La Scuderia rilancia le proprie azioni ma la corsa al secondo posto Costruttori resta in salita
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Una domenica... da McLaren o quasi per la Ferrari ad Austin, anzi meglio: 28 punti per la coppa Norris-Piastri, 27 per quella Leclerc-Hamilton. Peccato che davanti ci sia la Red Bull e che in fondo per il team già campione del mondo Costruttori si sia trattato di un mezzo passo falso "abbondante", mentre per la Scuderia del fine settimana più felice in tempo recenti. Non si tratta di cercare a tutti i costi il pelo nell'uovo ma questo in fondo è ciò che serve per vincere in Formula Uno: la ricerca della perfezione. Ad Austin in fin dei conti l'inciampo McLaren è stato motivato dal ko immediato alla prima curva della Sprint, che ha privato il team diretto da Andrea Stella di diciannove preziosissimi giri di test in gara, in vista del Gran Premio degli USA. Un episodio insomma, per quanto pesante nelle conseguenze: USA e... getta, così si augurano nel box papaya. Per la Ferrari invece l'esito del diciannovesimo appuntamento stagionale ha rappresentato la conferma di una regola: quella che vede la Scuderia "incartarsi" spesso nell'arco del weekend. Con una partenza lenta e poi una bella progressione come in Texas (il terzo e il quarto posto di Austin è oggettivamente un buon risultato) ma più spesso viceversa, con una perdita di performance nella giornata centrale del weekend di gara, a volte addirittura all'interno delle prove ufficiali, al momento di produrre il massimo sforzo.
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Se non altro la tendenza recente è stata invertita e la direzione è quella giusta. Basterà per riagganciare il secondo posto Costruttori? Al Circuit Of The Americas la Ferrari si è rifatta sotto alle Frecce (nell'occasione un po' spuntate) d'Argento. La forbice è adesso di sette soli punti (341 a 334) ma Red Bull è a tre soli punti (331) dalle Rosse. Con Verstappen attualmente in stato di grazia assoluta e Tsunoda in crescita, il "rischio" è quello che i Tori riescano a bruciare l concorrenza sull'ultimo traguardo.