. In rettilineo le Ferrari saranno forti, mi aspetto di battagliare con loro. Non sono più nervoso rispetto alle ultime gare, tutti i team hanno migliorato i loro pacchetti e questo è molto bello da vedere. Qui uno dei punti focali è la velocità di punta e in questo la Honda ha recuperato. Perciò la Red Bull dovrebbe essere molto forte quest'anno in Canada. La Ferrari, invece, ha in generale la macchina più forte in rettilineo, lo è stata per tutto l'anno. Nelle ultime gare abbiamo recuperato terreno in curva, ma non so se questo potrà essere fatto anche qui. Solo il tempo lo dirà".

Tante incognite, ma un amore per il Canada rimasto immutato negli anni: "Venire qui è sempre fantastico, è una pista che tutti amano e uno dei miei tre circuiti preferiti in assoluto. Anche la location ha un ruolo in questo, visto che siamo in una città vibrante e vitale, in cui la risposta del pubblico è sempre grandiosa. Il circuito poi è fantastico, è come una pista di go-kart con lunghi rettilinei dove superare, cordoli alti, vie di fuga non così ampie. Si tratta di un circuito cittadino, ma ad alta velocità. Il che è una cosa grandiosa, sono entusiasta di essere qui e spero che ci sia una battaglia molto serrata tra tutti noi".

Hamilton decide quindi di ricordare due persone a cui era molto legato e che sono recentemente venute a mancare, Niki Lauda e il piccolo Harry Shaw, il bimbo di cinque anni malato di cancro a cui aveva dedicato la vittoria di Barcellona: "Lungo la vita, quando vedi queste cose o vivi esperienze del genere, cresci in maniera naturale. Perdere Harry è stato devastante e ci ha fatto capire quanto sia preziosa la vita. Quando un ragazzino così giovane perde la vita è impossibile darsi una spiegazione, ma ho bellissimi ricordi con lui. Dio ha un altro Angelo al suo fianco. Riguardo Lauda, noi continueremo a correre con Niki nel cuore e continueremo a cercare di renderlo fiero di noi. Se mi ha reso un pilota migliore? Non parlava mai con me di guida, mi ha assunto per fare un lavoro e non per spiegarmelo, ma ha rappresentato un elemento fondamentale del mio percorso. Senza di lui non sarei entrato in questo team. Ho capito che era un vero pilota dal suo approccio e da come spingeva le persone a rendere al massimo del loro potenziale. Come pilota ho cercato di imparare naturalmente dai miei errori, ma senza di lui non avrei avuto la base che ho adesso".

Hamilton parla anche dei ritrovati rapporti con il padre, suo primo manager in Formula 1 e con cui era poi arrivata una burrascosa rottura: "Questo è stato il primo Natale con tutta la famiglia al completo in tutta la mia vita. Siamo cresciuti molto e ho sistemato il rapporti con mio padre. A volte serve una crescita interiore per recuperare certi rapporti, invecchiando capisci quanto è importante il tempo. Mio padre è la persona più grandiosa che conosco e mi sono sempre ispirato a lui. Invecchiando diventi più saggio e fai altre scelte, ad esempio diventare vegano mi ha fatto crescere tantissimo. E ora sono nella situazione psicofisica migliore della mia intera vita, ma si continua sempre a crescere e migliorare".

L'asso della Mercedes si concede poi un'analisi sui problemi che stanno affliggendo la Formula 1 e le innovazioni che potrebbero arrivare per migliorare lo spettacolo: "Negli ultimi 12 anni e più, i cambiamenti delle regole ci sono sempre stati e hanno riguardato sia i costi che lo spettacolo. Le novità però non sempre si sono rivelate positive. I problemi sono sempre gli stessi, il divario tra i top team e gli altri è sempre alto, ma limitarsi a cambiare le regole non serve. Il problema è che le giornate del weekend sono sempre le stesse, il formato non è mai cambiato. Probabilmente bisognerebbe inventarsi qualcosa anche su questo aspetto. I fan sono il motivo per cui lavoriamo e vedo che in alcune gare non ci sono tanti spettatori, in più l'organizzazione non sempre è di livello. Tanti pensano che lo spettacolo è noioso, non so come questo possa essere cambiato, ma non si può intervenire solo sui regolamenti tecnici. Io tornerei ai motori aspirati v12 e al cambio manuale, toglierei le vie di fuga enormi che ci sono ovunque, e toglierei il servosterzo, tanto che già io lo tengo basso. Le gare devono portare all'esaurimento fisico come una maratona, invece ora potremmo farne 2-3 di fila. La Formula 1 non dovrebbe essere così. Questo è uno sport per adulti, mentre molti ragazzini ora si adattano subito. Dovrebbe invece essere uno sport molto più probante, il più faticoso al mondo".

Lance Stroll, pilota della Racing Point, individua invece un'altra possibile soluzione all'annoso problema: "Introdurre un tetto al budget. Tutti possono vincere in Nba e soprattutto Nfl, lì la competizione è molto più emozionante. Sarebbe bello vedere lo stesso in F1. Se la distanza tra le macchine fosse di pochi decimi invece di un secondo, un secondo e mezzo ci sarebbe molto piu pepe. Avremmo poi anche bisogno di regole che ci permettano di battagliare di più ruota a ruota, infine ci servono gomme migliori".

Una serie di battaglie che Lewis Hamilton non nasconde di voler combattere. Ma le difficoltà non mancano: "Per la prima volta siamo tutti uniti nel sindacato dei piloti, la Gpda. Purtroppo però i regolamenti tecnici sono redatti da persone che hanno potere e soldi, noi abbiamo ben poca voce in capitolo ammesso di averne una. Noi vogliamo gareggiare, sappiamo quali sono le sfide, ci piacerebbe contribuire con le nostre idee. Tutti ne abbiamo, e vorremmo fossero prese in considerazione. Se cambiassimo le regole in positivo, anche i piloti del futuro potrebbero giovarne. Un mio lascito alle prossime generazioni? Voglio aprire la strada a giovani che vengono da percorsi simili al mio. Oggi è molto costoso iniziare anche nei kart, vorrei cambiare questa situazione e ridurre costi e differenze. Le diversità dovrebbero essere messe più in conto, oggi invece tutti coloro che arrivano ai massimi livelli provengono da ambienti molto simili. Vorrei cambiare questa situazione".

In conferenza stampa arriva poi anche un breve intervento da parte di Kimi Raikkonen, a proposito di queste sue prime gare al volante dell'Alfa Romeo: "Il lavoro di per sé non è diverso rispetto a un top team come la Ferrari. Le cose da fare sono le stesse, non importa in che team sei. Essere a centro gruppo mi ha permesso di ingaggiare belle battaglia in gara. Sicuramente Montecarlo non è la pista migliore in cui lottare se parti dietro, ma ci sono state belle lotte qua e là. Non direi che siano cambiate tante cose, se ci sono più battaglie ravvicinate è perché ci siamo avvicinati ai team migliori. Ma il lavoro non è cambiato, per quanto mi riguarda".

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