TORINO

Torino, Cairo: "Ho rinunciato a 25 milioni per Buongiorno. Plusvalenze? Mai fatte certe operazioni"

Il presidente granata a 360°: "Quella di AdL vicenda scivolosa, l'Inter si rallegra per un rosso da 85 milioni..."

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La conferenza di presentazione del Torino Club Parlamento è stata l'occasione per il presidente Urbano Cairo di parlare a 360° del suo club, tra passato, presente e ambizioni future: "Il calcio di oggi è finito nella morsa di diritti televisivi, fatturati e procuratori - le sue parole -. Trent’anni fa vincevano lo scudetto anche Verona e Sampdoria, ma oggi c’è un’altra realtà. Io fatturo 100 milioni col Torino e devo vedermela con squadre da 400-500, che ne perdono 100. L’Inter ha appena chiuso con un rosso di 85 milioni e quasi si rallegra perché negli anni scorsi erano molti di più...".

Il discorso si è poi spostato sul mercato e sulla decisione di trattenere Alessandro Buongiorno: "Non era mia intenzione venderlo, ma l’Atalanta verso la fine del mercato me l’ha richiesto. Ho chiamato il suo procuratore, che mi ha sempre rimproverato di non voler cedere i calciatori, e gli ho raccontato dell'offerta. Il giocatore mi ha chiamato e in brevissimo tempo mi ha espresso la sua volontà di restare con noi. Così ho rifiutato i 25 milioni. Al ragazzo ho detto: 'sono felicissimo che tu rimanga, faremo un grande campionato'".

A proposito di mercato, quasi inevitabile parlare della vicenda plusvalenze e delle indagini della procura di Roma su Aurelio De Laurentiis: "Quella è stata una stagione in cui alcune squadre hanno fatto questo genere di operazioni. Io non le ho mai fatte perché non mi è mai venuto di farle. Poi questa è una vicenda abbastanza scivolosa, perché alcuni si chiedono come si faccia a stabilire il valore di un giocatore... Vediamo come va. Mi auguro che le cose finiscano al meglio per tutti".

Cairo ha poi discusso del suo rapporto col presidente della Lazio, Claudio Lotito: "Non è vero che i rapporti tra noi non sono buoni, talvolta ho con Claudio visioni diverse, ma sono cose normali. E poi da lui comprai il primo mio giocatore, Muzzi".

In apertura di conferenza, naturalmente, anche una riflessione sull'importanza dell'evento e sulla sua storia a Torino: "È una giornata speciale, sono presidente del Torino da 18 anni ed è davvero una bella soddisfazione assistere a questa inaugurazione. Una parte della tifoseria mi contesta? È vero, ma stare al passo non è semplice. Ho commissionato un sondaggio, il 75% dei tifosi è dalla mia parte, devo recuperare il restante 25 e penso proprio che ci riuscirò. Sono ambiziosissimo e almeno il 20% del mio tempo quotidiano lo dedico al Toro".

Infine una chiosa sui diritti TV: "È un tema fondamentale, da chiudere in tempi abbastanza veloci. Io credo che il calcio sia uno strumento fortissimo, per qualsiasi televisione che ha come fonte principale di ricavi gli abbonamenti, per far crescere velocemente gli abbonati. Credo che chi sta trattando giustamente faccia la sua parte e quindi cerchi di pagare di meno, ma il calcio è un traino incredibile per la vendita degli abbonamenti".

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