GP PORTOGALLO F.1

GP Portogallo:  dominio Hamilton, Verstappen 2. davanti a Bottas. Ferrari lontane: 6. Leclerc, Sainz fuori dai punti

Secondo successo stagionale a Portimao per il sette volte iridato che allunga sul suo rivale nella corsa al titolo.

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Lewis Hamilton vince d'autorità il Gran Premio del Portogallo con due sorpassi capolavoro su Max Verstappen e sul compaggno di squadra Valtteri Bottas (al via dalla pole) che completano il podio di Portimao. Sergio Perez chiude quarto davanti a Lando Norris che rimette la McLaren davanti alla Ferrari. Per le Rosse un GP senza acuti: Leclerc sesto davanti alle sorpendenti Alpine di Esteban Ocon e Fernando Alonso. Sainz appena fuori dalla top ten e dalla zona punti.  

Stuzzicato da Bottas in qualifica e da Verstappen ad inizio gara, Lewis Hamilton ha ristabilito le distanze superando all'undicesimo giro l'olandese che lo aveva superato alla ripresa dopo la Safety Car per il tamponamento iniziale di Kimi Raikkonen ad Antonio Giovinazzi, poi mettendosi alle spalle (giro 20) il compagno di squadra che al sabato gli aveva negato - per soli sette millesimi - la pole numero cento. Di lì in avanti gara sotto controllo per il Re Nero (e successo numero 97 sotto la bandiera a scacchi), nonostante la leadership ceduta "ad interim" nella fase centrale del GP a Sergio Perez, vanamente e lungamente "abbandonato" in pista dal box Red Bull con il treno di pneumatici calzato al via dalla RB16B del messicano che - dopo il pit stop tardivo del 52esimo giro (su 66 in programma) ha comunque strappato un buon quarto posti finale alle spalle di Bottas che - al rientro in pista dal suo pit stop (giro 37) - non è riuscito a resistere all'assalto del caldissimo Verstappen, che si era fermato un giro prima di lui.

 

Nel Mondiale, Hamilton porta da uno a otto i punti di vantaggio su Verstappen nella classifica generale (69 punti a 61), con Bottas quanto (32) alle spalle del sempre più convincente Norris. Il finlandese si consola con il punto-bonus del giro più veloce in grado, peraltro solo "ereditato" da Verstappen al quale l'exploit è stato cancellato dalla direzione-gara per un passaggio oltre i famigerati "track limits". Errore che all'olandese era costata analoga penalizzazione sul suo giro migliore delle qualifiche. Un "limite" (nel verso senso della parola!) che a Max conviene sistemare in fretta - indipendentemente dal giudizio sulla regola - perché alla fine della stagione i punti e le opportunità lasciate lungo la pista potrebbero essere tanti... e decisivi!

Alle spalle di Mercedes e Red Bull l'inerzia dalle sfida delle terze forze si sposta a favore della McLaren, ai danni della Ferrari. Senza dare troppo nell'occhio ma con una condotta di gare tutta sostanza ed efficacia, Lando Norris si prende d'autorità il quinto posto finale (eclissando ancora una volta Daniel Ricciardo, nono), irraggiungibile per il migliore dei ferraristi. Il sesto posto non può soddisfare Charles Leclerc, lui pure regolarissimo nella sua performance ma molto meno efficace rispetto ad Imola. Il monegasco conserva la quinta piazza della generale con 28 punti ma la sagoma della Red Bull di Perez (22) è sempre più ingombrante negli specchietti della sua SF21. Non solo: il Portogallo ha lanciato la "candidatura" Alpine: il team bleu piazza Esteban Ocon al settimo e Fernando Alonso all'ottavo posto della classifica. Le incursioni del francese nei quartieri nobili della classifica si fanno via via più frequenti. Da parte sua lo spagnolo conferma grinta, carattere ed una progressione di prestazioni da Sakhir a Portimao in grado di  riportare pure lui rapidamente nella mischia. 

 

Si è un po' spenta alla distanza invece la domenica di Carlos Sainz: battuto per la prima volta Leclerc in qualifica, il madrileno ha vissuto una domenica complicata in termine di gestione-gomme, finendo per essere infilato prima da Norris e Leclerc e poi, nell'ultimo scorcio di GP, dai due piloti Alpine, da Ricciardo (nono) ed infine da Pierre Gasly che - chiudendo decimo - ha impedito al ferrarista di muovere la sua classifica. Sainz resta fermo ai 14 punti raccolti con l'ottavo posto di Sakhir ed il quinto di Imola, ora staccato di due lunghezze da Ricciardo, ora titolare esclusivo della settima piazza (16) grazie ai due punticini raccolti sul toboga portoghese.

 

Nella seconda metà della classifica si segnalano - negativamente, loro malgrado - Kimi Raikkonen, George Russell e Nikita Mazepin. Quest'ultimo (nel senso letterale del termine) sconta altri cinque secondi di penalizzazione per aver ignorato le bandiere blu nel doppiaggio del leader Perez. Dopo la bellissima quinta fila delle qualifiche, ha invece vissuto una domenica nettamente sotto la media "Prince" George Russell che ad un certo punto ha pure incassato il sorpasso da parte del compagno di squadra Nicholas Latifi, chiudendo però il Gp davanti al canadese. È durata invece un solo giro la gara di Iceman che, all'inizio del secondo giro, ha giudicato male la distanza dall'Alfa Romeo gemella del compagno di squadra Giovinazzi (poi dodicesimo al traguardo)  finendo per tamponarla, danneggiando la sua ala anteriore e finendo ingloriosamente ko nella via di fuga della prima curva: unico ritiro della terza prova del Mondiale che ora punta su Barcellona, tra una sola settimana.

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