Un recente episodio di cronaca è l'occasione per ricordare come le automobili contemporanea siano sempre più sicure e possano, in autonomia una volta avvertito il pericolo, chiamare i soccorsi
© Getty Images
A San Pancrazio, in Alto Adige, un automobilista ha perso il controllo della propria vettura sportiva in una curva lungo la strada provinciale. L’auto è uscita di carreggiata ed è precipitata per circa cento metri lungo un pendio boscoso, finendo la corsa tra gli alberi. A evitare il peggio è stato il sistema E-Call, il dispositivo di emergenza integrato nei veicoli di nuova generazione che, in caso di incidente grave, attiva automaticamente i soccorsi inviando la posizione esatta del mezzo alle centrali operative. È stato proprio questo sistema a far scattare l’allarme, permettendo ai soccorritori di raggiungere rapidamente l’auto, in una zona difficilmente accessibile e scarsamente illuminata.
Una tecnologia salva vita
Secondo le prime informazioni, il conducente, rimasto inizialmente privo di sensi, ha ripreso conoscenza poco dopo l’arrivo dei sanitari. L’uomo ha riportato ferite non gravi e, dopo le prime cure prestate dal medico d’urgenza di Merano, è stato trasportato all’ospedale cittadino dalla Croce Bianca di Lana. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco volontari di San Pancrazio e San Valburga, insieme all’ispettore distrettuale e ai Carabinieri, che hanno eseguito i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente. La strada provinciale è rimasta chiusa al traffico per circa un’ora e mezza, necessaria per consentire il recupero del veicolo con verricello e gru.
Che cos'è l'E-Call
Il sistema E-Call (Emergency Call) è uno dei più importanti progressi nella sicurezza automobilistica europea degli ultimi anni. Obbligatorio su tutte le nuove automobili immatricolate nell’Unione Europea dal 2018, sfrutta la rete mobile per inviare automaticamente una chiamata di emergenza al 112, il numero unico europeo, in caso di incidente grave. Il dispositivo si attiva quando i sensori dell’auto rilevano un impatto violento — ad esempio l’apertura degli airbag o un ribaltamento — e trasmette ai soccorritori una serie di dati essenziali: posizione GPS, direzione di marcia, ora dell’impatto, tipo di carburante e numero di passeggeri rilevati dalle cinture di sicurezza. Anche se il conducente è privo di sensi o non può comunicare, l’E-Call garantisce un intervento tempestivo.
Strade più sicure
La sua efficacia è riconosciuta da tutti gli esperti del settore: secondo le stime della Commissione Europea, l’introduzione di E-Call potrebbe salvare fino a 2.500 vite ogni anno e ridurre del 40% i tempi medi di soccorso in ambito urbano e del 50% su strade extraurbane. L’episodio di San Pancrazio è solo l’ultima dimostrazione di come la sicurezza automobilistica in Europa abbia raggiunto livelli altissimi. Negli ultimi vent’anni, l’Unione ha imposto una serie di dispositivi obbligatori che oggi fanno parte della dotazione standard di ogni nuova vettura: dal controllo elettronico della stabilità (ESP) al frenaggio automatico d’emergenza (AEB), fino ai più recenti ADAS di livello 2, capaci di mantenere la corsia e regolare automaticamente la velocità. La strada verso la sicurezza totale è ancora lunga, ma l’Europa — tra normative severe e innovazioni costanti — si conferma una delle regioni più avanzate al mondo nella protezione di chi guida.