Mercedes passa all'incasso con il doppio podio di Russell e Antonelli, Ferrari al buio sotto i riflettori di Las Vegas
di Stefano Gatti© Getty Images
MAX VERSTAPPEN: VOTO 9
Siamo al paradosso... vincente: qualcun altro (Norris) prova a fare il... Verstappen al via e a trarne vantaggio è proprio Max che infilza Lando in curva uno e si invola sostanzialmente indisturbato - prima da Russell, poi dallo stesso Norris - verso il sesto sigillo della sua straordinaria stagione. Il giro veloce della gara al cinquantesimo passaggio - in coincidenza con la bandiera a scacchi - è la ciliegina sulla torta... iridata, della quale l'olandese - dopo la doppia squalifica delle McLaren - ha tutte le intenzioni di provare a divorare la fetta più grande.
ANDREA KIMI ANTONELLI: VOTO 8
Verstappen gli ha fatto i complimenti prima ancora di andare a festeggiare sul podio, Toto Wolff ha battezzato la sua performance come la migliore dell'anno. Ce n'è abbastanza per camminare a dieci centimetri da terra per il "nostro" che a Las Vegas si è giocato bene e sue carte. Azzardo... altamente remunerativo - suo e del team - quello di approfittare della Virtual Safety Car iniziale per montare la gomma hard e portarla fin al traguardo, gestendo un momento difficile intorno a metà gara ma con il vantaggio - rispetto ad altri - di aver corso buona parte della distanza in aria pulita, con gran beneficio per l'usura delle sue gomme. Unico neo (largamente trascurabile a conti fatti) la penalità per partenza anticipata. Il terzo podio stagionale è la premessa ad un rush finale vista podio alto.
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LANDO NORRIS: VOTO 7
Via da Las Vegas con zero punti ma - paradossalmente - la possibilità di chiudere a suo favore i conti iridati tra una settimana in Qatar. Si gioca tutto (nel senso) della vittoria alla prima curva ma - a differenza del passato - non perde la bussola. Si mette "bello cattivo" in caccia di Russell ma senza strafare. Missione compiuta senza goccioline di sudore dentro il casco. Tutta un'altra storia nell'inseguimento al leader Verstappen. Lando si accontenta e porta a casa il secondo posto poi vanificato in sede di verifiche.
OSCAR PIASTRI: VOTO 5
"Alcune cose sono fuori dal mio controllo, per le altre mi sto attrezzando". Sì ma intanto i Gran Premi passano e per l'australiano la via d'uscita dallo stato di crisi ancora non si vede. Squalifica a parte, anche a Las Vegas pochi segni di ripresa da parte di Oscar, palesemente involuto sotto tutti i punti di vista da Monza in avanti. D'accordo, in Nevada la cattiva sorte ci ha messo lo zampino sia nel momento clou delle qualifiche che nelle prime battute del Gran Premio. La sostanza però non cambia. Il piatto piange, il fondo (vettura) anche...
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CHARLES LECLERC: VOTO 6,5
Il monegasco fa gli straordinari per provare ad issare la sua SF-25 nelle posizioni nobili della classifica, mettendoci come sempre molto del suo e prendendosi - sono parole sue - "rischi incredibili ad ogni giro, come in qualifica". Ineccepibile, sotto questo punto di vista. Si può anzi parlare di generosità pura a fronte di una situazione di inferiorità conclamata. Sì ma fino a quando, viene da dire.
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LEWIS HAMILTON: VOTO 5,5
Il papatrac altrui al via lo lancia già dopo venti secondi di gara a ridosso della zona punti, che sir Lewis arpiona (dopo aver incassato un busso dal connazionale Albon) e poi difende fino alla bandiera a scacchi, per poi vedersi omaggiato di un paio di posizioni dalla squalifica papaya. Non basta per salvare un fine settimana di appannamento pressoché totale per un campione irriconoscibile e chissà quanto recuperabile in chiave 2026. Dispiace davverlo pensarlo ma non se ne può fare a meno.
GEORGE RUSSELL: VOTO 7
Battuto dall'arrembante Antonelli in Messico e in Brasile, George si prende la rivincita sotto i riflettori di Abu Dhabi con un weekend - alla sua maniera - solido e ben poco appariscente, denunciando al tempo stesso un certo affanno nel contenere la crescente esuberanza dell'italiano. L'uscita di scena di Norris causa squalifica gli permette di prolungare la sua striscia positiva da queste parti dopo la vittoria del 2024.
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GABRIEL BORTOLETO: VOTO 4
Dagli acuti estivi alla retromarcia autunnale per il rookie brasiliano che appena l'aria si è fatta un po' più frizzante si è come bloccato. Un'involuzione inattesa che ha lasciato interdetti i sostenitori del giovane paulista della Sauber. A parziale discolpa di Gabriel (e facendo le dovute proporzioni) va detto che un periodo-no quest'anno lo ha attraversato anche Antonelli, per poi uscirne più veloce e determinato. Il voto a stelle e strisce resta negativo, il giudizio è sospeso in attesa delle ultime due tappe stagionali.