Sesto nel primo turno di prove libere, secondo nelle FP2 del tardo pomeriggio di ieri, davanti a tutti nella sessione che precede le qualifiche: la progressione di Max Verstappen a Sakhir è stata fin qui inesorabile ma i tre decimi (di media) inflitti alle due Mercedes di Hamilton e Bottas (secondo e terzo) non lasciano tranquillo il pilota olandese in vista della caccia alla pole lungo i 5412 metri del tracciato di Sakhir. In vista delle qualifiche nel suo garage andrà sistemato il problema all'ala posteriore che nel corso delle prove rimaneva "aperta" ed oltretutto... oscillante. Red Bull comunque minacciosa, anche con Alexander Albon che si è messo alle spalle l'incidente del secondo turno di prove alla curva che immette sul rettifilo dei box. Monoposto ricostruita a tempo di record (e nuovo telaio) per permettere al pilota britannico di giocarsi le sue chances di ben figurare nelle qualifiche e poi in gara nel terzultimo appuntamento del Mondiale.

Ieri saldamente nelle mani di Sergio Perez e della Racing Point, il ruolo di "best of the rest" se lo prende la Mclaren, grazie al quinto tempo di Carlos Sainz (il suo compagno di squadra Lando Norris è settimo) davanti a Pierre Gasly che a sua volta conferma le buone prospettive dell'Alpha Tauri per la gara di domani, ribadite dall'ottavo tempo di Daniil Kvyat davanti alle due Racing Point di Stroll e Perez (che chiudono la top ten) ed alle due Renault di Ricciardo e Ocon (undicesimo e dodicesimo) davanti alla "migliore" delle Ferrari: quella di Sebastian Vettel. Il tedesco non va appunto al di là della tredicesima performance, staccato di un secondo e mezzo da Verstappen, mentre Charles Leclerc è quindicesimo (+1.828). Distacchi dal vertice superiori a quelli del venerdì, un passo indietro che mette a rischio le chances degli uomini in rosso (separati da Giovoinazzi, 14esimo con l'Alfa Romeo) di raggiungere la fase finale delle qualifiche.