Dal sovraccarico dei calendari alla corsa ai diritti tv, fino alla disponibilità verso la Nazionale e alla spinta sui nuovi stadi: il presidente della Lega Serie A ha toccato tutti i temi centrali del calcio italiano
di Stefano RonchiDal palco dello "Sport Industry Talk" il presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli ha acceso il confronto sui temi più caldi del calcio italiano, puntando subito il dito contro gli stipendi dei giovani calciatori, giudicati troppo alti e potenzialmente dannosi per la loro crescita. Da questo punto è passato a una lettura più ampia del sistema: il calendario congestionato, l'equilibrio sempre più fragile dei diritti tv, la fatica nel trattenere i giovani più richiesti dalla Premier League e la disponibilità totale ad aiutare la Nazionale in vista dei playoff. In chiusura, ha promosso la nomina del commissario Sessa per accelerare il percorso dei nuovi stadi.
Giovani pagati troppo: "Sbagliato comprarsi la Ferrari a 18 anni"
Durante il suo intervento Simonelli ha subito l'attenzione su un tema chiave per il futuro della Serie A: gli stipendi dei giovani. "Fosse per me una parte della remunerazione dei giovani la accantonerei in un apposito fondo presso la Federazione proprio perché devono avere fame, non devono a 18 anni comprarsi la Ferrari", ha dichiarato. Il presidente ha spiegato come un'eccessiva ricchezza immediata possa incidere negativamente sulla crescita professionale: "All'inizio devono fare carriera, non sentirsi già ricchi, non sentirsi già arrivati".
"Si gioca troppo, ma non è colpa della Serie A"
Il presidente ha poi affrontato il tema del numero sempre crescente di partite. "Si gioca troppo, mi pare un dato di fatto", ha ammesso, sottolineando come la moltiplicazione delle competizioni Fifa e Uefa abbia sovraccaricato i calendari. Simonelli ha ricordato che la Serie A non ha modificato il numero delle squadre negli ultimi 21 anni: "Non abbiamo aumentato le 20 squadre di Serie A, è aumentato tutto il resto. La Champions oggi è un torneo nel torneo. Ma la causa non è imputabile alla Serie A".
Diritti tv al picco e talenti difficili da trattenere
Guardando alla situazione economica del calcio italiano, Simonelli ha poi confermato la sensazione di un mercato televisivo arrivato al culmine. "Temo che siamo arrivati al picco. Gli investitori stanno spostando i budget verso le grandi competizioni internazionali", ha spiegato. Un equilibrio che rischia di pesare anche sulla competitività del campionato: "Negli ultimi sei anni abbiamo avuto quattro vincitori diversi, ma è difficile trattenere i talenti. Quando emerge un giovane, come Leoni del Parma, le offerte inglesi sono ingestibili".
La disponibilità verso la Nazionale
In vista dei playoff Mondiali, Simonelli ha ribadito l'apertura totale della Lega a collaborare con la Figc: "La disponibilità c'è al 100%". Ha confermato lo sforzo per garantire uno stage alla Nazionale, pur ricordando i vincoli contrattuali con i broadcaster: "Purtroppo abbiamo a che fare con contratti firmati, non dipende soltanto dalla Serie A. Faremo tutto il possibile per rendere disponibili i calciatori per il ct". Simonelli ha inoltre ribadito l'importanza della qualificazione: "Serve tantissimo andare ai Mondiali, perché sono una vetrina in cui tutto il mondo potrebbe apprezzare il calcio italiano".
La questione e la nomina del commissario Sessa
Il presidente ha infine commentato con favore la nomina dell'ingegner Massimo Sessa come commissario per gli impianti sportivi. "Sono felice di queste affermazioni del ministro Abodi. Hanno fatto un capolavoro nell'individuare l'ingegner Sessa", ha spiegato. Simonelli ha sottolineato l'importanza delle competenze tecniche e del doppio ruolo ricoperto da Sessa: "Avere una persona del suo livello agevolerà la costruzione degli stadi. Il fatto di avere questo doppio profilo rende tutto più semplice".