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Strategie

Volvo: il presente è ibrido plug-in ma il futuro è elettrico

Tra fine della globalizzazione, transizione elettrica e un mercato italiano che procede a velocità diverse, Volvo definisce la sua rotta: meno volumi nel breve periodo, ma una strategia chiara fondata su elettrico, plug-in hybrid e regionalizzazione industriale

di Redazione Drive Up
23 Dic 2025 - 14:25
 © Ufficio Stampa

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Il 2026 sarà un anno di svolta per Volvo Cars. Il costruttore svedese conferma una strategia che prende atto di un contesto globale profondamente cambiato, segnato da dazi, tensioni geopolitiche e costi crescenti che rendono superato il modello di globalizzazione degli ultimi decenni. La risposta è una maggiore regionalizzazione: produzioni, catene di fornitura e strategie commerciali sempre più adattate ai singoli mercati, mantenendo al tempo stesso una forte identità di brand e le sinergie industriali con il gruppo Geely.
Tecnologia ed elettrificazione
Sul fronte tecnologico, Volvo ribadisce la scelta a favore della mobilità elettrica, considerata l’unico segmento in reale crescita nel panorama automotive globale. Accanto ai modelli a batteria, il marchio continua a puntare sui plug-in hybrid come soluzione di transizione, pensata per accompagnare i clienti verso l’elettrico in mercati che avanzano a velocità diverse. Una strategia impostata già anni fa e oggi rafforzata dall’evoluzione delle politiche europee.
Bene il mercato italiano
In Italia, il 2025 si chiude con 15.800 immatricolazioni, in calo rispetto all’anno precedente. Una flessione prevista, legata anche alla scelta di abbandonare completamente il diesel in un mercato premium dove questa alimentazione pesa ancora in modo significativo. Nonostante ciò, Volvo registra una penetrazione di modelli elettrici e plug-in hybrid nettamente superiore alla media nazionale, confermandosi leader in diversi segmenti chiave, dai SUV premium ibridi ai B-SUV elettrici.

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