Torino e l'Italia omaggiano il "Grande Torino": commozione nel ricordo degli 'Invincibili'

A 70 anni dalla tragedia di Superga è stata celebrata la squadra che ha fatto la storia

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Dal 4 maggio 1949, quando l'aereo Fiat G.212 che riportava a casa il "Grande Torino" si schiantò su una parete della collina di Superga, sono trascorsi esattamente 70 anni. Una tragedia che ha segnato in maniera indelebile la storia del calcio e dell'Italia e che oggi Torino e il Paese intero hanno ricordato onorando la leggenda. La lunga giornata granata ha avuto il primo appuntamento al Cimitero Monumentale, davanti alle tombe dei caduti di Superga, con il presidente granata Urbano Cairo, il cappellano del club don Riccardo Robella, parenti dei caduti e anche tanti tifosi. Nel pomeriggio i dirigenti, la squadra e lo staff tecnico si sono trasferiti al Duomo, per la messa solenne. Al termine la squadra granata è salita sul pullman diretta a Superga. E sul colle sopra Torino capitan Belotti, emozionato, davanti alla lapide ha letto i nomi dei 31 caduti nella tragedia di Superga, nella commozione e nel silenzio generale. Sul piazzale davanti alla chiesa tifosi provenienti da ogni angolo d'Italia, con delegazioni dalla gemellata Fiorentina e da Genova.

LA MOLE SI ILLUMINA DI GRANATA

L'OMAGGIO DEL CT MANCINI

FOLLA AL COLLE DI SUPERGA. ALLE 17.20 BELOTTI LEGGE I NOMI DEI 31 CADUTI L'onda dei tifosi granata ha riempito il piazzale della basilica di Superga per la commemorazione del Grande Torino. Tifosi festanti hanno accolto con entusiasmo capitan Belotti e compagni con cori e applausi. Un Belotti visibilmente emozionato ha pronunciato alle 17.20 i nomi dei 31 caduti nella tragedia di Superga, nella commozione e nel silenzio generale. Anche quando il pullman ha abbandonato tra gli applausi degli oltre 2000 presenti, è continuava l'ascensione a Superga dei tifosi granata.

DUOMO GREMITO PER LA MESSA SOLENNE Centinaia di tifosi hanno partecipato oggi pomeriggio alla messa solenne in Duomo, celebrata dal cappellano del club granata, don Riccardo Robella. Seduti nel coro della cattedrale i dirigenti, lo staff tecnico e la squadra attuale al gran completo, guidata dal presidente Urbano Cairo; ai lati dell'altare anche i familiari delle vittime del 4 maggio 1949 e tanti piccolissimi giocatori delle giovanili del Toro. Don Robella ha simboleggiato la tragedia di Superga rompendo un vaso e distribuendone i cocci. "Tutti devono portare nel cuore un coccio di quella squadra che non potrà rinascere, ma potrà risorgere. A ognuno spetta il compito di ricomporre quel vaso pieno di grandi valori, ricordando però che nessuno è portatore esclusivo della memoria, che va condivisa. Tutti ne siamo custodi e abbiamo il compito di trasmetterla a chi verrà dopo di noi". Don Robella ha ricordato gli allenatori granata morti nell'ultimo anno, Gustavo Giagnoni e Gigi Radice, gli altri "amici granata che non ci sono più", e le società gemellate con il Torino, Benfica, River Plate, Bastia, Chapecoense. La città era rappresenta dalla sindaca Chiara Appendino, che indossava il tricolore, e dal gonfalone. All'uscita da Duomo, la squadra granata si è imbarcata sul bus per Superga applaudita da una folla di tifosi.

LA JUVE: "CAMPIONI STRAORDINARI"

SAMPDORIA: "GLI EROI SONO SEMPRE IMMORTALI"

L'EMPOLI: "SQUADRA MERAVIGLIOSA"

IL RICORDO DELLA NAZIONALE ITALIANA

TORINO: "SOLO IL FATO LI VINSE"

CAIRO: "UN PIACERE L'OMAGGIO DEI TIFOSI DELLA JUVE" "Quando ho visto lo striscione dei tifosi della Juventus ieri sera mi ha fatto molto piacere, e' il modo giusto con cui ci si deve rapportare davanti a disgrazie come queste". Cosi' il presidente del Torino Urbano Cairo, parlando ai microfoni di Sky Sport, commenta lo striscione comparso ieri nella curva bianconera (Onore ai caduti di Superga, ndr), durante il Derby della Mole. "E' normale e fa piacere, qualche giorno fa ho detto: dimentichiamo tutto e pensiamo in positivo al futuro onorando la memoria dei caduti di Superga", ha aggiunto il patron granata a margine delle commemorazioni per il 70esimo anniversario della tragedia di Superga, a Torino.

GRANDE TORINO, MATTARELLA: "MEMORIA SEMPRE VIVA" "La tragedia di Superga, nella quale persero la vita i campioni del grande Torino e quanti si trovavano con loro sull'aereo che li riportava a casa dopo la trasferta di Lisbona, e' una pagina indelebile della storia della nostra Repubblica e non soltanto del calcio italiano". Cosi' il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda la tragedia di Superga di cui ricorrono oggi i 70 anni. "Enorme fu l'emozione che immediatamente suscito' quello spaventoso incidente. Spontanea divenne tra gli italiani la condivisione del lutto per le vite spezzate di quei giovani, i cui volti erano un simbolo dello sport e, per questo, rappresentavano anche un segno della rinascita del Paese dopo gli orrori della guerra. Ma la memoria di quella squadra e' rimasta viva - ricorda il presidente - e anzi si e' rafforzata nel tempo. Ancora oggi, dopo 70 anni, il Torino di capitan Valentino Mazzola e' ricordato come una delle compagini piu' forti, come un esempio di vigore agonistico, di eccellenze individuali che moltiplicavano le qualita' collettive. I record raggiunti sono divenuti un mito calcistico per tutti i tifosi, non solo per quelli granata". Pertanto il presidente Mattarella "nel giorno dell'anniversario" desidera "anzitutto esprimere la vicinanza ai figli e ai nipoti delle vittime. Al suo club e alla citta' di Torino spetta il compito di continuare a trasmettere la memoria di quella squadra straordinaria e, con essa, i tanti valori positivi che testimoniava. Per tutto il movimento calcistico e' comunque un'occasione per riflettere sul proprio futuro, per far si' che i veloci, profondi cambiamenti di cui siamo partecipi non disperdano mai quei valori di autenticita', di rispetto, di lealta' nella competizione, di passione sincera e popolare, che costituiscono la bellezza dello sport".

GRAVINA: "IL GRANDE TORINO FECE INNAMORARE GLI ITALIANI" "Sono passati 70 anni ma il ricordo del Grande Torino e di tutte le vittime della tragedia di Superga e' sempre vivo. Queste le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina nel giorno del 70/o anniversario della tragedia di Superga in un tweet postato sul profilo ufficiale della Figc. "Quella granata - ricorda Gravina - e' stata una delle squadre piu' forti di tutti i tempi, una corazzata invincibile formata da campioni che difendevano anche la maglia azzurra e che fece innamorare milioni di italiani. Ha fatto sognare tanti tifosi e tanti bambini cresciuti nel mito di quei giocatori che hanno contribuito a risollevare il morale del Paese dopo gli anni difficili della guerra. Il calcio - conclude il n.1 della Figc - e' passione, mito e memoria, tre parole che evocano il ricordo di quel Grande Torino capace di trasmettere ancora oggi emozioni".

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