Lotta al razzismo

Caso Maignan, il sindaco di Udine: "La cittadinanza avrebbe avuto un valore simbolico"

Alberto De Toni parla della proposta bocciata dal consiglio comunale: "Sono deluso, era un modo per difendere città e tifosi"

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Caso Maignan, il sindaco di Udine: "La cittadinanza avrebbe avuto un valore simbolico" - foto 1
© ansa

"Avevo fatto questa proposta sull'onda dello sdegno che si era creato, era un gesto per difendere la città e i tifosi". Così Alberto De Toni, sindaco di Udine, commenta la decisione del consiglio comunale di bocciare la proposta di concedere la cittadinanza onoraria a Mike Maignan dopo i corsi razzisti ricevuti durante Udinese-Milan. 

"Purtroppo questa proposta, che aveva un valore simbolico, non è stata approvata dalla maggioranza qualificata che era necessaria. La minoranza l'ha messa sul piano più politico e non ha voluto unirsi a noi in questa manifestazione contro il razzismo", ha aggiunto il primo cittadino. "Tra le varie motivazioni c'è quella che non sarebbe un riconoscimento adeguato perché andrebbe dato a chi ha avuto meriti per la città", spiega Alberto De Toni a Radio Sportiva. "Non è vero perché lo stesso fu fatto dal centro destra per Patrick Zaki qualche anno fa, quindi c'erano le condizioni per farlo. Sono deluso ma voglio rassicurare che due terzi del consiglio erano al fianco di città e tifosi, avrei voluto avere a mio fianco anche la minoranza". 

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Per quanto riguarda la reazione della città, il sindaco dice che "è stata una cosa molto sofferta. Il nostro è un territorio di confine, incrocio di molte culture con tradizione di grande tolleranza. Questo gesto accaduto allo stadio ha dato un brutto segnale e noi vogliamo smarcarci, difendendo la tifoseria. Gli abbonati si sentono ovviamente beffati, non avendo colpe. Le punizioni collettive, con le tecnologie che sono a disposizione, andrebbero riviste, ci sono gli strumenti per individuare i responsabili", conclude.

IL POST DELL'UDINESE

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