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Torino, Giampaolo: "Mi aspetto una reazione di orgoglio"

Il tecnico granata alla vigilia della sfida con la Roma: "Ora ci vogliono i fatti, basta chiacchiere"

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Il futuro di Marco Giampaolo sulla panchina del Torino sembra ormai appeso a un filo, ma il tecnico granata non molla: "Non siamo in condizioni di guardare in faccia chi è l'avversario - ha detto a Toro Channel alla vigilia della sfida dell'Olimpico contro la Roma - Ora mi aspetto solo una risposta di orgoglio da parte della squadra, una risposta di compattezza e di determinazione, di attaccamento. Tutto il resto sono solo alibi e chiacchiere".

Getty Images

Il Toro è in piena zona retrocessione, ha conquistato una sola vittoria in undici giornate e da domenica scorsa è in ritiro con l'obiettivo di preparare al meglio il rush finale da qui alla sosta natalizia: "Il Toro è al di sopra degli interessi di ognuno di noi, giocatori e allenatori compresi - ha ribadito - Bisognerebbe scrivere un vademecum: stare con il Toro significa dare una risposta di unione e di carattere. Adesso ci vogliono i fatti, perché tutto il resto riempie soltanto le pagine dei giornali".

Di fronte ci sarà però uno degli avversari peggiori possibili: "Rispetto a tutte le squadre che abbiamo incontrato finora la Roma è quella che possiede il miglior palleggio, la miglior tecnica, le migliori soluzioni offensive. Non è una squadra molto codificata, perché non dà punti di riferimento, però ha fantasia e si muove con idee ben precise".

L'obiettivo è dunque chiaro: "Bisogna affrontare la partita senza accettare passivamente il bagaglio e il valore tecnico della squadra avversaria. È un mantra che ribadisco dal primo giorno in cui sono arrivato. Con un buon palleggio e una buona padronanza del mezzo, puoi creare preoccupazione all'avversario. Si può morire di non possesso. Ci sono sfumature psicologiche dalle quali bisogna uscir fuori per non accettare l'inferiorità, altrimenti non migliori mai e non sei mai ambizioso".

Le assenze continuano a pesare. A quelle di Murru, Millico e Verdi si aggiunge anche Zaza: "Penso di non recuperare nessuno dei quattro. Sirigu? Si può insistere con lui, ma anche cambiare. In questo momento però bisogna riflettere a fondo: dopo la partita di domani il calendario ci proporrà il Bologna domenica a mezzogiorno, con pochissimo tempo di recupero. Poi, dopo pochi giorni, il tour de force proseguirà mercoledì a Napoli, proponendoci un'ulteriore occasione per ribadire la forza del gruppo. Se funziona la testa funzionano le gambe. Puoi anche giocare tre partite magari con meno energia, ma se stai male di testa tutto diventa molto più pesante".

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