Il tecnico granata alla vigilia della partita con l'Inter: "La finale un capolavoro raggiunto con due gare incredibili, quando incontri una grande sono partite che si motivano da sole"
"Se sono qui, sto bene". Dopo il malore accusato durante Torino-Venezia, il tecnico dei granata Paolo Vanoli torna in panchina per la sfida all'Inter e ci tiene a ringraziare i tifosi: "Non me lo aspettavo, sono stato travolto da un mare d'affetto. Non sono riuscito a rispondere a tutti, lo faccio oggi: grazie a tutti". Poi sulla partita: "La squadra sta bene, abbiamo recuperato Linetty e Ricci. Casadei ha avuto un piccolo sovraccarico, ma sta benissimo. Dobbiamo valutare Sosa che è rientrato parzialmente in gruppo, vediamo se portarlo domani. E poi Karamoh ha avuto un inizio di pubalgia, penso che non sarà a disposizione. E forse Pedersen che ha avuto un trauma facciale, vediamo oggi con gli esami".
Inter in finale di Champions: "Faccio i complimenti a tutti, è un traguardo importante raggiunto con due gare incredibili e belle per il calcio. È stato un capolavoro di unità d'intenti, fare due finali in tre anni è qualcosa di importante non solo per l'Inter, ma per tutto il nostro movimento. Abbiamo la fortuna di avere motivazioni, quando incontri squadre con obiettivi forti inconsciamente devi stare in partita. Sono partite che si motivano da sole: quando incontri una grande squadra, non ci sono problemi. Quindi saremo carichi".
Una motivazione extra potrebbe arrivare dal 4 maggio: "Sono andato a Superga due volte: la prima volta quando sono arrivato perché volevo capire cosa fosse la storia di questo importante club, l'altro giorno ho vissuto la storia. La cosa più forte è stato il rumore del silenzio davanti alla lapide quando Zapata ha letto i nomi. Me l'avevano raccontato, devo dire grazie perché ho avuto la fortuna di viverlo".