Da Al-Rajhi a Loeb, da Al-Attiyah a Sainz fino al ritorno di Peterhansel con Defender nella nuova categoria Stock: a Yanbu parte una delle edizioni più ricche di campioni della storia.
di Massimiliano Cocchi© Ufficio Stampa
La Dakar 2026 sta per alzare il sipario sul deserto saudita per l'edizione numero 47. Tra sabbia, pietra e dune tecniche, Toyota, Dacia e Ford si presentano come gli squadroni da tenere d’occhio, con equipaggi di primissimo piano e vetture capaci di lottare per la vittoria assoluta in una delle competizioni motoristiche più dure al mondo. Partenza sabato 3 gennaio arrivo il 17 a Yanbu sulla spiaggia del mar Rosso dopo 8.000 i chilometri complessivi, poco più della metà da percorre contro il cronometro: per le auto ci saranno 4.480 km di tratti cronometrati.
Toyota: il dominio da confermare
Sul gradino più alto del podio dello scorso anno è salito il pilota di di casa Yazeed Al-Rajhi, che punta al bis alla guida della Toyota Hilux GR del team Overdrive, forte dell’esperienza e della conoscenza profonda delle insidie del deserto.
La Hilux, ormai simbolo di affidabilità e prestazioni nel rally-raid, ha dominato la Dakar 2025 grazie all’equilibrio tra potenza e gestione delle lunghe distanze: Toyota ha infatti conquistato tutte le speciali nell’ultima edizione, lasciando soltanto quattro tratti cronometrati agli avversari, dimostrando una superiorità tecnica difficile da spezzare. Il team giapponese non si affida però a un solo nome. Al fianco di Al-Rajhi ci saranno Henk Lategan, secondo assoluto l’anno scorso e in grande forma dopo una stagione completa nel FIA World Rally-Raid Championship, e Seth Quintero, giovane talento statunitense che ha già conquistato un podio nel W2RC e un top 10 alla Dakar.
A completare il quartetto c’è Toby Price, leggenda della Dakar su due ruote con due titoli nella classe moto, al volante della Hilux per la sua prima stagione completa su quattro ruote.
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Dacia: tre campioni alla guida della Sandriders
Accanto a Toyota, la Dacia Sandriders si presenta come una delle formazioni più competitive. Il leader indiscusso è Nasser Al-Attiyah, che porta con sé l’esperienza di chi ha già vinto cinque volte alla Dakar. Accanto a lui, la leggenda dei rally, Sébastien Loeb, nove volte campione del mondo WRC, ma ancora a caccia del primo successo nella gara più famosa del motorsport off-road.
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La squadra include anche Cristina Gutiérrez, pilota spagnola che negli ultimi anni ha consolidato la propria reputazione nel rally-raid internazionale, e Lucas Moraes, campione del mondo rally-raid 2025 "scippato" a Toyota, ora alla guida di una Sandrider in cerca di conferme e di un risultato di prestigio alla Dakar.
La presenza di piloti così titolati rende Dacia non solo competitiva, ma una delle outsider più pericolose per la vittoria finale, soprattutto su un tracciato tecnico e vario come quello dell’edizione 2026.
Ford: Raptor e veterani per la conquista del deserto
Non va sottovalutata neppure Ford, che torna alla Dakar con la potente Raptor T1+. Il team schiera nomi illustri come Carlos Sainz, quattro volte vincitore della Dakar, deciso a lottare nuovamente per il titolo assoluto, e Nani Roma, vincitore dell’edizione 2024 e sempre tra i protagonisti delle prove più impegnative.
La Raptor, con il suo V8 e un pacchetto tecnico evoluto, ha dimostrato di essere una vettura capace di sorprendere su terreni misti e sabbiosi, e con due piloti di tale calibro può ambire a un piazzamento di alto livello nell’assoluta.
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In gara un vero "parterre de roi"
Per dare un’idea della grandezza del parco partecipanti alla Dakar 2026, basta guardare i numeri: tra i piloti iscritti ci sono vincitori di 19 delle ultime 21 edizioni della gara, un dato che sottolinea quanto sia alto il livello e quanta storia racchiuda questa competizione. Tra questi anche il ritorno di Stéphane Peterhansel, una leggenda vivente del rally-raid con ben 14 vittorie tra auto e moto. Dopo una pausa di un anno, Peterhansel tornerà al volante della Defender Octa nella categoria Stock, riservata alle auto più vicine alla produzione di serie.